L’Agenzia europea per la droga (Euda) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno elaborato congiuntamente un kit di strumenti europeo per l’eliminazione dell’epatite virale nelle carceri.
Il nuovo toolkit– lanciato vista della Giornata della Giustizia dei Detenuti del 10 agosto – è progettato per supportare l’implementazione e l’estensione degli interventi contro l’epatite B e C nelle carceri di tutta Europa. Rafforza inoltre il principio di “equivalenza delle cure”, garantendo che le persone in carcere ricevano un’assistenza sanitaria paragonabile a quella disponibile nella comunità.
Le persone in carcere, ricorda l’Ecdc, presentano livelli più elevati di epatite virale rispetto alla popolazione generale, il che le rende un gruppo chiave per la prevenzione e il trattamento mirati.
In Europa, le persone che entrano in carcere hanno anche maggiori probabilità di avere una storia di consumo di droghe per via parenterale, un importante fattore di rischio per la trasmissione dei virus dell’epatite B e C. La condivisione di attrezzature per l’iniezione e altri fattori di rischio, come le pratiche non sicure di tatuaggi o piercing, la condivisione di rasoi e il sesso non protetto, rendono le carceri un ambiente prioritario per interventi mirati di prevenzione e trattamento dell’epatite virale.
Condanne brevi e ripetute incarcerazioni implicano che lo stesso gruppo di persone si sposti spesso tra il carcere e la comunità. Per questo motivo, affrontare problemi di salute come l’epatite virale in ambito carcerario può anche apportare benefici alla salute della comunità in generale, riducendo il carico complessivo di malattie e prevenendo la futura trasmissione di infezioni. Questo è noto come “dividendo comunitario”.
Il toolkit si compone di quattro sezioni chiave: contesto, sviluppo della strategia, implementazione della strategia e monitoraggio e valutazione.
Include link a linee guida di salute pubblica pertinenti e strumenti pratici per comprendere il contesto e definire e attuare una strategia di eliminazione all’interno delle carceri. Vengono forniti esempi tratti da carceri in Germania, Spagna, Francia, Italia e Lussemburgo, che illustrano modelli di assistenza.
Nel toolkit, l’EUDA e l’ECDC forniscono informazioni pratiche e basate su prove per coloro che lavorano nell’assistenza sanitaria in carcere su come impostare interventi per prevenire e controllare l’epatite virale in questi contesti.
È probabile che le informazioni siano rilevanti anche per altri pubblici, tra cui decisori politici, personale di sicurezza, persone che vivono in carcere, operatori di supporto tra pari e volontari. Ulteriore supporto per chi lavora nell’assistenza sanitaria in carcere sarà disponibile sotto forma di sessioni di formazione dedicate fornite da EUDA ed ECDC nei prossimi mesi, per facilitare l’implementazione efficace del toolkit e l’ampliamento dei servizi.