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Vaccini in farmacia. Lo Snami Veneto non ci sta: “È un atto medico, una autentica invasione di campo” 

Dopo la vaccinazione Covid, al via nelle farmacie anche la campagna di vaccinazione contro l’influenza, che vedrà i farmacisti in campo per somministrare le dosi. Ma lo Snami Veneto si oppone: “Il farmacista è in grado di fare l’anamnesi su ciò che riferisce il paziente ed è in grado di intervenire operativamente per un semplice malore dello stesso o per una reazione avversa importante? I farmacisti non sono nemmeno dei sanitari”.

di Endrius Salvalaggio
02 NOV - In questo momento particolare di diffusione di Covid-19, che anche quest’anno richiede un’azione importante per la prevenzione della diffusione dell’influenza stagionale, è partita la campagna vaccinale antinfluenzale in Veneto. Sono stati messi a disposizione alle Aziende ULSS, circa 1,6 milioni di dosi di vaccino, individuando attraverso i farmacisti, MMG e Pediatri di libera scelta la campagna di vaccinazione.

“Siamo pronti a partire con la campagna del vaccino antinfluenzale – illustra il Presidente Regionale Snami Veneto, Salvatore Cauchi – e la categoria degli MMG ha dato, come sempre, la massima disponibilità a farlo ai propri pazienti. Siamo pronti a fare anche i vaccini anticovid sia per prima, seconda e terza dose. Devo segnalare che il vaccino è un atto medico e farlo inoculare dal farmacista diventa un’autentica invasione di campo. Un atto su un corpo umano, ripeto, è un atto medico o infermieristico, a discrezione del medico. I farmacisti non sono nemmeno dei sanitari”.

E, aggiunge Salvatore Cauchi, sulla sicurezza dell’inoculazione del vaccino in farmacia “Un semplice corso on line abilita un farmacista ad effettuare un atto medico nei confronti di un paziente? Il farmacista è in grado di fare l’anamnesi su ciò che riferisce il paziente ed è in grado di intervenire operativamente per un semplice malore dello stesso o per una reazione avversa importante?”

Secondo il Presidente Regionale Snami Veneto, il farmacista quando fa il vaccino anticovid ed ora anche l’antinfluenzale dovrebbe assumersi la responsabilità di svolgere il lavoro fino alla fine, “e non come fa qualche farmacista, di chiamarci in caso di effetti collaterali. Non credo, ad esempio, che con un corso on line si impari a fare una rianimazione cardio polmonare tant’è che in caso di complicanze con un paziente, alcuni farmacisti chiamano noi MMG oppure il 118”.

La posizione di Snami Veneto non è contro la professione del farmacista, ma “non si capisce perché chiamare in causa i farmacisti quando i mmg sono disponibili”.

Endrius Salvalaggio

02 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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