Nell’ambito della vastità di azioni condotte da anni dalla Regione Sardegna per contrastare in ogni sua forma la violenza e discriminazione di genere, l’assessorato della Sanità propone ora di dotarsi di un sistema di monitoraggio diretto a valutare con continuità i risultati degli interventi attuati dai diversi soggetti pubblici e privati che a vario titolo, con ruoli e funzioni diverse, contribuiscono alla realizzazione di tali politiche.
“In ogni esercizio finanziario la Regione Sardegna – spiega a Quotidiano Sanità l’assessore Carlo Doria – ha stanziato risorse che, integrate con i fondi statali, assicurano un supporto indispensabile alle attività dei Centri antiviolenza, dei relativi sportelli e delle Case di accoglienza che garantiscono il sostegno, il soccorso e l’ospitalità delle donne anche con figli minori, vittime di violenza fisica, sessuale e maltrattamenti. Ma oltre alle azioni che sosteniamo protratte dai servizi specializzati del sistema antiviolenza, tra le iniziative ulteriori volte in materia, si configura anche la programmazione, o meglio, una strategia organica di azioni mirata a coinvolgere sensibilmente l’intero territorio in un’ottica di rete”.
“Ricordo inoltre – prosegue l’assessore – che la Regione ha promosso anche, con apposita normativa, il sostegno agli interventi di recupero e accompagnamento rivolti agli autori di violenza di genere e nell’ambito delle relazioni affettive, al fine di prevenire e interrompere i comportamenti violenti e di far loro riconoscere la responsabilità mediante l’acquisizione di consapevolezza della violenza esercitata e delle sue conseguenze”.
“Ecco allora che nell’ottica di un maggior coordinamento ed integrazione delle diverse azioni di contrasto alla violenza di genere che la Regione sta portando avanti – sottolinea il professore -, è imprescindibile oggi un’attività di analisi accurata e di un monitoraggio di tali interventi, di una indagine complessiva su tutti i servizi attivi riconosciuti per le finalità succitate che operano nell’ambito della prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne nel territorio regionale. Peraltro, l’esigenza di raccogliere ed elaborare i dati sul fenomeno della violenza di genere, in maniera strutturata e condivisa, e di diffondere i risultati, viene espressa già a partire dalla Convenzione di Istanbul e nei diversi Piani strategici nazionali al fine di progettare adeguate politiche di prevenzione a riguardo”.
“In virtù del raggiungimento di questi obiettivi – continua Doria -, giacché è vigente l’Accordo di Programma Quadro tra la RAS ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) “finalizzato alla cooperazione per l’individuazione e lo sviluppo di un portafoglio di programmi di ricerca, formazione, trasferimento tecnologico e altre iniziative comuni nell’ambito dei bisogni sociali ed economici della Regione” (allegato alla Delib.G.R. n. 31/46 del 13.10.2022), ho proposto in Giunta di affidare al CNR-IRPPS la realizzazione di un sistema di analisi, monitoraggio e valutazione delle politiche regionali di contrasto alla violenza di genere, stipulando col suddetto ente di ricerca una specifica convenzione operativa di 36 mesi sul progetto da esso stesso presentato. E’ infatti ben nota la consolidata esperienza del CNR-IRPPS sul fronte dell’analisi delle tematiche relative alla violenza maschile sulle donne e, più in generale, delle politiche di empowerment femminile e delle pari opportunità di genere”.
“Per questa iniziativa – evidenzia l’assessore -, ho condiviso sempre in seduta di Giunta di integrare lo stanziamento delle risorse statali destinate al monitoraggio nell’ambito degli interventi sugli autori di violenza, che sono pari a 47.619 euro, con una quota delle risorse regionali stanziate a riguardo per l’annualità 2023, per l’ammontare di 221.481 euro. L’espletamento dell’attività di monitoraggio di cui ho fatto accenno sarà ovviamente svolta in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla violenza, e col coinvolgimento e la concertazione degli stakeholder”.
“Con l’esecutivo abbiamo approvato preliminarmente quanto ho esposto, auspichiamo che il parere della Commissione consiliare competente per l’acquisizione della proposta deliberata volga nella stessa favorevole direzione”.
Elisabetta Caredda