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Riforma. Microcitemico: difficoltà di gestione dopo lo scorporo. Riformatori chiedono riaccorpamento al Brotzu

di Elisabetta Caredda

L’applicazione della L.R. n. 24/2020 sulla riforma sanitaria ha previsto l’accorpamento dell’ospedale Microcitemico all’Azienda socio-sanitaria n. 8 di Cagliari. Cossa e Mele: “La stessa Asl ha ammesso la difficoltà riscontrata nella gestione del presidio dopo lo scorporo dal Brotzu”. I consiglieri propongono il riaccorpamento. E poi di eliminare la disparità di retribuzione oraria dei medici del 118, che attualmente percepiscono 45 euro lordi, con gli altri medici che invece ricevono 60 euro lordi

05 SET - L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia causata dal Covid-19 ha messo in luce ulteriormente le carenze e le difficoltà del sistema sanitario regionale della Sardegna, tra queste gli effetti dello scorporo del Microcitemico da quella che era l’Azienda ospedaliera “G. Brotzu”, col successivo accorpamento all’Azienda socio-sanitaria n. 8 di Cagliari, e il mancato riconoscimento dell’equo corrispondente importo orario dei medici del 118, che determina una significativa disparità  di trattamento rispetto agli altri medici.

Già all’epoca della notizia dello scorporo, anticipata dall’assessore alla Sanità in fase di elaborazione della nuova legge di riforma sanitaria, erano già state sollevate preoccupazioni e perplessità dalle istituzioni comunali e regionali, nonché dalle maggiori associazioni dei pediatri della Sardegna. “Le conseguenze che sono venute a crearsi a seguito dello scorporo del Presidio sanitario ‘A.Cao’ dall’allora Azienda Ospedaliera “Brotzu” – spiegano a Quotidiano Sanità il capogruppo Riformatori Michele Cossa, e la collega di gruppo Annalisa Mele, componente della commissione Sanità - come previsto dall’Art.18, comma 1, della Legge regionale n. 24/2020, nelle ultime settimane sono diventate ancora più evidenti e negative. La stessa ASL ha dovuto infatti ammettere la difficoltà riscontrata nella gestione del presidio conosciuto come Ospedale Microcitemico”.

“Si rende dunque necessario agire con urgenza per il ripristino della situazione precedente - sostengono i consiglieri -, con il riaccorpamento dell’Ospedale Microcitemico al Brotzu, tra l’altro in linea con quanto già indicato dalla competente Commissione consiliare. Da tempo abbiamo infatti fatto presente questa necessità”. 

I due consiglieri intervengono poi sulla questione dei medici del 118. “Un’altra emergenza – dicono Cossa e Mele -è quella di poter oggi riconoscere il sacrificio dei medici del 118 implementando il fondo per gli accordi integrativi regionali della medicina generale, così da permettere la sottoscrizione di un accordo per l’allineamento del compenso orario per le prestazioni aggiuntive dei medici dell’emergenza territoriale. Lo stanziamento permetterà di adeguare l’importo orario da euro 45 lordi a euro 60 lordi, al pari degli altri medici che, per  garantire il servizio, devono superare il monte orario. Si tratta di porre fine ad una disparità di trattamento che non ha senso esista”.

“Per queste motivazioni – concludono i consiglieri – ci stiamo adoperando a portare in Consiglio e nelle commissioni di nostra competenza, Programmazione e Sanità, una proposta di legge di modifica e integrazione della Legge regionale n. 24/2020 sulla Riforma sanitaria, auspicando  l’iter celere per la sua approvazione affinché si possa sin da subito ristabilire la gestione coordinata del presidio da sempre noto quale unico centro nella provincia cagliaritana dedicato all’assistenza sanitaria di bambini e adolescenti. Ancor più in mancanza a tutt’oggi di una clinica pediatrica”.

Elisabetta Caredda

05 settembre 2022
© Riproduzione riservata

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