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Ecco come utilizzare Skype per fare una visita medica “virtuale”

di Fabrizio Massimo Ferrara

Come si fa lo spiega il “Manuale per le televisite nell’ambulatorio virtuale” messo a punto da un pool di esperti italiani. Lo scopo è quello di supportare un ambulatorio che eroghi televisite a pazienti fragili, affetti da patologie croniche o di lungo periodo. Già nei prossimi giorni lo scenario progettato nel manuale verrà attuato da un gruppo di medici del Centro Oncologico dell’Ospedale di Prato per la gestione di un primo nucleo di un gruppo di pazienti

30 MAR - L’attuale emergenza rende ancora più urgente organizzare i servizi erogativi, anche attraverso modelli di sanità digitale che consentano al paziente di non spostarsi dalla sua abitazione. Per rispondere a tale esigenza ed urgenza, è consigliabile utilizzare strumenti già operanti e conosciuti sia all’interno delle organizzazioni sanitarie che da parte dei pazienti, rinviando ad un momento successivo soluzioni basate sull’introduzione di nuovi prodotti (APP o piattaforme).
 
L’impianto e l’utilizzo sicuro di un qualsiasi sistema informatico nell’ambito di un processo clinico-organizzativo all’interno di una qualunque struttura esistente richiede infatti tempi e impegni non trascurabili sia dal punto di vista organizzativo e tecnico nonché sotto il profilo della formazione e del supporto agli utenti (personale sanitario e -soprattutto- pazienti). Impegni che si sommerebbero a quelli, già estremamente pesanti, derivanti dalla attuale emergenza.
 
La strategia migliore, attuabile nell’arco di pochi giorni, si può identificare nell’adozione di strumenti telematici di uso comune in un quadro di procedure organiche, sia dal punto di vista organizzativo che tecnologico, che sia in grado di riprodurre con strumenti telematici i processi già in essere e di assicurare l’operatività secondo criteri tecnici ed organizzativi conformi con quanto richiesto dal GDPR e tali da rendere possibile anche la rendicontazione delle prestazioni a fini amministrativi.
 

 
Secondo questo approccio, è stato realizzato il “Manuale per le televisite nell’ambulatorio virtuale”, per supportare un ambulatorio che eroghi televisite a pazienti fragili, affetti da patologie croniche o di lungo periodo.
 
Il progetto è stato condotto da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto, oltre che dal sottoscritto, da Americo Cicchetti (Università Cattolica del Sacro Cuore – ALTEMS: Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari), Sergio Pillon (AO San Camillo-Forlanini, CNR-ICAR), Luca Malorni (Dipartimento di Oncologia “Sandro Pitigliani”, Azienda USL Toscana centro, Ospedale Santo Stefano – Prato), Silvia Stefanelli (Studio legale Stefanelli&Stefanelli) e Domenico Valle (Eli Lilly Italia).
 
Già nei prossimi giorni lo scenario progettato nel manuale verrà attuato da un gruppo di medici del Centro Oncologico dell’Ospedale di Prato per la gestione di un primo nucleo di un gruppo di pazienti. Durante questa attività saranno anche raccolti indicatori in grado di misurare scientificamente l’efficacia e l’efficienza della soluzione, sia dal punto di vista clinico-organizzativo che del gradimento del paziente, utili anche ai fini di continuare ad utilizzare questa soluzione anche dopo questa fase di emergenza.
 
Le caratteristiche dello scenario dettagliato nel manuale possono essere riassunte nei seguenti punti:
Gestire tutte le attività, sia sotto il profilo tecnologico che organizzativo, secondo procedure formalizzate che assicurino la sicurezza e la rispondenza tanto alle esigenze cliniche, che a quanto richiesto in termini di rispondenza al GDPR.
 
Gestire tutte le comunicazioni con il paziente in un unico ambiente integrato, che consenta sia l’interazione in audio e video, sia lo scambio di comunicazioni e di documenti tanto in modalità sincrona durante la televisita, che in modalità asincrona prima o dopo la televisita

Archiviare in modo strutturato la documentazione scambiata con il paziente (sia documenti trasmessi dal paziente e che documenti inviati dal medico) conformemente a quanto prescritto dal GDPR, all’interno dei sistemi aziendali già presenti e/o in archivi temporanei protetti (in attesa della disponibilità di piattaforme organiche, complete e -soprattutto- non proprietarie). In questo modo si arricchisce il patrimonio dei dati disponibile, sia nell’ottica delle esigenze di cura del paziente stesso, che ai fini di nuove attività analisi, anche nell’ambito delle numerose iniziative che si stanno avviando in questo senso per il controllo e la prevenzione del contagio.
 
Consentire a tutti gli operatori sanitari responsabili del paziente di avere visibilità delle comunicazioni intercorse con il paziente stesso e dei documenti scambiati;

Tenere traccia delle attività eseguite, sia ai fini della tutela responsabilità del medico, sia ai fini della rendicontazione delle attività eseguite per il relativo rimborso.
 
Dal punto di vista tecnologico lo scenario si basa sull’utilizzo di Skype, che si ritiene - almeno in prima istanza - preferibile rispetto ad altri strumenti di messaggistica e di comunicazione (video e non) in quanto:
• è gratuito e già abbastanza diffuso e conosciuto;
• è sufficientemente intuitivo e di facile utilizzo anche da parte del paziente;
• consente l’interazione senza che il medico debba condividere con il paziente il proprio numero di telefono;
• adotta protocolli crittografati, garantendo quindi la protezione e riservatezza delle comunicazioni.
 
Lo scenario progettato non comporta variazioni negli aspetti organizzativi attualmente in essere, è quindi compatibile e può coesistere con le procedure e gli impegni attualmente in essere durante questa fase di emergenza e le relative imprevedibilità. 
 
Pertanto, può essere introdotto ed utilizzato anche gradualmente e parzialmente nei diversi contesti, contemporaneamente e parallelamente ai processi “in presenza”, alla luce delle esigenze dei singoli pazienti e delle contingenze imprevedibili in questo momento di emergenza. 
 
Fra gli altri vantaggi di questo approccio:
• non richiede acquisto di software e/o hardware con i relativi costi, tempi ed impegni sia in termini amministrativi che di gestione tecnologica;
• basandosi su strumenti software di uso diffuso, non richiede particolari forme di formazione e/o supporto nei confronti dei medici e dei pazienti;
• permette agli operatori sanitari di erogare le televisite anche in modalità di smart-working, riducendo quindi anche per loro il rischio di contagi.
 
Il manuale è disponibile liberamente a tutte le organizzazioni sanitarie sul sito dell’ ALTEMS – Laboratorio sui sistemi informativi sanitari e sul sito della Community per il governo dei dati.
 
Nella sua versione attuale, il manuale è finalizzato al processo di erogazione di televisite a pazienti fragili e/o affetti da patologie croniche o di lungo periodo. Seguendo lo stesso approccio, si può estenderne lo scenario, per formalizzare attività di telemedicina per specifiche patologie, processi assistenziali e attività di monitoraggio.
 
Attività in questo senso sono state avviate nell’ambito della iniziativa della “Community per il governo dei dati sanitari” (www.dati-sanita.it) che vede la collaborazione di organizzazioni sanitarie, istituzioni ed università per un migliore e più sicuro utilizzo dei dati per scopi clinici, di prevenzione e di ricerca.

Tutte le organizzazioni interessate a collaborare e ad adottare l’approccio secondo le loro esigenze specifiche sono invitate a contattare Fabrizio Massimo Ferrara (FabrizioMassimo.Ferrara@unicatt.it).
 
Fabrizio Massimo Ferrara
Docente di Informatica presso il Corso di Laurea in Economia e Gestione delle Aziende e dei Servizi Sanitari, Università Cattolica del Sacro Cuore
Coordinatore del “Laboratorio sui sistemi informativi sanitari” presso l’ ALTEMS - Alta Scuola di Economia Management dei Sistemi Sanitari, Università Cattolica del Sacro Cuore

30 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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