Autismo. Report Cdc: prevalenza in aumento, colpisce un bimbo di 8 anni su 31

Autismo. Report Cdc: prevalenza in aumento, colpisce un bimbo di 8 anni su 31

Autismo. Report Cdc: prevalenza in aumento, colpisce un bimbo di 8 anni su 31
Uno degli aspetti più incoraggianti del nuovo rapporto è rappresentato dai progressi compiuti nell’identificazione precoce del disturbo. I dati indicano che i bambini di 4 anni hanno il 1,8 volte più probabilità di essere identificati con autismo entro i 48 mesi rispetto ai bambini di 8 anni. In passato, il divario era ben più ampio, a conferma di un miglioramento nei meccanismi di sorveglianza e diagnosi.

Uno studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, in collaborazione con i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ha messo in luce nuovi dati sull’autismo nei bambini statunitensi, con particolare attenzione a quelli di 4 e 8 anni. Il rapporto, pubblicato online il 14 aprile 2025, si basa su dati raccolti in 16 siti di studio distribuiti in tutto il territorio degli Stati Uniti e include anche il contributo del Maryland, dove lo studio è stato guidato dal Wendy Klag Center for Autism and Developmental Disabilities della Bloomberg School.

Il dato nazionale più rilevante, riferito al 2022, riguarda la prevalenza complessiva dell’autismo tra i bambini di 8 anni, che è risultata essere di 1 su 31, ovvero il 3,2%. Si tratta di una cifra significativa che conferma la crescente incidenza del disturbo dello spettro autistico (ASD) nella popolazione infantile. Nel solo stato del Maryland, la prevalenza tra i bambini di 8 anni è stata leggermente inferiore rispetto alla media nazionale, attestandosi a 1 su 38 (2,6%). Nei bambini di 4 anni, invece, il dato è stato di 1 su 41 (2,4%). Queste cifre sono state rilevate nei cinque distretti già monitorati negli anni precedenti: Baltimore, Carroll, Cecil, Harford e Howard.

Un aspetto particolarmente significativo emerso dal sito del Maryland riguarda la distribuzione dell’autismo tra i diversi gruppi etnici. I bambini afroamericani e quelli appartenenti alla comunità asiatica o delle isole del Pacifico hanno registrato le percentuali più alte di diagnosi. Tra i bambini di 8 anni, l’autismo è stato rilevato in 1 bambino afroamericano su 27, seguito da 1 bambino asiatico/pacifico su 32, 1 bambino multirazziale su 34, 1 ispanico su 35 e, infine, 1 bambino bianco su 52. Questo andamento è in linea con quanto già rilevato nel 2018 per il Maryland e segnalato in un precedente rapporto del CDC pubblicato nel 2023. Tendenze analoghe sono state osservate anche per i bambini di 4 anni e in tutti i siti della rete ADDM.

Non meno interessante è il dato relativo alla distribuzione per genere. Se è vero che i maschi continuano a essere diagnosticati con l’autismo più frequentemente rispetto alle femmine, il divario di genere sembra iniziare a ridursi, soprattutto tra i bambini più piccoli. Nel Maryland, tra i bambini di 8 anni si è registrato un rapporto di 3,9 maschi per ogni femmina con diagnosi di autismo, mentre tra i bambini di 4 anni il rapporto scende a 2,6 a 1. Per la prima volta, la percentuale di bambine di 8 anni con diagnosi di autismo nello stato ha superato l’1%, con una prevalenza di 1 su 93. Questo dato riflette una tendenza più ampia già segnalata dal CDC nel 2020, e oggi ulteriormente confermata.

Secondo Elise Pas, ricercatrice presso il Dipartimento di Salute Mentale della Bloomberg School e una delle responsabili del sito del Maryland per la rete ADDM, questi dati dimostrano in modo evidente che l’autismo non è un fenomeno circoscritto a un solo genere o a una specifica etnia. “Fino a qualche anno fa pensavamo che l’autismo colpisse principalmente i maschi bianchi. Oggi sappiamo con certezza che coinvolge tutti: maschi, femmine, e bambini di ogni origine etnica”, ha dichiarato Pas.

Uno degli aspetti più incoraggianti del nuovo rapporto è rappresentato dai progressi compiuti nell’identificazione precoce del disturbo. Il confronto tra bambini di 4 e 8 anni mostra come, in Maryland, si stia riuscendo a diagnosticare l’autismo sempre prima. I dati indicano che i bambini di 4 anni hanno il 1,8 volte più probabilità di essere identificati con autismo entro i 48 mesi rispetto ai bambini di 8 anni. In passato, il divario era ben più ampio, a conferma di un miglioramento nei meccanismi di sorveglianza e diagnosi.

Christine Ladd-Acosta, co-direttrice del sito del Maryland per l’ADDM e vice direttrice del Wendy Klag Center, ha sottolineato l’importanza di questo risultato. “Stiamo monitorando la prevalenza dell’autismo tra i bambini di 8 anni da oltre 20 anni e più recentemente abbiamo incluso i bambini di 4 anni per valutare i progressi nella diagnosi precoce. I dati suggeriscono che stiamo andando nella direzione giusta, e questo significa che le famiglie possono ricevere supporti adeguati prima, aumentando così le possibilità per ogni bambino di sviluppare appieno il proprio potenziale”, ha affermato.

Il CDC, attraverso la rete ADDM, continua ad espandere la sua attività di monitoraggio: dai 11 siti attivi nel 2020 si è passati ai 16 del 2022, che comprendono stati come Arizona, California, Georgia, Indiana, e altri, compreso il Maryland. In questo stato, la sorveglianza continuerà nel 2024, includendo sempre i bambini di 4 e 8 anni residenti nei cinque distretti storici. Infine, il CDC ricorda ai genitori l’importanza di osservare lo sviluppo dei propri figli fin dalla nascita fino ai 5 anni, e di non esitare a richiedere uno screening qualora emergano segnali di allarme. Per supportare genitori, medici e educatori, il CDC mette a disposizione strumenti gratuiti e checklist consultabili sul sito ufficiale della campagna “Act Early”.

18 Aprile 2025

© Riproduzione riservata

Degenze ospedaliere: al Sud in media costano di più rispetto al Nord. Dagli oltre 1.300 euro del Vanvitelli ai 374 euro del Papa Giovanni XXIII
Degenze ospedaliere: al Sud in media costano di più rispetto al Nord. Dagli oltre 1.300 euro del Vanvitelli ai 374 euro del Papa Giovanni XXIII

Emergono differenze molto marcate tra le strutture italiane nei costi medi per giornata di degenza in regime di acuzie, pesati per complessità. I nuovi dati Agenas – suddivisi tra ospedali...

Verso un nuovo modello italiano di cure domiciliari integrate: la lezione dell’Ocse e il ruolo strategico dell’intelligenza artificiale
Verso un nuovo modello italiano di cure domiciliari integrate: la lezione dell’Ocse e il ruolo strategico dell’intelligenza artificiale

L’Italia si trova oggi davanti a un passaggio cruciale nella storia del proprio sistema di welfare e sanitario. L’invecchiamento della popolazione e l’esplosione della domanda di assistenza di lungo periodo...

Se basta un click a far sembrare risolti i problemi della sanità
Se basta un click a far sembrare risolti i problemi della sanità

In una trasmissione televisiva del 20 novembre scorso si è avuto modo di ascoltare una delle grandi verità di Claudio Martelli. Raccontava un episodio avvenuto allorquando (1991-1993) era vice presidente...

Infezioni respiratorie. Salgono ancora i nuovi casi, sono stati 503 mila nell’ultima settimana
Infezioni respiratorie. Salgono ancora i nuovi casi, sono stati 503 mila nell’ultima settimana

L’incidenza totale delle infezioni respiratorie acute nella comunità, nella settimana dal 16 al 23 novembre, è stata pari a 8,96 casi per 1.000 assistiti (vs 7,91 nel bollettino precedente), in...