Sicilia. È accordo tra Regione e medici del 118. Revocato lo sciopero di domani e del 16 ottobre
Lo riferisce una nota dello Smi. Il responsabile regionale 118, Emanuele Cosentino, spiega: “Accolte le richieste unitarie dei sindacati medici per la modernizzazione del 118 siciliano e per rinnovare l’accordo di lavoro. Ha prevalso il buonsenso”. Ma alcuni nodi restano aperti.
09 OTT - Trovato l’accordo nella riunione tra la parte pubblica, l’assessorato dalla salute, e i sindacati medici di tutta l’area del 118 siciliano. Viene quindi revocato il
previsto sciopero di domani e del 16 prossimo venturo. Rimane in piedi quello del 24 novembre, in attesa che il prossimo governo regionale dopo le elezioni, mantenga gli impegni oggi sottoscritti. Si è in attesa della redazione del verbale definitivo con la firma delle parti.
Lo riferisce una nota dello Smi-Sindacato dei Medici Italiani. Emanuele Cosentino, responsabile regionale 118 del Sindacato, mostra grande soddisfazione per l’intesa: “Ha prevalso il buonsenso, così si salvaguardano gli interessi dei cittadini ad avere servizi adeguati e allo stesso tempo si valorizzano i medici del settore. Si volta pagina, si riapre un confronto per troppo tempo negato. Questi i punti salienti: viene integrato il Decreto assessoriale che prevedeva un grave depotenziamento dei servizi, viene quindi sospesa la rimodulazione di Presidi Territoriali di Emergenza-Pte e Ambulanza Medicalizzate (MSA) fino a tutto il 2018”.
“Rimane aperto – prosegue Cosentino - il confronto per una riorganizzazione della rete dei servizi alla quale collaboreranno i Medici dell’emergenza nella Commissione unica Regionale dell’area. Dal punto di vista economico, finalmente dopo 7 anni di ritardo, dal mese prossimo si riconoscerà una integrazione di 0,26 centesimi di quota oraria, come previsto dall'attuale ACN (accordo nazionale di lavoro). È anche in corso la stima della massa salariale per il rinnovo appunto del nuovo Acr, vecchio di dieci anni, è che dovrebbe essere di circa 7 milioni di euro. Rimane aperto il nodo del precariato, sul quale si stanno valutando soluzione di stabilizzazione per i precari storici”.
09 ottobre 2017
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