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Palermo. Non c’è posto in reparto, paziente muore al Ps, altro caso trasferito in elisoccorso. Arriva l’interrogazione all’Ars

77 anni, muore in Ps. Collodoro (Cimo): “Cercavano un posto nei reparti di cardiochirurgia. Questo posto non è stato trovato. Più passavano le ore, più la situazione diventava seria. Poi è arrivato il decesso”. Margherita La Rocca Ruvolo (Presidente sesta Commissione Salute dell’Ars): “Un fatto molto grave su cui vorrò andare fino in fondo”. 61 anni, trasferito in elisoccorso, muore anche lui per grave patologia cardiaca

07 DIC - Un uomo di 77 anni è morto sabato mattina al pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia di Palermo. Era stato portato nell’area di emergenza dai sanitari del 118.

Le sue condizioni non sembravano gravi, raccontano dall’ospedale. Al paziente è stato fatto il tampone poi è stato portato in una delle stanze del nosocomio in attesa dell’esito degli esami. Non appena sono arrivati la Tac e i risultati diagnostici è emerso che doveva essere subito operato d’urgenza per una dissecazione aortica.

Secondo il sindacato Cimo i Medici non hanno trovato un posto in cardiochirurgia. “Cercavano un posto nei reparti di cardiochirurgia - dice Angelo Collodoro vicesegretario del sindacato dei medici Cimo -. Questo posto non è stato trovato. Più passavano le ore, più la situazione diventava seria. Poi è arrivato il decesso”.

“Quanto successo al settantasettenne di Monreale, morto al Pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia di Palermo mentre era in attesa di un posto in sala operatoria, è un fatto molto grave su cui vorrò andare fino in fondo”. Ha dichiarato ieri il presidente della sesta commissione Salute all’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo, che sta preparando un’interrogazione all’assessore Ruggero Razza su quanto successo nel nosocomio palermitano.

“Voglio sapere il nome e il cognome delle persone che si trovavano nelle sale operatorie dell’Ismett, del Policlinico di Palermo, di Villa Maria Eleonora, degli ospedali di Catania dove ci sono le cardiochirurgie. Voglio sapere perché non è stato trovato un posto”.

“Nei giorni scorsi quando come commissione abbiamo fatto un giro per gli ospedali palermitani, ho chiesto come venivano garantiti gli interventi no Covid, non mi è stata manifestata nessuna criticità al Policlinico di Palermo, dove è stata trovata una soluzione - aggiunge il presidente della sesta commissione -. Il direttore sanitario dell’Ismett in quell’occasione mi ha detto che loro proseguono regolarmente tutte le attività compresi i trapianti. Ora non capisco come i medici dell’Ingrassia non abbiano trovato un posto per operare l’uomo di Monreale. Sono molto indignata”.

La presidente della commissione ha già fatto richiesta ufficiale per avere le cartelle cliniche dell’uomo deceduto e tutte quelle delle persone operate sabato nei vari ospedali siciliani. “Non è accettabile, con quello che paga la Regione per la Sanità, che una persona muoia al Pronto soccorso”.

Secondo quanto accertato dal sindacato Cimo, venerdì, un altro paziente palermitano di 61 anni anche lui con una grave patologia cardiaca è stato trasferito in elisoccorso a Catania. Anche in questo caso non sarebbe stato trovato un posto negli ospedali palermitani. Per segnalare il problema “i Medici – aggiunge Collodoro - hanno chiesto l’intervento dei carabinieri".

In effetti i militari della stazione Mezzomorreale si sono presentati in ospedale e hanno sentito il racconto. Il magistrato alla fine del sopralluogo ha disposto la restituzione della salma alla famiglia per celebrare i funerali. La famiglia non avrebbe presentato denuncia. “Il paziente è arrivato nella notte. - dicono dall’Asp . Le sue condizioni non apparivano gravi. Via via che sono arrivati gli esami è emerso che aveva un’embolia e una dissecazione aortica. Poco dopo le condizioni sono aggravate ed è morto”.

“Come è possibile che in due giorni non c’era un posto libero a Palermo – si chiede quindi ancora Margherita La Rocca Ruvolo -. E non mi si venga a dire, come ho sentito in queste ore, che con questa patologia il rischio di morte è altissimo. Conosco tantissime persone che si sono salvate e continuano la loro vita dopo l’intervento. Noi dobbiamo stare dalla parte dei cittadini. E staremo dalla parte della famiglia dell’uomo di Monreale per sapere se sia stato fatto il possibile per salvarlo”.

07 dicembre 2020
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