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Distretti. Verso il XX Congresso nazionale della CARD

di A. Trimarchi, P. Da Col

Sette sessioni tematiche principali (tra le quali spiccano la digital health nel Distretto, la risposta alla non autosufficienza, la progettazione delle Case di comunità, la riabilitazione e la salute mentale) accompagnate da sessioni parallele sui temi caldi dell’assistenza territoriale, comunicazioni brevi e presentazione di poster. Si apre domani, con oltre 350 iscritti la tre giorni di lavori dal 13 al 15 ottobre a Trento del Congresso elettivo della Confederazione delle Associazioni Regionali dei Distretti

12 OTT -

Il 13 ottobre, giovedì pomeriggio, inizieranno i lavori del ventesimo Congresso Nazionale della CARD, Confederazione delle Associazioni Regionali dei Distretti.

I lavori si articoleranno in sette sessioni tematiche principali, ed inoltre ci saranno sessioni parallele tematiche ed una ampia sessione di comunicazioni brevi e presentazione di poster.

“Avere già oltre 350 iscritti è il primo indizio di buon successo – afferma Gennaro Volpe, Presidente della CARD – ascolteremo oltre un centinaio di relazione con esperienze di lavoro svolte nei Distretti di tutte le Regioni italiane. Questa ricchezza che è fatta non solamente di idee e buoni propositi, ma di risultati conseguiti, di contributi basati su analisi critiche di realtà attive, conferma la vitalità scientifica della CARD e la sua concretezza, unita ad una per noi irrinunciabile volontà di superare con slancio i due impegnativi anni della pandemia. Il Convegno di Trento, come migliore espressione di resilienza e ripartenza. Doveroso – aggiunge Volpe – il ringraziamento per il grande impegno e lavoro fatto dall’Associazione CARD di Trento e Bolzano, presieduta da Monica Bonenti”.

Nel giornata di apertura dei lavori congressuali, il 13 ottobre, oltre al consueto saluto delle autorità, ci sarà la relazione introduttiva del Presidente, che ribadirà lo stato di buona salute della CARD e delle interessanti prospettive future per la vita dei Distretti negli scenari di nuova assistenza territoriale in Italia, legati al PNRR ed al correlato DM 77.  “Una riforma che s’ha da fare, subito, attesa dalla gente ed anche dalla CARD. Ma siamo solo agli inizi – prosegue Volpe – molto resta da programmare, in primis sull’assegnazione di risorse adeguate di personale. Occorre rivalutare se l’attuale andamento della crescita dei costi è compatibile con i progetti impostati in precedenza. I Distretti devono ricevere ancora maggiori attenzioni e certezze dalle Alte Istituzioni, pena l’inefficacia della riforma”.

Nel pomeriggio introduttivo seguiranno due tavole rotonde in cui interverranno opinion leader di varie affiliazioni per cercare di rispondere a due domande che la CARD ritiene centrali. La prima, su quali legami esistono e si possono rafforzare tra Distretti, territori e Comunità. Ovvero, come si possono connettere persone e cose, cercando di far crescere il senso di identità di una Comunità per renderla protagonista attiva dei propri percorsi di salute, differenti in ogni contesto locale? Cosa intendiamo con il termine “Comunità”, perché non sia termine solo “di moda”?

Nella seconda tavola rotonda i partecipanti saranno chiamati ad affrontare quello che rappresentano i temi centrali del futuro: come assicurare qualità dei professionisti del territorio, ossia capacità, competenze specifiche per il lavoro territoriale; come adeguare alla qualità le dimensioni quantitative per i futuri impegni previsti dal DM 77. Gli standard indicati dal DM 77 pongono serie questioni di fattibilità rispetto a ciò che oggi offrono il mercato e le compatibilità dei bilanci.

La “digital health”. In continuità con quest’ultimo argomento si aprirà la prima sessione del mattino di venerdì 14 ottobre, quando si parlerà di come la “digital health” rappresenti per il Distretto una grande occasione di potenziare l’intensità e la continuità delle cure, in logiche di concreti servizi di prossimità, ottimizzando l’uso delle risorse umane. Per una tecnologia che sia “high tech e high touch”, come in CARD dicono da anni. Si potranno ascoltare varie esperienze di molti esperti di varie parti del Paese. 

Seguirà una sessione dedicata ad un altro tema cruciale di questi tempi: l’assistenza alle persone anziane nonautosufficienti. Aprirà i lavori una relazione del Prof. Cristiano Gori, che relazionerà dei risultati dei lavori di un gruppo, da lui coordinato, di oltre 50 Associazioni e Società Scientifiche (tra cui CARD, tra le prime e più attive) che si sono unite in un “Patto” per elaborare una proposta di riforma unitaria di sistema di assistenza, accolta dal Governo come eccellente contributo per preparare il Disegno di Legge adottato il 10 ottobre scorso nell’ultima seduta del Governo. Collegata, ci sarà una relazione che presenterà la grande innovazione di questa proposta di riforma in tema di “abitare diverso”, ovvero di come coniugare nuove forme di vita assistita a casa e nuova residenzialità (le soluzioni abitative di servizio). Ci saranno poi vari interventi su esperienze distrettuali innovative su come sono sostenute queste persone e famiglie.

Terapie farmacologiche. Come da tradizione, la prima sessione di venerdì pomeriggio sarà dedicata alle terapie farmacologiche dal titolo attraente “Farmaco-logicamente innovativi a casa tra pillole e parole”, per rendere chiaro l’attitudine di CARD a trattare i farmaci con grande rispetto e attenzione globale al paziente in terapia, anche domiciliare. Questi i target affrontati: i farmaci anticoagulanti, per lo scompenso cardiaco, per la BPCO, la malattia di Parkinson e le malattie rare. Da sempre CARD lavora in eccellente sintonia con i farmacisti, ed anche qui ci sarà un intervento dedicato ai servizi farmaceutici territoriali.

Nel Congresso non poteva ovviamente mancare una lunga sessione dedicata all’argomento che più ha occupato anche le cronache dei media: Le Case della Comunità. Si renderà evidente che in moltissimi dei Distretti CARD, ad esempio ci saranno relazioni dalla Campania, Toscana, Sardegna, Abruzzo, queste, sostanzialmente, già esistono come luoghi di cura integrati, per accogliere ed impostare programmi multidisciplinari, per effettuare valutazioni e prese in cariche personalizzate. Gli interventi illustreranno la loro evoluzione verso quanto previsto dal DM 77, includendo alcune prime esperienze sulle COT.

Le ultime due sessioni di sabato mattina (15 ottobre) rappresentano una novità culturale che CARD ritiene importante: si parlerà di salute mentale, collegandola alla riabilitazione.  Il primo punto rispecchia la convinzione di CARD che fa proprio l’assunto dell’OMS “non c’è salute senza salute mentale”. I Distretti possono e devono lavorare in stretta connessione con i CSM ed i DSM proprio per trovare nuove modalità di affrontare programmi di salute integrale, sostenere le persone con disagio e disturbo mentale per proteggere la loro fragile qualità di vita, con approcci unitari e sistemici. Consapevoli degli enormi problemi di impatto psichico ed emotivo (e quindi di salute mentale) nei bambini ed adolescenti durante il periodo delle restrizioni COVID-19, dei lock down, della DAD gli organizzatori hanno invitato un pediatra molto esperto di pediatria di comunità, Giorgio Tamburlini, a chiarire quali errori dovremo evitare in eventuali circostante analoghe future e come riparare oggi a quelli commessi.

Chiuderà le giornate una intensa sessione in cui brillano le relazioni che tratteranno di esperienze pilota dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità, i temi del nursing territoriale, delle reti di cura in cui le professioni infermieristiche assumono rilevanza primaria. 

Le riflessioni conclusive saranno a cura di rappresentanti amici di Slow Medicine e del Centro Studi CARD.

In parallelo, lungo tutto l’arco delle giornate si svolgeranno anche sessioni parallele tematiche ed una affollata sessione con una trentina di comunicazioni brevi che, assieme a quella dei poster, certamente confermeranno che l’obiettivo primo e principale di questo Congresso, come sempre, è ascoltare in diretta la voce dei Distretti, di tutti gli operatori che, in tempi turbolenti e tendenzialmente demotivanti, hanno voluto impegnarsi a raccontare le loro esperienze ad una platea di amici operatori dei Distretti di tanti diversi territori. Tutto lascia immaginare che alla fine dei lavori si sarà rafforzata la Comunità dei Distretti, e speriamo che si possano quindi costituire nei fatti, alla luce di tante esperienze e buone volontà, i Distretti della Comunità, che potranno essere la prima risorsa per una nuova assistenza territoriale, in cui individui e Comunità si fondono in un insieme organico proattivo.

Antonino Trimarchi, Paolo Da Col

Centro Studi Nazionale della CARD



12 ottobre 2022
© Riproduzione riservata


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