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Malattie infettive. A Catania nasce il polo sanitario del Sud Italia e del Mediterraneo

Il sistema si basa su tre strutture: l'Ospedale Garibaldi, il Porto e l'Aeroporto Fantanarossa (capace di trattare con immediatezza quei pazienti che presetano i sintomi di gravi patologie infettivo-diffusive e di isolare, con sofisticate indagini di laboratorio, l’agente infettante), che formeranno un ‘anello sanitario’ per fornire una ‘risposta immediata’ in una zona di grandi flussi migratori.

04 APR - Un anello sanitario, modello per l’efficacia e per la risposta immediata della Sanità Nazionale, investita negli ultimi anni sempre più spesso da eventi epidemici rilevanti e con potenziali gravi conseguenze. Un sistema di tre strutture, l’Ospedale Garibaldi, il Porto e l’Aeroporto Fontanarossa, capace di trattare con immediatezza quei pazienti che presentano i sintomi di gravi patologie infettivo-diffusive e di isolare, con sofisticate indagini di laboratorio, l’agente infettante. Un progetto che vede Catania, già individuata dall’OCCAM (Osservatorio sulla Comunicazione Digitale dell’ONU) per la telemedicina del Mediterraneo, come polo sanitario del Sud Italia e del Mediterraneo per le malattie infettive.

L'occasione per la sua presentazione il 1° Convegno Euromediterraneo su biocontenimento “Gestione dell’emergenza Infettivologica” organizzato da ARNAS, Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale di Alta Specializzazione dell’Ospedale Garibaldi, in collaborazione con la Regione Siciliana e il Comune di Catania.

“L’Aeroporto di Catania rappresenta lo scalo nazionale più importante del Meridione con qualche milione di passeggeri in transito ogni anno – ha affermato Claudio Pulvirenti, Direttore USMAF di Catania -. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla prevenzione e sulla gestione del malato, realizzando all’interno del sistema aeroportuale, insieme alla SAC, una struttura in grado di gestire il passeggero che presenta segni e sintomi di una malattia infettivo-diffusiva e di impedirne il contagio e la propagazione nel nostro territorio”.

L’esigenza di rispondere prontamente ed efficacemente ai rischi per la salute pubblica e alle emergenze sanitarie di interesse nazionale, attraverso l’anello sanitario, è dettata anche dai continui flussi di migranti, di cui si occupano costantemente la Marina Militare e la Guardia Costiera.

“Come Catania è diventata il ponte e punto di approdo nel Mediterraneo per i migranti – ha spiegato Giorgio Santonocito, Direttore Generale ARNAS – così l’Ospedale Garibaldi si sta strutturando come eccellenza nella sanità siciliana per le patologie infettivo-diffusive. Il migrante che arriva nel porto viene sottoposto, nelle banchine dedicate, ad uno screening capace di individuare eventuali malattie. In caso il test risulti positivo, il migrante entra nel percorso di biocontenimento e trasportato in Alto Biocontenimento con i mezzi in dotazione alla Croce Rossa Italiana presso l’Unità di Alto Biocontenimento dell’Ospedale Garibaldi, dove vengono effettuati tutti gli accertamenti”.

“Catania, come altre città italiane, è in una condizione che porta ad avere dei Pronto Soccorso affollati – ha dichiarato Sergio Pintaudi, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Ospedale Garibaldi –. Quotidianamente vengono trattati pazienti con meningiti, con tubercolosi e con problemi di patologie infettive che credevamo ormai dimenticate, e che invece tornano ad essere presenti. L’emergenza è possibile e reale, pensiamo alla SARS e alla recente Zika Virus che potevano diffondersi a causa della globalizzazione e della facilità di muoversi delle persone, ma al di là della contingenza del momento, bisogna prepararsi ad affrontare queste circostanze”.
 
Lorenzo Proia

04 aprile 2016
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