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Bonus ai medici, Cgil Medici e Fp: “Basta polemiche. Ma siano confermate le risorse aggiuntive”

Fp Cgil Veneto e Fp Cgil Medici tornano sulla ripartizione dei 61 milioni messi in campo per premiare gli operatori veneti impegnati nella lotta al covid. “Basta leggere l’accordo per riscontrare che non tutti percepiranno le risorse e non tutti percepiranno gli stessi importi”. E in merito alle polemiche aggiungono: “Insieme si è affrontato il covid-19 con forte legame e solidarietà tra professionisti. Insieme si deve lavorare per non dividere quello che in questi mesi si è unito". 



20 MAG - “Leggiamo dai quotidiani che nell’accordo sottoscritto per il comparto della sanità pubblica siano stati premiati ‘cani e porci’. Queste parole non sono solo offensive ma denotano anche il disprezzo nei confronti di una parte delle persone che ha salvato vite in questa emergenza. Abbiamo anche letto di cifre fantasiose ‘da elemosina’, o chi addirittura è arrivato a dire che servono a fare beneficenza. Tutte accuse che servono solo a creare malessere tra il personale e a raccontare ai medici un film che non esiste; basta leggere l’accordo per riscontrare che non tutti percepiranno le risorse e non tutti percepiranno gli stessi importi”. Af affermarlo, in una nota, sono Ivan Bernini segretario generale Fp Cgil Veneto e Giovanni Campolieti della Fp Cil Medici, che tornano così sulle contestazioni inerenti la ripartizione dei 61 miliardi previsti in Veneto per premiare il personale impegnato nell’emergenza covid.

“Vi sarà una differenziazione legata all’impegno diretto al contrasto covid-19. Speriamo vivamente che tutti lavorino per una ricomposizione e che nessuno privilegi il proprio tornaconto personale a quello dei dirigenti medici e di tutti i lavoratori della sanità”, sollecitano Bernini e Campolieti.

La Fp Cgil Veneto e Cgil Medici considerano “irrinunciabile, al fine di giungere all’accordo anche sulla dirigenza medica, lo stanziamento almeno degli ulteriori 8 milioni di euro di risorse aggiuntive proposte al tavolo il 12 maggio. Risorse necessarie a riconoscere il lavoro straordinario dei medici profuso durante l’emergenza Covid19".

“Martedì 26 maggio - spiegano i sindacalisti - parte la contrattazione con la dirigenza medica per la ripartizione dei 7.358.493 euro alle aziende sanitarie del Veneto. Dobbiamo essere coerenti nelle modalità di ripartizione tra le aziende che consideri ripartizione per numero di dipendenti e incidenza del numero dei ricoveri Covid19. E medesima coerenza deve esserci nell’erogazione delle risorse legate alle prestazioni dirette e a supporto del contrasto al covid-19. Esattamente come fatto per i professionisti non medici”.

Bernini e Campolieti spiegano che “la nostra posizione è stata chiara fin dal principio nella volontà di arrivare all’accordo e non è venuta meno”. Dunque:

- "stanziamento di almeno 8 milioni di euro aggiuntivi per ristorare l’impegno straordinario del personale medico direttamente coinvolto nelle prestazioni covid-19 con riconoscimento a partire dal 21 febbraio fino al 31 maggio come fatto per il comparto”

- “conferma che nella ripartizione entrino anche i 2.437.288 euro del 2019 e i 3.978.800 euro del 2020 previsti dalla Legge 205/2017 a recupero della RIA dei medici cessati dal servizio” 


- “valorizzazione economica dell’impegno pari a quanto operato nel comparto nella logica della solidarietà tra professionisti”.

“Insieme si è affrontato il covid-19 con forte legame e solidarietà tra professionisti. Insieme si deve lavorare per non dividere quello che in questi mesi si è unito”, è l’appello di Fp Cgil Veneto e Fp Cgil Medici Veneto.

20 maggio 2020
© Riproduzione riservata

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