Nel 2024 oltre 17,9 milioni di cittadini italiani sono stati invitati a partecipare ai programmi di screening oncologici gratuiti previsti dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) – mammella, cervice uterina e colon-retto – e circa 7,3 milioni hanno aderito all’invito, pari al 41% del totale. Nonostante i progressi registrati, soprattutto per quanto riguarda mammografia e screening cervicale, persistono profonde differenze tra Nord e Sud del Paese. Sono i nuovi dati dell’Osservatorio nazionale screening.
I programmi di screening per il tumore della mammella e per quello della cervice uterina hanno raggiunto nel 2024 una copertura attorno al 50%, livello considerato minimo per garantire l’efficacia degli interventi. Rispetto al 2023 si registra un lieve miglioramento: la copertura per la mammella è salita al 50% e quella per la cervice al 51%. In entrambi i casi il dato è positivo, ma emerge un netto squilibrio geografico: la partecipazione varia infatti di oltre 27 punti percentuali tra Nord e Sud per la mammografia e di circa 25 punti per lo screening cervicale.
In termini assoluti, lo screening cervicale ha coinvolto poco più di 4 milioni di donne tra i 25 e i 64 anni, con un’adesione del 42%. Per la mammografia, rivolta alla fascia 50-69 anni, le donne invitate sono state circa 4,1 milioni, con un’adesione del 53,8%.
Situazione più critica per lo screening colorettale. Nel 2024 sono stati invitati quasi 8 milioni di cittadini tra i 50 e i 69 anni, con una copertura del 94% della popolazione target. Tuttavia l’adesione resta bassa: appena il 35,8%, ben lontana dal valore raccomandato del 50%. Ancora una volta il divario territoriale pesa: al Nord aderisce quasi una persona su due (46,8%), al Centro un terzo (32,7%), mentre al Sud e nelle Isole solo poco più di una su cinque (21,1%). In Calabria la partecipazione si ferma al 5,2%, mentre la Valle d’Aosta registra un record del 66,4%.

Alcune Regioni hanno esteso con risorse proprie gli inviti a fasce di età non comprese nei Lea. Nel caso della mammografia, per le donne 45-49 anni l’estensione ha raggiunto il 33,8%, con un tasso di adesione del 58,1%. Nella fascia 70-74 anni l’estensione è stata del 51,3%, con un’adesione più alta, pari al 64,5%. Anche per lo screening colorettale 70-74 anni si registra un’estensione in crescita (34,9%) e un’adesione complessiva del 45,4%.
Nord-Sud: un gradiente ancora troppo marcato
Il rapporto evidenzia come, nonostante i miglioramenti complessivi, il principale nodo resti la disparità geografica. Se nelle aree settentrionali i programmi garantiscono una copertura adeguata e una buona partecipazione, nelle regioni meridionali i valori rimangono troppo bassi, pur con segnali di crescita negli ultimi anni.
La sfida per i prossimi anni sarà dunque non solo consolidare i progressi, ma soprattutto colmare il divario territoriale per garantire equità di accesso a tutti i cittadini, in linea con gli obiettivi del Piano oncologico nazionale 2023-2027 e delle indicazioni europee.
Screening Cervicale – Anno 2024
Riguardo alla fascia Lea, nel 2024 sono state invitate a eseguire lo screening cervicale 4.048.525 persone in aumento rispetto all’anno precedente (3.982.378 nel 2023) con un’estensione degli inviti pari all’117,2% e un range che varia dal 74,3% della Regione Calabria a un 167,9% della Regione Marche (Tabella 1). Valori superiori al 100% sono piuttosto frequenti sia per le modalità di calcolo dell’indicatore (come negli anni precedenti, è stato considerato il diverso intervallo previsto per il test Hpv a 5 anni rispetto al Pap test a 3 anni) sia perché alcune Regioni si sono impegnate a colmare i ritardi maturati in precedenza sia per motivi organizzativi tali per cui un anno si invita più della popolazione avente diritto e l’anno successivo inevitabilmente si invita un numero inferiore al target stabilito. Le persone rispondenti sono state 1.624.149 in miglioramento rispetto all’anno precedente (1.554.540 nel 2023) con un’adesione complessiva del 42% e un range che varia dal 15,4% della Regione Calabria al 71,9% della Regione Friuli Venezia Giulia
Rispetto all’anno precedente, l’estensione è aumentata di oltre 6 punti percentuali: le regioni della macroarea Nord hanno registrato un aumento di circa 16 punti percentuali rispetto al 2023 (122,6% versus 106,7%), mentre le regioni del Centro e del Sud-Isole una lieve anche se non rilevante riduzione (120,1% versus 122,5% e 108,1% versus 110,1% rispettivamente). Complessivamente considerati ottimali valori superiori al 90%, solo 4 regioni/Province Autonome registrano valori inferiori (di queste Calabria, Friuli Venezia Giulia e Valle D’Aosta avevano valori inferiori al 90% anche l’anno precedente). In merito all’adesione si evidenzia un lieve aumento rispetto all’anno precedente (42% versus 41,5%) con una riduzione di 3,6 punti percentuali nelle regioni del Nord e un aumento di 5 punti percentuali nella macroarea Centro (43,5% versus 38,4%) e di 1,4 punti percentuali nella macroarea Sud-Isole (32,7% versus 31,3%). In sintesi, i valori di partecipazione appaiono in progressione costante, seppur lieve in ogni singolo anno, nell’ultimo quadriennio (40% nel 2022 e 39% nel 2021).

Screening Mammografico – Anno 2024
Nel 2024 il valore di estensione è pari al 97,3%, in aumento di 3,7 punti percentuali rispetto al 2023 (93,6%), corrispondente a 4.185.888 persone invitate (4.017.757 nel 2023). La copertura da invito è completa nelle regioni del Nord (103,2% nel 2024 versus 101% nel 2023) e del Centro (100,7% sovrapponibile all’anno precedente), mentre è più bassa nella macroarea Sud-Isole che ha però registrato un incremento dell’indicatore superiore agli 8 punti percentuali passando dal 79,2% del 2023 all’87,5% del 2024, in costante miglioramento rispetto agli anni precedenti (72% nel 2022 e 58% nel 2021). Relativamente alle differenze regionali si registra un range che varia dal 58,1% per la Valle D’Aosta al 110,4% della Lombardia (quest’ultima ha riportato un elevato numero di esclusioni prima dell’invito).
L’adesione corretta (Tabella 2) è complessivamente pari al 53,8% (55% nel 2023) con un differenziale di 23 punti percentuali tra l’area del Nord (63,2%) e quella del Sud-Isole (40,1%). Rispetto all’anno precedente si osserva una lieve riduzione per il Nord (65,3% nel 2023) e per il Centro (53,3% nel 2024 e 54% nel 2023) e una stabilità assoluta per il Sud-Isole. In merito alle singole realtà si osserva un valore di adesione del 22,1% in Calabria e un valore dell’82,7% nella P.A. di Trento. Il valore dell’86,5% della Valle D’Aosta non può essere portato in comparazione perché, dato il basso valore di estensione degli inviti, è probabile che siano state selezionate solo popolazioni già rispondenti in precedenza e questo quindi può falsare la verosimiglianza del dato.

Screening Colorettale – Anno 2024
Nel 2024 il numero di persone di età compresa tra 50 e 69 anni invitate a eseguire il test di screening per la ricerca del sangue occulto (Sof) è stato di 7.984.447 in linea con l’anno precedente (7.945.956 nel 2023) pari al 94% della popolazione avente diritto. Nelle aree del Nord e del Centro la copertura è pressoché completa (99% sia al Nord che al Centro), nel Sud e nelle Isole si registra un aumento della copertura da invito rispetto allo scorso anno (84,5% di quest’anno rispetto al 79,7% dell’anno scorso, già in aumento rispetto al 61% del 2022). Riguardo alle differenze regionali il range varia dal 60,8% della Sardegna al 118,8% dell’Emilia Romagna. Nella Regione Piemonte è in corso la transizione da un programma di screening colorettale che utilizza la rettosigmoidoscopia e la ricerca del Sof a un programma basato esclusivamente sulla ricerca del Sof con una estensione pari al 108,2% della popolazione target.
L’adesione all’invito si attesta intorno al 35,8% in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al 2023. Questo dato, che rappresenta il valore medio nazionale, si compone di valori diversi che caratterizzano le macroaree geografiche. Come riporta la Tabella 3, infatti, l’adesione all’invito è risultata maggiore al Nord (46,8%), intermedia al Centro (32,7%) e inferiore nel Sud e nelle Isole (21,1%). Rispetto all’anno precedente si registra un aumento di 0,7 punti percentuali al Nord, di 2,2 punti percentuali e di 1,4 punti percentuali al Centro e al Sud-Isole rispettivamente. La regione con il valore più basso di adesione è risultata la Calabria pari al 5,2%, mentre la Valle D’Aosta ha raggiunto il valore più alto, pari al 66,4%.

Estensione e adesione screening mammografico fasce di età 45-49 anni e 70-74 anni
L’allargamento delle fasce di età dello screening mammografico ha una distribuzione a macchia di leopardo con alcune regioni che si sono attivamente impegnate e altre, in particolare quelle in piano di rientro, che non hanno ancora operato questo cambiamento.
Per la fascia di età 45-49 anni il valore di estensione complessivo nel 2024 è pari al 33,8% e le Regioni che superano la percentuale del 40 sono 7 con un valore minimo del 47,4% in Piemonte e un valore massimo del 122,7% nelle Marche. Relativamente all’adesione il valore complessivo è pari al 58,1%, da considerarsi più che accettabile dato che le popolazioni più giovani tendono a partecipare meno e che l’adesione si consolida con l’aumentare dell’età. Considerando le 7 regioni con estensione superiore al 40% il range dell’adesione varia dal 33,3% delle Marche al 74,7 del Friuli Venezia Giulia.
L’intervento offerto alla fascia 70-74 anni vede coinvolto un maggior numero di regioni rispetto alla fascia delle persone 45-49enni. L’estensione complessiva per il 2024 è pari al 51,3% con ben 11 regioni che registrano un valore superiore al 50% e un range che varia dal 59,2% del Lazio al 120,2 della P.A. di Trento. In merito all’adesione il valore complessivo è pari al 64,5% con un range che varia dal 41,2% delle Marche al 93,1% del Friuli Venezia Giulia.
Estensione e adesione screening colorettale fascia di età 70-74 anni
L’estensione dello screening colorettale alla fascia di età 70-74 anni nel 2024 è stata pari al 34,9% e le regioni che hanno un valore superiore al 40% sono in tutto 7, di queste la Campania registra il valore più basso pari al 47,5% e la Lombardia quello più alto pari 96,9%. Riguardo alla partecipazione il valore complessivo è pari al 45,4% con il Friuli Venezia Giulia che raggiunge il 93% e la Campania il 17,7%.