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L’agenzia Fitch assegna un rating superiore a quello dello Stato. Solinas: “Azzerato il debito, anche quello della Sanità”

di Elisabetta Caredda

Solinas presenta in conferenza stampa i dati del rating ‘22: “Nonostante la pandemia nel corso della Legislatura è stato interamente azzerato il debito ereditato dal 2018, pari a 888 milioni di euro”. E sul caro energia: “Ci batteremo. Non è possibile che una regione che è autosufficiente anche dal punto di vista delle energie rinnovabili continui a pagare come regioni che non hanno questo stesso impegno territoriale”

10 OTT - Nel corso dei tre anni di Legislatura è stato interamente azzerato il debito pubblico della Regione Sardegna ereditato dal 2018 che comprendeva anche il disavanzo della sanità. A dichiararlo è il governatore Christian Solinas, che ha illustrato in conferenza stampa venerdì scorso il giudizio dell’agenzia Fitch sul rating della Sardegna e i risultati ottenuti in campo economico finanziario dalla Regione, alla presenza dell’Assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, e della dg dei servizi finanziari dell’Assessorato, Marcella Marchioni.

“La valutazione di una capacità di una Regione, di uno Stato – ha spiegato il governatore -, di poter erogare i propri servizi e di essere affidabile nei diversi settori di intervento è effettuata anche sulla base ‘di quanto i propri conti siano in ordine’, e cioè quanto il cosiddetto rating finanziario, che valuta la solvibilità nei pagamenti e quindi nel far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori, sia stimato dagli osservatori internazionali, quali sono le maggiori agenzie mondiali di fornitura della stima di rating cosiddette Standard&Poor’s, Moody’s e FitchRatings”.

Il rating della Regione è quindi il giudizio che viene espresso da un soggetto esterno e indipendente, che sono appunto le agenzie di rating, sulle capacità di ripagare o meno i propri debiti.  

“In questo caso – ha proseguito il presidente -, con la pubblicazione del rating ‘22 da parte dell’agenzia internazionale Fitch, abbiamo un dato significativo che riguarda la valutazione della regione Sardegna e dei suoi conti: per la prima volta una regione ha un rating BBB+, con un outlook (ossia la previsione a medio e lungo termine) stabile e superiore a quella dello Stato, fermo a BBB, ed attesta il rating di breve periodo a F1. Questa rappresenta anche la precondizione perché la Sardegna sia considerata una regione attrattiva sotto il profilo degli investimenti, affidabile finanziariamente e capace di alimentare le proprie politiche attive in ogni settore di intervento. È un risultato importante per l’isola e per i sardi, frutto di un percorso e di un lavoro condotto in questi tre anni, che ha inciso profondamente sulla struttura finanziaria e sul bilancio della Regione”. 

Per quel che riguarda la Sanità, tra i risultati ottenuti dalla Regione, Solinas ha evidenziato: “Nonostante la pandemia abbiamo azzerato in questi anni il disavanzo della Regione. Nel corso della Legislatura è stato interamente azzerato il debito ereditato dal 2018, pari a 888 milioni di euro (che comprendeva anche il disavanzo della sanità). Con il rendiconto del 2021, si è riscontrato un miglioramento complessivo di circa 279 milioni rispetto al disavanzo del 2020 (pari a circa 201 milioni, ora coperti), che ha consentito di ripianare interamente in anticipo quel risultato negativo ereditato dalle gestioni degli anni passati e rimasto in piedi nel rendiconto precedente, arrivando all’azzeramento del debito in anticipo rispetto alla possibilità che aveva la Regione di ripianarlo in più anni”.

“Con orgoglio oggi possiamo portare un risultato straordinario e soprattutto oggettivo - ha aggiunto l’assessore Fasolino -. Lo abbiamo raggiunto in funzione degli interventi che abbiamo fatto perché siamo riusciti a far sì che il tessuto economico sardo rimanesse solido nonostante il periodo di difficoltà che abbiamo attraversato”.

Al centro della discussione con la stampa, oltre alle argomentazioni aperte sul rating finanziario, è stato sollevato inoltre il problema del caro energia che sappiamo tocca anche il cuore della Sanità e l’interesse sul problema da parte dei presidenti delle Regioni.

Quotidiano Sanità ha chiesto al governatore notizie in merito al ricorso sul decreto energia avviato al Tar dalla Regione. Solinas ha risposto: “Abbiamo fatto più ricorsi al Tar. Uno di questi è stato rigettato ma lo appelleremo. Il tema fondamentale è che se è vero che il costo dell’energia è legato al costo del gas, e la Sardegna non ha centrali a gas, trovo assurdo che nell’isola si paghino tariffe parametrate su un presupposto che non esiste. Per cui ci batteremo con tutte le forze perché ci sia un riconoscimento di questo principio, e quindi un adeguamento dei costi. Ma chiediamo con forza al nostro governo e all’Unione Europea di intervenire: non è possibile che una regione che è autosufficiente anche dal punto di vista delle energie rinnovabili continui a pagare come regioni che non hanno questo stesso impegno territoriale sulle rinnovabili, come detto”. 

“Non è pensabile che continuiamo a pagare due volte il fatto di ospitare da noi degli impianti che di fatto non lasciano dei benefici alla Sardegna, ed ho cercato di affermare il principio che noi responsabilmente e solidalmente vogliamo dare una mano al Paese a rispettare tutti gli obiettivi che si sono presi con la Corte di Parigi in termini di riduzioni delle emissioni e decarbonizzazione. Però se dobbiamo ospitare sul nostro territorio fotovoltaico ed eolico, questo deve essere pianificato, non deve essere a macchia di leopardo sul territorio, e sopratutto vogliamo capire quale vantaggio per i sardi. Se ospitiamo campi di produzione che servono per tutto il Paese per rispettare gli obiettivi, vorremo che questo sia giustamente compensato da un ritorno o in termini sul beneficio economico sulla bolletta, o in termini di stock energetico a disposizione della regione per alimentare le politiche locali”, ha concluso Solinas.  

Elisabetta Caredda

10 ottobre 2022
© Riproduzione riservata

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