Coronavirus. D’Amato: “Nel Lazio tende pre-triage in 31 ospedali”

Coronavirus. D’Amato: “Nel Lazio tende pre-triage in 31 ospedali”

Coronavirus. D’Amato: “Nel Lazio tende pre-triage in 31 ospedali”
Audizione dell’assessore in commissione regionale Sanità per fare il punto sulla gestione del coronavirus. Annunciato “un nuovo numero verde” per implementare l'attività che già viene svolta dal 1500 e dal 112 e la creazione di “isole di pre-triage” sulle quali si sta già lavorando allo Spallanzani e presto si inizierà a lavorare in altri ospedali. “Ci prepariamo a tutto, perché il rischio zero non esiste”. Attesa ordinanza.

“I tecnici ci dicono che dobbiamo lavorare su tutti gli scenari dunque saranno disposte tensostrutture di pre triage su 31 ospedali del Lazio, il montaggio di alcune è già in corso come allo Spallanzani". Lo ha riferito l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, oggi in audizione in commissione regionale Sanità sulla gestione del coronavirus. “Noi ad oggi non abbiamo casi autoctoni che riguardano la nostra regione. L’emergenza per quanto riguarda la Regione Lazio risale a un mese fa al con l’arrivo dei due pazienti cinesi provenienti da Wuhan che sono risultati positivi. Una coppia di marito e moglie. L’uomo è stato dichiarato negativizzato. La donna non è più in terapia intensiva ed è in progressivo miglioramento. Il terzo caso, un ragazzo che veniva dalla Cecchignola, tra i 55 italiani che sono ritornati dalla Cina, sta bene ed è tornato alla propria attività lavorativa. Ad oggi abbiamo notificato all’istituto superiore di sanità 198 test effettuati e solo i tre che ho ricordato sono risultati positivi”, ha detto D'Amato davanti alla commissione presieduta da Giuseppe Simeone (FI).

Presente all'audizione la dottoressa Paola Scognamiglio, dirigente medico del Dipartimento di epidemiologia e ricerca pre-clinica dell’istituto Spallanzani, D’Amato, spiega una nota del Consiglio, ha fatto il punto, alla luce delle decisioni prese a seguito della riunione tra governo e regioni, su un quadro complesso, per il quale la Regione Lazio fin dall’inizio della crisi ha scelto di centralizzare i casi proprio all’istituto romano specializzato in malattie infettive. “Dal 30 gennaio, è stata costituita una task force che monitora le segnalazioni in stretto rapporto con il livello nazionale”, ha spiegato D’Amato il quale ha parlato anche delle cosiddette fake news che circolano sui social network. “Talvolta dobbiamo anche intervenire, rivolgendoci all’autorità giudiziaria quando circolano notizie del tipo ‘chiusura del pronto soccorso di Tor Vergata’ o di Frascati’”, sono le parole dell’assessore rilanciate in una resonconto dell’audizione elaborato dall’ufficio stampa del Consiglio.

“C'è uno schema tipo di ordinanza – ha aggiunto D’Amato – da parte del Consiglio dei ministri per le regioni che non hanno casi autoctoni e che prevede alcune disposizioni d'igiene pubblica rispetto ad uffici pubblici e mezzi di trasporto e alcune indicazioni operative sulle modalità di sorveglianza sanitaria domiciliare”.

In merito a tale schema di ordinanza, D’Amato ha spiegato che chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi quattordici dalle aree internazionali a rischio, o dai comuni italiani dei focolai, dovranno comunicarlo alla Asl competente. La comunicazione è obbligatoria. “L'autorità sanitaria dovrà prevedere la permanenza fiduciaria domiciliare – ha spiegato D’amato – cioè quella già attuata nei circa 150 casi che hanno interessato sia cittadini del Lazio che non del Lazio. Per gli assenti al lavoro ci sono norme per la certificazione Inps. Nell'ambito della permanenza ci sono protocolli che vanno rispettati circa misurazione della temperatura due volte al giorno e informare in maniera tempestiva circa i sintomi”.

“I tecnici ci dicono – ha proseguito l’assessore – che dobbiamo lavorare su tutti gli scenari dunque saranno disposte tensostrutture di pre-triage su 31 ospedali del Lazio, il montaggio di alcune è già in corso come allo Spallanzani”.

“Al numero 1500 – ha detto D’Amato – arrivano milioni di chiamate. Noi abbiamo messo a disposizione il 112 che sarà implementato con sei isole aggiuntive dedicate al coronavirus per dare corrette informazioni. Da giovedì arriverà l'800118800 che nelle province farà quello che fa il 112 a Roma”. Inoltre in base all'ordinanza-tipo per le Regioni, “le scuole di ogni ordine e grado, gli uffici e la Pa devono esporre le informazioni di prevenzione ovvero il decalogo del ministero. Nelle aree di accesso del Ssr e nelle zone aperte al pubblico saranno messi dispenser con disinfettanti”.

Decisa la convocazione di in consiglio straordinario sull'argomento.

“Sono soddisfatto, perché abbiamo compreso che la Regione sta sul pezzo e possiamo essere tranquilli su tutte le cose da fare. Per fortuna ancora non siamo sede del cosiddetto focolaio, ma ove mai dovesse succedere, la Regione c’è”. Così il presidente Simeone, al termine dell’audizione. “Condivido la scelta di centralizzare sullo Spallanzani – ha aggiunto Simeone – perché è un'eccellenza sulle infezioni. La scelta dello Spallanzani rappresenta sicurezza e dà garanzie a tutti”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

25 Febbraio 2020

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