Regole più stringenti per l’informazione sui farmaci. A chiederle è il Parlamento Europeo, che ieri ha approvato, a larga maggioranza, due risoluzioni legislative – una sul regolamento sugli aspetti a livello comunitario (564 voti in favore, 41 contrari e 45 astensioni) e una sulla direttiva sulle regole da applicare a livello nazionale (558 voti in favore, 42 contrari e 53 astensioni) – per garantire che i pazienti abbiano il diritto a un'informazione” accurata e obiettiva” sulle medicine.
Obiettivo degli eurodeputati è proteggere i pazienti da informazioni non richieste e assicurare una chiara distinzione fra informazione pubblicitaria e non, al fine di evitare pubblicità occulte. Nelle relazioni redatte da Christofer Fjellner (PPE, SE), la commissione per l'ambiente specifica quali dati devono essere messi a disposizione del pubblico da parte delle imprese farmaceutiche, quali informazioni sono facoltative e attraverso quali canali devono essere fornite.
Le case farmaceutiche devono informare, non fare pubblicità
C’è “un'abbondanza d'informazioni sui medicinali che non è verificabile” e spesso anche difficile da comprendere per i cittadini, osservano gli eurodeputati, come riferito in una nota dell’Ufficio d'Informazione del Parlamento Europeo per l'Italia. Prima regola per le industrie farmaceutiche, quindi, sarà quella di mettere a disposizione del pubblico informazioni di base, quali le caratteristiche del prodotto, l'etichettatura e il foglio illustrativo più recenti e una versione “comprensibile “della relazione di valutazione effettuata al momento dell'autorizzazione del medicinale. Un'altra serie d'informazioni non pubblicitarie, come un nuovo prezzo, i cambiamenti degli imballaggi e le avvertenze sugli effetti collaterali negativi, sarà consentita solo previa autorizzazione delle autorità nazionali.
Chiarire le norme sulla pubblicità
La pubblicità sui medicinali soggetti a prescrizione è già vietata in tutta Europa, ma la diversa interpretazione delle regole nei vari Stati membri mostra com'è sottile la linea che differenzia informazione e pubblicità. “Per evitare confusione e la violazione dello spirito della legislazione”, i deputati chiedono che tali informazioni siano vietate non solo su TV e radio, come proposto dalla Commissione, ma anche sulla stampa. Secondo quanto approvato dal Parlamento, gli operatori sanitari che mettono a disposizione informazioni su medicinali tramite la stampa o mezzi radiotelevisivi dovranno inoltre dichiarare eventuali legami con le case farmaceutiche, inclusi la prestazione di servizi di consulenza e di consigli tecnici riguardo al prodotto in questione.
Agli Stati membri il compito di garantire l'informazione sul web
I deputati sottolineano che gli Stati membri sono responsabili per l'applicazione delle regole nazionali sull'informazione sui medicinali, informazione che deve essere "obiettiva e imparziale". Le autorità nazionali dovranno predisporre una serie di siti web dedicati a questo scopo e accessibili a persone con disabilità