Aggressioni in sanità. L’Arnas G. Brotzu adotta la procedura aziendale contro la violenza sui sanitari
di Elisabetta Caredda
Foddis: “Ribadiamo l’importanza del rispetto nei confronti di tutto il personale sanitario e socio-sanitario del Ssn che opera quotidianamente per garantire il diritto alla salute. Sensibilizzare la cittadinanza verso una cultura che eviti ogni forma di violenza è quanto mai indispensabile per difendere il prezioso patrimonio di conoscenze e valori rappresentato da questi tutti operatori”. DOCUMENTO
17 MAR - L’ARNAS G. Brotzu adotta la procedura aziendale sulla “Gestione atti di violenza a danno degli operatori della sanità nell’esercizio delle loro funzioni”. “Con questo importante documento – spiega a
Quotidiano Sanità la Direttrice
Agnese Foddis - recepiamo la Raccomandazione Ministeriale n. 8 che detta le indicazioni per ‘prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari’, aventi l’obiettivo di tutelare il personale sanitario e socio-sanitario e garantire un ambiente di lavoro più sicuro”.
“Nella nostra azienda sanitaria – sottolinea Foddis - teniamo a ribadire l’importanza del rispetto nei confronti di tutto il personale sanitario e socio-sanitario del SSN e quindi dei professionisti dell’Azienda che operano quotidianamente per garantire il diritto alla salute. Purtroppo la cronaca, quotidianamente, racconta anche di aggressioni nei confronti di operatori sanitari che, in alcuni casi, si concludono tragicamente e di episodi dove, chi è impegnato nei servizi di emergenza e urgenza (Pronto Soccorso), è oggetto di azioni violente e frasi denigratorie e minacciose”.
“Ricordo a tal proposito – prosegue la direttrice generale Arnas -, che la normativa vigente ha inasprito le pene per coloro che compiono atti di violenza contro professionisti della sanità e la Legge 113/2020 fissa la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 500 a euro 5.000 per chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive, ovvero moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nonché nei confronti di chiunque svolga attività di cura, assistenza sanitaria o di soccorso presso strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche o private, così come previsto dall’art. 9 della medesima norma”.
“L’adozione di questa procedura, quindi, rappresenta per noi tutti un passo significativo nella prevenzione e gestione delle situazioni di rischio, fornendo agli operatori dell’ARNAS strumenti e indicazioni operative per affrontare eventuali episodi di violenza. Sensibilizzare la cittadinanza verso una cultura che eviti ogni forma di violenza è quanto mai indispensabile per difendere il prezioso patrimonio di conoscenze e valori rappresentato dal nostro personale che garantisce un servizio essenziale per la tutela della salute di ognuno di noi” – conclude Foddis.
Elisabetta Caredda
17 marzo 2025
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