Malattie mentali. Meno ricoveri se i pazienti si aiutano tra loro

Malattie mentali. Meno ricoveri se i pazienti si aiutano tra loro

Malattie mentali. Meno ricoveri se i pazienti si aiutano tra loro
Uno studio britannico pone in evidenza l’importanza del counseling tra pazienti con la stessa storia di malattia mentale. Un intervento che consente di ridurre i nuovi ricoveri di oltre il 30%. Lo studio è stato pubblicato daThe Lancet

(Reuters Health) – Gli adulti che hanno subito un ricovero per problemi psichiatrici hanno meno probabilità di ripetere di essere nuovamente ricoverati se ricevono un supporto da altri pazienti che hanno vissuto la medesima esperienza. È quanto emerge da uno studio inglese pubblicato da The Lancet.
 
Lo studio. 
I ricercatori, guidati da Sonia Johnson dell’University College di Londra, hanno seguito 441 pazienti per un anno dopo la loro dimissioni ospedaliere. Le patologie diagnosticate erano schizofrenia, disordine bipolare, psicosi, depressione, ansia, disordine post traumatico da stress e disturbi della personalità. Tutti avevano ricevuto programmi  di lavoro personalizzati per aiutarli a prendersi cura di se stessi. La metà del campione ha ricevuto anche dieci sessioni di supporto da persone con una storia di malattia mentale alle spalle. Tutti hanno continuato il loro trattamento abituale durante il periodo di studio, inclusi farmaci e psicoterapia.

La metodologia. 
Le indicazioni di lavoro che tutto il campione ha ricevuto comprendevano sezioni sulla definizione degli obiettivi personali di recupero, il ripristino del ruolo all’interno della comunità, l’individuazione di segnali d’allarme precoci e la creazione di un piano d’azione per evitare o ritardare le ricadute e pianificare le strategie per mantenere lo stato di benessere. A tutti è stato richiesto di registrare  le proprie osservazioni in ciascuna di queste aree. Ai pazienti del gruppo assegnato al supporto da parte di una persona con una storia di malattia mentale sono state proposte 10 sessioni di un’ora per quattro mesi. Un anno dopo aver lasciato l’ospedale, i pazienti che hanno ricevuto il counseling da parte dei “pari” facevano registrare il 34% di probabilità in meno di essere ricoverati rispetto alle persone che non avevano avuto questo tipo di sostegno.

Fonte: Lancet 2018

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

Lisa Rapaport

01 Ottobre 2018

© Riproduzione riservata

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