Più difficile smettere se si fumano sigarette al mentolo

Più difficile smettere se si fumano sigarette al mentolo

Più difficile smettere se si fumano sigarette al mentolo
Il mentolo stimola i recettori del freddo e questo effetto può aiutare i fumatori a inalare più nicotina per ogni sigaretta fumata. E quindi a rafforzare la dipendenza. Lo rivela uno studio pubblicato su Nicotine and Tobacco Research.

Per chi fuma sigarette al mentolo, smettere è un’impresa ancora più difficile secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nicotine and Tobacco Research. L’analisi è una revisione di 10 studi che comparavano i tassi di successo nei tentativi di smettere di fumare tra persone che fumavano normali sigarette e sigarette aromatizzate al mentolo.
“Il mentolo stimola i recettori del freddo e questo effetto può aiutare i fumatori a inalare più nicotina per ogni sigaretta fumata”, ha spiegato Jonathan Foulds, professore al Penn State College of Medicine e autore dello studio. “E perciò li fa diventare ancora più dipendenti dal fumo”.
Non solo: la ricerca, secondo il team americano, permetterebbe di spiegare anche perché negli Usa si riscontrano minori tassi di cessazione dal fumo nelle fasce di popolazioni più povere.
Le sigarette al mentolo, infatti, sono particolarmente diffuse tra i teenagers (il 50% fuma sigarette al mentolo) e gli afroamericani (l’80%). Ciò, ipotizzano i ricercatori, perché si tende a fumarne di meno durante la giornata riducendo così la spesa per il fumo.
Ma, precisa, Foulds, “i fumatori che hanno ridotto il consumo giornaliero di sigarette, in genere compensano aumentando l’inalazione per sigaretta. E il mentolo nelle sigarette rende il fumo meno fastidioso, facendo sì che i fumatori ottengano una gratificazione più forte”.
Lo studio, quindi, conferma che “il mentolo aumenta l’assunzione di nicotina anche con un numero minore di sigarette fumate”. E ciò avviene soprattutto in quelle categorie, “in cui la pressione economica costringe a ridurre il numero di sigarette che il fumatore può permettersi di comprare”, ha concluso il ricercatore.
 

22 Dicembre 2010

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