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Medicina generale. Fimmg alla Regione: “Siamo pronti ad un confronto proficuo senza demonizzazioni”

Lettera aperta del sindacato regionale al presidente Musumeci sul documento delle Regioni e alcune dichiarazioni del governatore: “Ci assegna la responsabilità piena della congiuntura pandemica in Sicilia come se fossero i medici di famiglia a governare la regione e omette di valutare l’efficacia dell’azione di governo e delle numerose ordinanze emanate nonché la necessaria azione di vigilanza sui prevedibili flussi turistici”".

06 OTT - Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal segretario regionale della Fimmg Sicilia al Presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore alla Salute Ruggero Razza, e al presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè in merito al documento "Prima analisi criticità e possibili modifiche nelle relazioni SSN/MMG in particolare nella prospettiva della riforma dell’assistenza territoriale determinata da PNRR” della Conferenza delle Regioni.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a sue interviste dove assegna una serie di responsabilità ai Medici di famiglia che francamente sono irricevibili. In particolare nelle ultime due, la prima pronunciata in occasione della venuta del Commissario nazionale Gen. Figliuolo a Palermo e la seconda il 27.9.2021 ad una emittente siciliana tele Mediterraneo, arriva a dire che se lo avessimo ascoltato sin dall’inizio non saremmo arrivati oggi alla zona gialla. Quindi ci assegna la responsabilità piena della congiuntura pandemica in Sicilia come se fossero i medici di famiglia a governare la regione e omette di valutare l’efficacia dell’azione di governo e delle numerose ordinanze emanate nonché la necessaria azione di vigilanza sui prevedibili flussi turistici.

Forse è stato informato male o i numerosi gravosi ed imprevisti impegni non hanno consentito una serena valutazione. Non è certamente colpa della medicina generale se l’Assessorato alla salute è rimasto senza Assessore per quattro mesi e il Dipartimento delle Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico (ovvero quello che dovrebbe essere il governo della prevenzione e gestione di una pandemia) è rimasto per altri cinque mesi senza il Direttore generale, e pertanto si è dovuto sobbarcare di molti problemi che non sono di sua abituale pertinenza assumendone poteri e responsabilità.

Ma esaminiamo la sua affermazione “se i mmg sin dall’inizio …", ebbene ricordiamo che i medici, sono stati convocati dal Direttore del DASOE, Dott.ssa Di Liberti, i primi di marzo per stilare un Accordo che prevedesse il loro apporto per la vaccinazione anti-Covid, dichiarando da subito piena disponibilità, forti per l’efficienza dimostrata nella vaccinazione antinfluenzale appena conclusa in un contesto complesso e dove da soli avevamo portato la Sicilia ai primi posti del Paese per copertura vaccinale, siglando l’accordo già l’8 Marzo. Ma, rispondendo sempre all’accusa del mancato impegno dall’inizio, l’accordo stagnava in Assessorato (apparendo plausibile immaginare che il coinvolgimento della medicina generale fosse considerato suppletivo preferendo implementare altri attori come Hub vaccinali, che hanno iniziato la loro attività sin dal 27/12/2020 ) e solo dopo numerosi nostri solleciti verbali e per iscritto finalmente veniva pubblicato nella GURS del 26 Marzo!

Sì, dopo ben 18 giorni nonostante la pandemia imperversasse, i contagi fossero in salita e le vaccinazioni apparissero indispensabili. Signor presidente una volta che le ASP hanno preso visione dell’accordo non hanno dato seguito immediato alla sua applicazione frapponendo una serie di ostacoli e creando varie e differenti situazioni tra asp e asp ed anche al loro interno stesso.

Eppure si trattava di un accordo articolato ma di facile applicazione che avrebbe permesso ai medici di medicina generale e a quelli di Continuità assistenziale di potere essere utilizzati in tutte le articolazioni aziendali.
Pertanto il primo ritardo, Sig. Presidente, non può certamente essere addebitato ai medici di famiglia.

Inoltre, è a conoscenza delle difficoltà che hanno dovuto affrontare i medici di famiglia? Ha contezza che loro avrebbero dovuto ritirare i vaccini nei pochissimi centri vaccinali messi a suo tempo a disposizione, operando da soli, senza supporto alcuno, dovendo rispettare la catena del freddo, con poche ore disponibili per il loro uso, dovendo percorrere anche distanze notevoli e su strade disagiate? Ebbene lo sa che spesso dopo ore di attesa e dopo la relativa prenotazione i medici venivano rimandati indietro perché i vaccini mancavano avendo dato priorità ad altri soggetti?

Per non parlare dell’ostracismo nei confronti dei medici di famiglia da parte di alcuni centri Hub, come nel Mega HUB della Fiera del Mediterraneo, dove il Commissario straordinario affermava al Capo servizio della medicina generale che gli offriva l’impiego dei MMG della ASP di Palermo, che non aveva bisogno degli stessi, come poi avvenuto. Eppure i medici spontaneamente si sono fatti avanti da soli e con mezzi propri per vaccinare nei loro studi e a domicilio dei loro assistiti. Si tratta di ca 1400 medici di famiglia che hanno fatto circa 400.000 vaccini, non conteggiando quelli effettuati da loro presso i centri vaccinali delle ASP dove sono stati accolti, il tutto in soli cinque mesi e considerando che ad Agosto si è vaccinato meno ovunque.

Signor Presidente, non entriamo nel merito delle scelte politiche che hanno portato il Governo a investire nei Mega HUB con notevole impiego di risorse strutturali ed umane con costi consequenziali per vaccino inoculato notevolmente più elevati rispetto al costo di quelli eseguiti presso gli studi dei medici di famiglia.

Nella valutazione dell’impegno della categoria ricordiamo come essa abbia accettato, con grande senso di responsabilità, compiti burocratici ed assistenziali extracontrattuali non negoziati, comprendendo la grave emergenza sanitaria e sociale, surrogando l’incapacità organizzativa e la carenza di personale dei servizi di Igiene Pubblica e supportando le attività ambulatoriali soppresse.

L’incarico emergenziale (ordinanza) doveva essere limitato al solo mese di Dicembre 2020 ma è stato reiterato fino ad oggi ed è stato pienamente assolto nonostante la gravosità dell’impegno e le responsabilità derivanti (sono stati fatti circa 250.000 provvedimenti da parte dei medici di famiglia siciliani). Per tale motivo abbiamo chiesto di essere convocati e ancora, dopo molto mesi, attendiamo risposta.

Anche le affermazioni sull’intasamento del pronto soccorso, che è essenzialmente legato ai codici gialli, non possono per loro stessa natura essere imputabili ai medici di famiglia

Infine appare poco generosa l’affermazione della conferenza delle regioni secondo cui “il contributo, in termini di vite umane fornito dalla Medicina Generale e sul quale il SSN riconosce il valore del sacrificio, avvenuto soprattutto durante la prima ondata della pandemia, è stato soprattutto dovuto ad un modello che non era in grado di fornire strumenti, spazi e organizzazione adeguati in termini di sicurezza e di indicazioni operative per questi professionisti”, in quanto la Pandemia ha trovato impreparato e insufficiente tutto il SSN, non solo la medicina territoriale.

Il PNRR è una occasione imperdibile per costruire una medicina territoriale capace di rispondere alle esigenze di salute della popolazione che non può prescindere dalle sue peculiarità basate su fiduciarietà, professionalismo, autonomia organizzativa, associazionismo, prossimità, capillarità, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica.
Siamo pronti ad un confronto proficuo per chiarire i nuovi modelli e sinergie senza demonizzazioni ed emarginazioni della medicina generale nelle sedi che riterrà più opportune.

Distinti saluti.

Fimmg Sicilia

06 ottobre 2021
© Riproduzione riservata

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