Nella Regione Lazio, le attività di monitoraggio e ottimizzazione della spesa farmaceutica convenzionata avviate nel 2023 proseguono con un rinnovato impegno verso la condivisione delle criticità tra decisori e prescrittori. Un ruolo chiave in questo processo è svolto dalla Commissione Regionale del Farmaco (CoReFa), che contribuisce alla validazione di indicatori utili per identificare fenomeni di potenziale inappropriatezza prescrittiva. Uno degli indicatori, in particolare, riguarda la prescrizione della levotiroxina sodica per uso orale, un farmaco essenziale per il trattamento dell’ipotiroidismo.
L’analisi dell’appropriatezza prescrittiva si concentra in particolare sull’uso della formulazione liquida del medicinale rispetto a quella solida, con l’obiettivo di garantire il miglior rapporto costo-beneficio per il paziente e per il sistema sanitario. L’indicatore mette in evidenza, per ciascuna ASL e per i Medici di Medicina Generale (MMG), il numero di pazienti trattati con levotiroxina in forma liquida, e i casi in cui l’uso di questa formulazione non sia giustificato da esigenze cliniche specifiche, come la disfagia.
L’utilizzo della forma farmaceutica liquida nei pazienti senza disfagia – come riportato nella Determina G11074 del 10.08.2023– non ha evidenze di maggiore efficacia clinica, mentre presenta un costo superiore. I dati di assorbimento ad oggi disponibili non sono associati a differenti outcome di salute. La forma farmaceutica liquida si propone sul mercato come più efficiente in termini di miglior assorbimento, ma nella scheda tecnica è comunque riportata la necessità di assunzione a stomaco vuoto; pertanto, l’utilizzo della forma farmaceutica non presenta vantaggi ‘tecnici’ certificati.
In ogni caso, la forma liquida presenta un costo maggiore rispetto alle compresse, rendendo necessario un monitoraggio più attento delle prescrizioni per evitare un aumento della spesa sanitaria senza un effettivo beneficio clinico.
L’indicatore mira quindi a valutare il rapporto costo-beneficio della prescrizione di levotiroxina in forma liquida nei pazienti senza disfagia, a supportare i prescrittori nell’autovalutazione delle loro scelte terapeutiche attraverso report individuali, a promuovere l’appropriatezza prescrittiva, evitando l’uso non giustificato di farmaci più costosi senza un vantaggio clinico comprovato, e a favorire un’analisi indipendente del valore terapeutico rispetto al costo del farmaco. Attraverso il sistema DWH regionale, poi, i dati relativi alle prescrizioni potranno essere costantemente monitorati, con la possibilità di identificare le variazioni nelle prescrizioni nel tempo attraverso il cruscotto di monitoraggio, e fornire report trimestrali per analizzare l’evoluzione del comportamento prescrittivo.
Susanna Guzzetti