Veneto. Accorpamento Ulss, ancora scontro tra minoranza e maggioranza

Veneto. Accorpamento Ulss, ancora scontro tra minoranza e maggioranza

Veneto. Accorpamento Ulss, ancora scontro tra minoranza e maggioranza
Per il consigliere del Pd e relatore di minoranza al Pdl 23, Claudio Sinigaglia, “le difficoltà della maggioranza” a trovare una sintesi mettono a rischio la riduzione del numero di Ulss. Ma per Nicola Finco (Lega Nord) e Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) è la maggioranza a fare un “ostruzionismo inconcludente” a cui andranno le responsabilità dello “spreco di denaro del contribuente” se le Ulss dovessero restare 21.

Ancora scontro sul tema dell’accorpamento delle Ulss tra maggioranza e minoranza, che si accusano a vicenda di frenare la riforma. Per il consigliere del Pd e relatore di minoranza al Pdl 23 Claudio Sinigaglia, “di fronte alle nostre proposte ragionevoli, la maggioranza prima le prende in considerazione e poi risponde con l’irragionevolezza. È netto il cambio di posizione di oggi, frutto dell’incapacità di trovare una sintesi politica: hanno discusso al loro interno per settimane le nostre proposte e poi di fronte alla rigidità dell’assessore Coletto hanno fatto retromarcia, iniziando ad accusare l’opposizione”.

Per Sinigaglia “appare ancora lontana la scelta sull’accorpamento delle Ulss” conseguente a quelle che l’esponente del Pd definisce “le difficoltà della maggioranza”. “È Zaia il vero sconfitto”, che ieri era a Palazzo Ferro Fini per trovare una soluzione ma che, osserva il relatore di minoranza della riforma, “esattamente come una settimana fa ha dimostrato di essere incapace di mediare tra le diverse posizioni della Lega. La maggioranza è in confusione: ha dapprima accettato il confronto con noi, poi non è stata in grado di trovare una sintesi al proprio interno e sta facendo naufragare tutto ribaltando la realtà e incolpando la minoranza. Se si va avanti così, sarà inevitabile il fallimento della riforma sociosanitaria, con il conseguente ritorno alle 21 Ulss”, avverte Sinigaglia.

Ma Nicola Finco (Lega Nord) e Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) a perdere, oggi, non è Zaia, “sono i Veneti ai quali è impedito vedere i risultati del buon governo perché una minoranza astiosa e lacerata ha scelto l’ostruzionismo privo di logica e di cultura democratica”.

Per Finco e Rizzotto le dichiarazioni delle opposizioni “dimostrano lo scarso rispetto delle norme della democrazia: chi vince le elezioni governa, di certo ascolta le opposizioni, esamina le critiche, accoglie le proposte sensate e migliorative, ma poi si assume la responsabilità delle scelte. Impedire che ciò avvenga significa minare la democrazia aprendo la strada a derive pericolosissime. Se a Roma, in Parlamento, fosse stato possibile giocare la carta del Jolly, la discussione illimitata, senza alcun limite, su un qualsiasi provvedimento probabilmente Matteo Renzi, che del voto di fiducia ha fatto uso e abuso, non sarebbe neanche entrato in carica e non avremmo avuto leggi infami fino ad oggi approvate, dalla Buona Scuola alla Riforma Costituzionale fino alle leggi di Stabilità che hanno sottratto risorse alla sanità del Veneto e punito con noi tutte le regioni virtuose”.

Il capogruppo della Lega Nord e la presidente del Gruppo Zaia Presidente incalzano: “Se questo ostruzionismo inconcludente proseguirà anche nei prossimi giorni – hanno concluso Finco e la Rizzotto – arriveremo alla nomina di 21 Direttori Generali delle 21 Ulss del Veneto, e i responsabili di questo spreco di denaro del contribuente avranno dei precisi responsabili nei registi e protagonisti di questo ostruzionismo antidemocratico”.

09 Settembre 2016

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