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Una persona su 6 nel mondo soffre di solitudine con circa 100 decessi ogni ora. Significativo impatto su salute e benessere. Il Report Oms


Oltre 871mila decessi all’anno sono collegati alla mancanza di legami sociali. Colpite persone di tutte le età, in particolare i giovani e le persone che vivono nei Paesi a basso e medio reddito. Solitudine e l’isolamento sociale aumentano il rischio di ictus, malattie cardiache, diabete, declino cognitivo e morte prematura oltre a influire sulla salute mentale. “Se non affrontati,  solitudine e isolamento sociale continueranno a costare miliardi alla società in termini di assistenza sanitaria, istruzione e occupazione” ha detto il Dg Oms Tedros. Il Rapporto globale della Commissione sulle Relazioni Sociali dell’Oms

30 GIU -

Una persona su sei nel mondo soffre di solitudine, con un impatto significativo sulla salute e sul benessere. E la solitudine è collegata a circa 100 decessi ogni ora, ovvero oltre 871mila all’anno.

A sollevare il sipario su solitudine e isolamento è il Rapporto globale della Commissione sulle Relazioni Sociali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dal quale emerge con chiarezza come forti legami sociali possono portare a una salute migliore e a una vita più lunga. Per questo l’Oms invita tutti gli Stati membri, le comunità e i singoli individui a fare della connessione sociale una priorità di salute pubblica.

L’Oms definisce la connessione sociale come il modo in cui le persone si relazionano e interagiscono con gli altri. La solitudine è descritta come la sensazione dolorosa che nasce da un divario tra le connessioni sociali desiderate e quelle reali, mentre l’isolamento sociale si riferisce alla mancanza oggettiva di sufficienti connessioni sociali.

“In quest’epoca in cui le possibilità di connettersi sono infinite, sempre più persone si ritrovano isolate e sole – ha affermato il Dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Oms – Oltre al prezzo che pagano per individui, famiglie e comunità, se non affrontati, la solitudine e l’isolamento sociale continueranno a costare miliardi alla società in termini di assistenza sanitaria, istruzione e occupazione. Accolgo con favore la relazione della Commissione, che fa luce sulla portata e l’impatto della solitudine e dell’isolamento e delinea le aree chiave in cui possiamo aiutare le persone a riconnettersi nei modi più importanti”.

Gli scenari “Una sfida fondamentale del nostro tempo – ha affermato il Dott. Vivek Murthy, copresidente della Commissione Oms sulla Connessione Sociale ed ex Surgeon General degli Stati Uniti d’America – la nostra Commissione traccia una tabella di marcia per costruire vite più connesse e sottolinea il profondo impatto che questo può avere sui risultati sanitari, educativi ed economici”.

La solitudine colpisce persone di tutte le età, in particolare i giovani e le persone che vivono nei Paesi a basso e medio reddito. Tra il 17 e il 21% degli individui di età compresa tra 13 e 29 anni ha dichiarato di sentirsi solo, con i tassi più elevati tra gli adolescenti. Circa il 24% delle persone nei Paesi a basso reddito ha dichiarato di sentirsi solo, il doppio rispetto ai Paesi ad alto reddito (circa l’11%).

“Anche in un mondo digitalmente connesso, molti giovani si sentono soli. Mentre la tecnologia rimodella le nostre vite, dobbiamo garantire che rafforzi, non indebolisca, la connessione umana. Il nostro rapporto dimostra che la connessione sociale deve essere integrata in tutte le politiche, dall’accesso digitale alla salute, all’istruzione e all’occupazione”, ha affermato Chido Mpemba, copresidente della Commissione Omssulla Connessione Sociale e consigliere del Presidente dell’Unione Africana.

Sebbene i dati sull’isolamento sociale siano più limitati, si stima che colpisca fino a 1 anziano su 3 e 1 adolescente su 4. Alcuni gruppi, come le persone con disabilità, i rifugiati o i migranti, le persone LGBTQ+, i gruppi indigeni e le minoranze etniche, potrebbero subire discriminazioni o ulteriori barriere che rendono più difficile la relazione sociale, avverte Oms.

Le cause della solitudine e dell’isolamento sociale La solitudine e l’isolamento sociale hanno molteplici cause. Tra queste, ad esempio, cattiva salute, basso reddito e basso livello di istruzione, vivere da soli, infrastrutture comunitarie e politiche pubbliche inadeguate, e tecnologie digitali. Il rapporto sottolinea la necessità di vigilare sugli effetti dell’eccessivo tempo trascorso davanti a uno schermo o di interazioni online negative sulla salute mentale e sul benessere dei giovani.

Impatti sulla salute, sulla qualità della vita e sulle economie Le relazioni sociali possono proteggere la salute durante tutto l’arco della vita. Possono ridurre l’infiammazione, diminuire il rischio di gravi problemi di salute, promuovere la salute mentale e prevenire la morte precoce. Possono anche rafforzare il tessuto sociale, contribuendo a rendere le comunità più sane, sicure e prospere.

Al contrario, la solitudine e l’isolamento sociale aumentano il rischio di ictus, malattie cardiache, diabete, declino cognitivo e morte prematura. Influiscono anche sulla salute mentale, con le persone sole che hanno il doppio delle probabilità di soffrire di depressione. La solitudine può anche portare ad ansia e pensieri di autolesionismo o suicidio.

Gli impatti si estendono all’apprendimento e all’occupazione. Gli adolescenti che si sentivano soli avevano il 22% di probabilità in più di ottenere voti o qualifiche inferiori. Gli adulti soli possono avere maggiori difficoltà a trovare o mantenere un impiego e potrebbero guadagnare meno nel tempo.


A livello di comunità, la solitudine mina la coesione sociale e costa miliardi in termini di perdita di produttività e assistenza sanitaria. Le comunità con forti legami sociali tendono a essere più sicure, più sane e più resilienti, anche in risposta ai disastri.

Le soluzioni per un percorso verso società più sane Il rapporto della Commissione dell’Oms delinea una tabella di marcia per un’azione globale incentrata su cinque aree chiave: politica, ricerca, interventi, miglioramento della misurazione (incluso lo sviluppo di un indice globale sulla connessione sociale) e coinvolgimento del pubblico, per modificare le norme sociali e rafforzare un movimento globale per la connessione sociale.

Le soluzioni per ridurre la solitudine e l’isolamento sociale esistono a più livelli - nazionale, comunitario e individuale - e spaziano dalla sensibilizzazione e dalla modifica delle politiche nazionali al rafforzamento delle infrastrutture sociali (ad esempio parchi, biblioteche, bar) e all’offerta di interventi psicologici.

“La maggior parte delle persone sa cosa si prova a sentirsi soli - conclude l’Oms - e ognuno può fare la differenza con semplici gesti quotidiani, come contattare un amico in difficoltà, mettere via il telefono per essere pienamente presente in una conversazione, salutare un vicino, unirsi a un gruppo locale o fare volontariato. Se il problema è più serio, è importante informarsi sul supporto e sui servizi disponibili per chi si sente solo. I costi dell’isolamento sociale e della solitudine sono elevati, ma i benefici della connessione sociale sono di vasta portata”.



30 giugno 2025
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