Il coordinamento dei comitati sardi sanità ed il comitato ‘sos sanità Barbagia Mandrolisai’ tornano a scendere in piazza per farsi ascoltare dalle nuove Istituzioni subentrate con la nuova legislatura. Ecco previsto un sit in presso la sede Areus a Nuoro il 23 maggio 2024, in via Oggiano alle 10:30, a difesa del servizio del 118 di Sorgono.
“Abbiamo pensato – spiega a Quotidiano Sanità Bachis Cadau, portavoce del comitato ‘sos sanità Barbagia Mandrolisai’, – di esporre in primis la situazione della postazione Areus del 118 a Sorgono. Tra tutte le carenze abbiamo scelto questa che è la più drammatica, inizieremo con un sit in presso la sede Areus giovedì alle ore 10:30, e se non ci saranno risposte immediate si procederà con una manifestazione più articolata. Proseguiremo in seguito con la ‘vertenza pediatra’”.
“Qual’è il problema – prosegue Cadau -. Da circa un anno a causa della carenza di medici i turni del servizio 118 vengono coperti da un autista a da un infermiere. Ultimamente con il trasferimento degli ultimi due medici in organico, su 60 turni mensili da 12 ore, soltanto circa 10 vengono coperti da medici provenienti da altre postazioni e i restanti 50 da infermieristica”.
“Da sottolineare che in altre realtà come Tortolì, Macomer e altre, l’ambulanza infermieristica ha l’ospedale di riferimento o un’ambulanza medicalizzata a non più di 20 minuti a differenza della postazione di Sorgono che ha l’ospedale di riferimento o l’ambulanza medicalizzata (Nuoro) a più di un’ora di percorrenza, in quanto, purtroppo, il pronto soccorso e l’ospedale di Sorgono non sono idonei a ricevere pazienti con determinate patologie”.
“A tutto questo disagio abbiamo appreso che il personale AREUS, sia autisti che infermieri, coprono la reperibilità di più postazioni contemporaneamente anche a grandi distanze chilometriche: Sorgono, Ghilarza e Bosa. Questo comporta che in caso di necessità le postazioni devono restare scoperte anche per più di un’ora in attesa che arrivi l’operatore reperibile da altre sedi”.
“Si rischia inoltre che a Sorgono questa continua carenza di medici potrebbe portare alla chiusura definitiva della ambulanza medicalizzata con possibile apertura della stessa in altra sede, come a Macomer, dove la comunità a distanza di 20 minuti può contare già su due ambulanze medicalizzate, quella di Bosa e di Ghilarza”.
“E’ chiara la preoccupazione in un territorio situato in una zona disagiata quale è il nostro. Auspichiamo che le Istituzioni di competenza intervengano per trovare delle soluzioni che possano garantire anche alla nostra comunità almeno una minima assistenza sanitaria che ci è dovuta. Di cui tutti abbiamo diritto. L’operato dei medici va incentivato anche economicamente, le professionalità vanno valorizzate. I medici vanno attratti nel nostro Paese così come lo sono nel resto dei Paesi europei. Perché siamo tutti nelle loro mani ed anche famiglie e persone come noi, umili lavoratori e disoccupati, che non possiamo contare su redditi alti per rivolgerci alla sanità privata, dobbiamo poter avere diritto all’assistenza sanitaria continua ed alle cure nel momento del bisogno” – conclude Cadau.
Elisabetta Caredda