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Sicilia. Lorenzin: “Ismett di Palermo presenta parametri sopra la media nazionale”

"Il Sud può e deve avere strutture come queste”, ha auspicato in collegamento via Skype. “La possibilità di disporre di dati e di elementi di misurazione certi ed omogenei è la chiave vincente per migliorare la qualità e l’efficienza del sistema sanitario”, ha sottolineato il direttore generale dell'Agenas, Francesco Bevere. 

02 MAG - "L'Ismett ha tutti ha tutti i parametri per avere un livello al di sopra della media nazionale. Serve adesso che sia in grado di fare da traino per la sanita regionale, deve diventare un motore, un acceleratore di eccellenza. Serve fare sistema così da migliorare la rete nazionale. Io credo che il Sud possa avere strutture avanzate così da non esserci differenze con il Nord". Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Salute Beatrice Lorenzin, intervenendo in collegamento via Skype ad un convegno organizzato all'Istituto Mediterraneo per i Trapianti di Palermo.
"Il Sud può e deve avere strutture come queste - ha auspicato -. Non c'è nessuna differenza rispetto al resto del Paese. Occorre però che questa struttura trovi, insieme alla Regione, un equilibrio per integrarsi nella rete della Sicilia. Questo perchè quello che spesso manca è il far sistema. Su questo dobbiamo lavorare. Per dimostrare come la Sicilia possa puntare sui centri d'eccellenza".
 
L’ISMETT è l’ultimo nato fra i 42 IRCCS italiani, a firmare il decreto poco più di un anno fa proprio il Ministro Lorenzin. Al momento, sono 69 i progetti di ricerca attivi presso ISMETT. Il Dipartimento Attività Produttive della Regione Siciliana ha classificato ISMETT al terzo posto tra le infrastrutture di ricerca nel Programma Nazionale delle Infrastrutture di Ricerca.
 
“Questa giornata serve a fare il punto su quanto la Sicilia ha fatto in questi anni in materia di sanità e ricerca – ha sottolineato il Presidente della Regione, Rosario Crocetta – ritengo sia estremamente importante fermarsi a riflettere. Spesso la Sicilia è additata per le sue mancanze ma come Regione abbiamo anche delle eccellenze. ISMETT, ad esempio, è un centro che attrae pazienti da tutta Italia ma anche da altre nazioni del mondo. Tre anni fa la sanità siciliana era in passivo, oggi possiamo parlare di un bilancio positivo”.
 
Grazie ai suoi progetti di ricerca, sviluppo e formazione ISMETT, ha, già, creato 125 nuovi posti di lavoro, subordinati e parasubordinati. L’età media di coloro che ha ottenuto un contratto di ricerca in ISMETT è di 32 anni. Nel 60 per cento dei casi si tratta di donne, nell’88 per cento dei casi, inoltre, si tratta di giovani che hanno studiato in Sicilia. Di questi il 6 per cento, aveva lasciato l’Isola ed è tornato per lavorare in ISMETT.
 
“Siamo solo recentemente entrati a far parte dell’elenco IRCCS – spiega Angelo Luca, direttore di ISMETT – al momento siamo l’Istituto di Ricerca più piccolo ma vogliamo dare il nostro contributo per far crescere il sistema di ricerca italiano. Speriamo che l’integrazione con la Fondazione Ri.MED e la nascita del Centro di Biotecnologie sia utile per consentire al nostro Istituto di poter competere con le strutture del Nord Italia”.
 
Presso ISMETT sono stati eseguiti oltre 1600 trapianti di fegato, rene, cuore, polmone, pancreas in adulti e bambini provenienti non solo dalla Sicilia ma anche da altre regioni Italiane e dall’estero. I risultati, riportati dal Centro Nazionale Trapianti, sono a livello dei migliori centri nazionali e internazionali.
 
“Da ISMETT – ha detto Baldo Gucciardi, assessore regionale della Salute – deve partire un meccanismo virtuoso per elevare gli standard di eccellenza. ISMETT non deve essere una cattedrale nel deserto ma deve far parte della rete per migliorare la rete sanitaria siciliana. In questi anni abbiamo lavorato molto nell’ottica del miglioramento dei costi e degli standard qualitativi. Non tollero più la Sicilia dei luoghi comuni che non riconosce quanto fatto anche dai governi precedenti, come ad esempio ISMETT. Dobbiamo riconoscere anche i meriti, siamo fra le poche regioni che si sono allineate al pareggio di bilancio, siamo ai primi posti per l’abbattimento della spesa farmaceutica. Non possiamo considerare la Sicilia sempre un problema ma riconoscere anche il lavoro svolto”.
 
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche il direttore generale dell’Agenas, Francesco Bevere. "Misurare per crescere e migliorare – ha sottolineato - La possibilità di disporre di dati e di elementi di misurazione certi ed omogenei è la chiave vincente per migliorare la qualità e l’efficienza del sistema sanitario. Misurare non per giudicare, ma per incidere sulle criticità prima che arrivino a pregiudicare la qualità, la sicurezza, l’universalità, nonché l’equità nell’accesso alle cure, attraverso attività di audit clinici, organizzativi e gestionali”.

"Su questa scia – ha proseguito- l’Agenzia ha predisposto un sistema di monitoraggio che permetterà di poter contare su un cruscotto di valutazione unico, capace di mettere insieme i dati di efficacia clinica con quelli economici, organizzativi e gestionali, aspetti ormai non più da tenere separati".

"Per assicurare qualità ed efficienza del servizio sanitario - ha concluso Bevere -, è necessario garantire interventi di misurazione che coinvolgano anche gli Istituti di eccellenza quali gli Irccs. Per questi istituti è necessario individuare specifici indicatori rivolti alla misurazione della qualità delle cure e dei risultati della ricerca traslazionale applicata ai percorsi di cura È attraverso il confronto, la collaborazione e la partecipazione dei principali protagonisti del settore e della ricerca, che saremo in grado di mettere a punto un cruscotto anche in settori altamente specializzati come il contesto dell’Ismett".

02 maggio 2016
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