San Gennaro: completato il trasloco di Oncologia all’Ascalesi  

San Gennaro: completato il trasloco di Oncologia all’Ascalesi  

San Gennaro: completato il trasloco di Oncologia all’Ascalesi  
Resta però l’incognita delle attività chirurgiche. Secondo le previsioni, accanto al punto di primo soccorso, ci sarebbe posto per un Day Service, ossia un’attività ambulatoriale che limita l’utilizzo del bisturi a pochi casi a bassissima intensità.

Asl Napoli 1, la staffetta tra San Gennaro e Ascalesi è da ieri operativa: completato il trasferimento del personale e dei relativi reparti di Oncologia ed Oncoematologia dal presidio del rione Sanità a quello di Forcella. Al San Gennaro sono da ieri bloccati i nuovi ricoveri (dirottati all’Ascalesi), mentre permangono in corsia alcuni pazienti oncologici fragili che, per prudenza, resteranno fino a quando non ci saranno le condizioni per le dimissioni. 
 
“Entro alcune settimane il San Gennaro – come previsto dal Piano ospedaliero avverte il manager Elia Abbondante – cambierà pelle prendendo i connotati di una struttura territoriale polispecialistica e centro di riabilitazione. Le uniche degenze residue, gestite da infermieri e medici di famiglia, saranno quelle dedicate a pazienti cronici e lungodegenti, legate alle nuove funzioni di ospedale di comunità”. 
 
Resta ancora da chiarire, invece, il tipo di attività chirurgica che sarà a regime svolta nel nuovo San Gennaro. Secondo le previsioni, accanto al punto di primo soccorso, ci sarebbe posto per un Day Service, ossia un’attività ambulatoriale che limita l’utilizzo del bisturi a pochi casi a bassissima intensità (la rimozione di una verruca, un’unghia incarnita e poco altro). La novità che emerge dal vertice dei giorni scorsi, a palazzo Santa Lucia – tra il governatore Vincenzo De Luca, il manager della Asl Abbondante, il presidente della Municipalità Ivo Poggiani, i parroci Alex Zanotelli e Giuseppe Rinaldi e una delegazione di cittadini del quartiere – prevede l’allungamento dei tempi di questa attività da 6 a 12 ore e l’impegno in un turno h 24 della guardia anestesiologica. Nelle intenzioni delle parti vi è l’intenzione di qualificare l’attività chirurgica garantendo le discipline in cui il san Gennaro eccelle (Otorino, Ortopedia, Dermatologia e Gastroenterologia). Ma tale configurazione non è abbastanza per parlare di Day Surgery (chirurgia di un solo giorno). 
 
Quest’ultima, infatti è un parente stretto della chirurgia tradizionale sebbene effettuato solo nel ciclo diurno (senza pernottamento), come quella che la Asl Napoli 1 gestisce a Barra. In questo caso, però, è previsto l’impegno delle sale operatorie (al san Gennaro in dismissione) e l’organizzazione dei turni operatori dalla mattina al pomeriggio in base alla complessità del caso con dimissioni protette, la residenza del paziente nelle vicinanze del presidio per eventuali ricoveri, la continuità delle cure tra struttura e domicilio e la reperibilità h 24 degli operatori. 
I requisiti organizzativi, di dotazione strumentale e di personale, non è insomma paragonabile tra chirurgia ambulatoriale e day surgery. Un nodo non da poco che peraltro condiziona la permanenza o meno al San Gennaro di alcune professionalità mediche e chirurgiche di spicco. 
 
Intanto il manager è al lavoro per utilizzare alcuni camici bianchi del San Gennaro, soprattutto infermieri, nei presidi dotati di pronto soccorso. A breve apriranno i battenti il nuovo dipartimento emergenza del San Giovanni Bosco e il nuovo pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. Entrambi avranno il triage (codici di gravità dei casi clinici). In ogni caso il San Gennaro conserverà una precisa identità assistenziale come richiesto dai comitati civici, nell’ambito delle nuove funzioni territoriali. 
 
Si va dal poliambulatorio polispecialistico (cardiologia, ecografia cardiovascolare, ecodoppler, neurologia e neurofisiopatologia con elettroencefalografia, elettromiografia, elettroneurografia, dermatologia, pneumologia, urologia, oculistica otorino con audiometria, ortopedia, chirurgia, chirurgia vascolare, diabetologia, endocrinologia, geriatria, odontostomatologia, medicina nucleare, terapia antalgica, gastroenterologia ed endoscopia digestiva con gastroscopia e colonscopia, epatologia, allergologia, reumatologia. Ci sarà un ambulatorio infermieristico e la presa in carico dei pazienti affetti dalle principali patologie croniche (diabete, scompenso cardiaco, asma, ipertensione) oltre che un laboratorio di Patologia clinica e Genetica e il punto prelievi. Previsto ahche il servizio di radiologia con ecografia e Tac. 
 
 
Ettore Mautone

Ettore Mautone

04 Novembre 2016

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...