La telemedicina solo per i grandi anziani? Il D. Lgs. 29/2024 prevede la promozione della telemedicina al fine di consentire il mantenimento delle migliori condizioni di vita della persona anziana presso il proprio domicilio (art. 9) attraverso soprattutto l’impiego di strumenti di sanità preventiva. Lo stesso decreto stabiliva che prestazioni di telemedicina per gli anziani sarebbero state individuate con un successivo decreto del Ministro della salute da adottare entro il 17/6/2024.
Il Decreto 29 stabilisce inoltre che l’intervento è effettuato con prioritario riferimento alla persona grande anziana affetta da almeno una patologia cronica.
Giova qui ricordare che, sempre secondo il D. Lgs. 29/2024 la «persona grande anziana» è quella che ha compiuto 80 anni (art. 2).
Ebbene, in un sistema come quello sanitario italiano che attualmente soffre di problemi organizzativi e di carenza di risorse, mettere in un Decreto, che l’intervento è rivolto prioritariamente agli ultraottantenni significa, nei fatti, non prendere in considerazione la maggioranza degli anziani che invece potrebbero aver altrettanto bisogno di un intervento di telemedicina. La previsione è tanto più stonata in quanto lo stesso decreto stabilisce che le prestazioni di telemedicina sono finalizzate alla realizzazione di interventi di sanità preventiva e tali interventi sono tanto più efficaci prima degli 80 anni.
Si tratta dunque di rimuovere questo ostacolo immotivato che, di fatto, potrebbe impedire alla maggioranza degli anziani che ne hanno bisogno l’accesso alla telemedicina. Siamo di fronte ad una gravissima esclusione che non può essere accettata nell’organizzazione ordinaria dei servizi sanitari.
Le prestazioni di telemedicina
A questi servizi minimi si potrebbe aggiungere anche la telerefertazione che non è prevista tra i servizi minimi del D.M. Salute 21/9/2022 ma che viene invece prevista nelle “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina” approvate in Conferenza Stato-Regioni del 17/12/2020.
Nel mese di giugno 2025 il Ministro della Salute ha dato attuazione alla previsione dell’art. 9 del D. Lgs. 29/2024 ed ha inviato alla Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto inerente le “Misure per la promozione di strumenti di sanità preventiva e di telemedicina presso il domicilio delle persone anziane”.
In questo schema di decreto sulla telemedicina per gli anziani le prestazioni erogabili prioritariamente ai grandi anziani sono delimitate solo a quelle riguardanti la teleassistenza e il telemonitoraggio (art. 1). Queste ultime prestazioni potrebbero essere più frequenti negli ultraottantenni ma risulta del tutto immotivata l’esclusione delle altre prestazioni come la televisita, il teleconsulto e la teleconsulenza ed anche la telerefertazione.
A chi sono affidate le prestazioni di telemedicina? Il D. Lgs. 29/2024 stabilisce che l’erogazione degli interventi di sanità preventiva presso il domicilio dei soggetti con prestazioni di telemedicina può essere effettuata dagli enti pubblici e privati accreditati, dagli infermieri di famiglia e comunità, nonché tramite la rete delle farmacie territoriali. Si presume che questa sia l’organizzazione a regime del sistema di telemedicina per gli anziani perché poi la bozza di Decreto sulla telemedicina per gli anziani prevede una sperimentazione da avviare con un avviso pubblico a cui affidare il servizio escludendo però gli infermieri di comunità (in precedenza inclusi). Il bando prevede la realizzazione a cura di Agenas di una sperimentazione di 18 mesi di almeno tre progetti, uno per ogni macro area del Paese (nord, centro, mezzogiorno) conclusa la quale non è noto l’eventuale percorso successivo.
Beneficiari e finalità dell’intervento
Con la sperimentazione si prevede la presa in carico di almeno 50.000 fino ad un massimo di 60.000 grandi anziani affetti da almeno una patologia cronica.
I progetti sono preordinati alla prevenzione del deterioramento cognitivo, della scarsa aderenza terapeutica ovvero dell’isolamento sociale, anche quale concausa del deterioramento cognitivo. Questi obiettivi, pur in generale apprezzabili, non sempre possono essere contrastati dalle prestazioni di teleassistenza e di telemonitoraggio e, soprattutto, appaiono troppo circoscritti rispetto all’ampia gamma dei bisogni sanitari degli anziani.
Finanziamento Il decreto è finanziato dal PNRR linea di investimento M6C2I1.2.3 “Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici” per un ammontare complessivo pari a 150 milioni di euro.
Si registra a questo proposito un disallineamento fra i tempi di spesa del PNRR (metà del 2026) e la durata della sperimentazione ancora da avviare (18 mesi).
Qualche valutazione Di fatto il D. Lgs. 29/2024 e lo schema di decreto sulla telemedicina per gli anziani invece di promuovere la telemedicina negli anziani pongono una serie di limitazioni alla diffusione delle prestazioni di telemedicina fra gli anziani.
Prima di queste norme, tutte le attività di telemedicina erano possibili e disponibili per gli anziani mentre invece con il D. Lgs. 29/2024 e lo schema di decreto sulla telemedicina per gli anziani vengono poste delle severe ed ingiustificate esclusioni. Di fatto, le norme approvate e quelle in itinere stanno disponendo l’esatto contrario di quanto stabilito dalla Legge delega 33/2023. Paradossalmente, le norme sopra discusse invece di promuovere l’uso della telemedicina fra gli anziani sembrano discriminarli rispetto a questa modalità di cura.
Infine, il ritardo con cui viene presentato il Decreto sulla telemedicina per gli anziani ne mette a rischio anche l’effettiva realizzazione tenuto conto dei tempi ristretti di realizzazione posti dal finanziamento del PNRR.
Franco Pesaresi
Network Non Autosufficienza (NNA)
Bibliografia e norme di riferimento