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Ospedale Loreto Mare. Beux (Tsrm): “Si colga l’opportunità per fare un passo avanti per innovare il sistema. Altrimenti, ancora un volta, tanto rumore per nulla”

Il caso dell’ospedale Loreto Mare può trasformarsi in una grande opportunità, a patto che la si riconosca e la si colga come tale. Se tutti, a partire da chi scrive, saremo in grado di andare al di là della cronaca e delle reazioni indignate, creando noi stessi i presupposti affinché fra qualche settimana non sia stato tutto dimenticato

28 FEB - Relativamente a quanto stiamo apprendendo dagli organi di stampa sui fatti accaduti all’ospedale Loreto Mare, nei quali sono coinvolti anche alcuni tecnici di radiologia, prima di svolgere alcune considerazioni di merito, è necessario fare alcune premesse di metodo:
1. non è possibile prendere posizioni ufficiali senza prima aver avuto la possibilità di leggere attentamente tutta la documentazione che emergerà al termine dell'attività istruttoria in corso;
2. bisogna rispettare le attribuzioni degli organismi inquirenti e della Magistratura;
3. si devono richiamare i principi della nostra Carta costituzionale, tra i quali la presunzione di innocenza.
 
Ciò detto, tutto quanto sino a oggi emerso consente di fare alcune considerazioni di carattere generale, pertanto valide anche per quanto sta emergendo sull’ospedale Loreto Mare, ma non solo:
 
· la generalizzazione dei contenuti di notizie come quelle relative al caso Loreto Mare mortifica tutti quegli operatori sanitari che, giorno dopo giorno, con competenza, senso civico e di responsabilità, garantiscono la loro migliore opera professionale all’interno e a favore di un sistema sanitario che, negli ultimi anni, ha fatto poco (nulla?) per riconoscere le loro competenze e valorizzarli. Se il nostro sistema sanitario, pur barcollando, è ancora in piedi, è soprattutto grazie alla tenacia e all'abnegazione di quella grande maggioranza di professionisti sanitari onesti e capaci. Come rappresentanti istituzionali e, prima ancora, cittadini sentiamo di doverli ricordare, ringraziare e proteggere dall'onta generalizzata. Il lavoro è un tema di rilevanza costituzionale e sociale tale da richiedere che ognuno di noi faccia la sua parte per promuoverlo, sostenerlo e tutelarlo. Come tutti gli altri, gli illeciti commessi contro il lavoro o nel suo esercizio hanno anche una forte valenza morale, oggi amplificata dalla grave disoccupazione, soprattutto giovanile, che caratterizza il periodo storico. Chiediamo al Collegio professionale competente di avviare in modo rapido e determinato la fase istruttoria dei procedimenti disciplinari nei confronti degli iscritti coinvolti nell’indagine, nei tempi e nei modi dati dalla normativa;
 
· il caso dell’ospedale Loreto Mare può trasformarsi in una grande opportunità, a patto che la si riconosca e la si colga come tale. Se tutti, a partire da chi scrive, saremo in grado di andare al di là della cronaca e delle reazioni indignate, creando noi stessi i presupposti affinché fra qualche settimana non sia stato tutto dimenticato, allora quel che stiamo apprendendo si trasformerà in una preziosa occasione per prendere coscienza che qualcosa non va nel sistema e che, pur non venendo meno le responsabilità personali, il problema più grave non sta nell’illecito del singolo, bensì nel sistema stesso che non riesce a prevenirlo, a gestirlo e che, addirittura, consente che diventi prassi, consuetudine, normalità;
 
· le principali responsabilità di casi come quello del Loreto Mare sono gestionali e politiche. L’assenza truffaldina di una persona all’interno di un sistema vasto e complesso è certamente censurabile e da perseguirsi a norma di legge, ma statisticamente possibile. L’assenza regolare, coordinata e prolungata di più persone non può realizzarsi senza responsabilità dirette da parte di chi ha funzioni gestionali e politiche. Un modo per rendere positivo quanto successo al Loreto Mare è certamente quello di continuare le indagini, a ritroso, sino a individuare i responsabili gestionali e politici, perché ci sono! Ed è proprio individuando, allontanando e punendo loro che il sistema migliorerebbe strutturalmente. Se ciò non accadrà, avremo fatto, ancora una volta, tanto rumore per nulla, e dovremo prepararci ad altri numerosi casi come quello dell’ospedale Loreto Mare, in sanità e, più in generale, in tutta la pubblica amministrazione. Se non agiremo in questa direzione e succederà ancora, dovremo almeno avere il buongusto di non scandalizzarci e indignarci più, assumendoci, anzi, la quota parte di responsabilità derivante dal non aver fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per evitare che accadesse di nuovo;
 
· il nostro è un Paese meraviglioso, con molte positività, anche in ambito sanitario, ma altrettante negatività. Tra queste vi è l’omertà. Ciò che è successo al Loreto Mare non sarebbe stato possibile senza la complicità di molti. Com’è possibile che nessuno abbia visto, abbia dubitato, abbia capito quel che stava accadendo, professionisti e cittadini compresi? E’ vero, tra i soggetti coinvolti in casi come questo il cittadino è quello più fragile, quasi sempre la vittima, ma ogni cittadino ha occhi, orecchie, bocca e cervello, che possono essere utilizzati per osservare criticamente, chiedere, segnalare e, se ritenuto necessario, denunciare alle autorità competenti. Il controllo sociale è, infatti, un’arma potentissima contro le illegalità, anche contro quelle commesse al Loreto Mare;
 
· che il nostro sia un Paese omertoso trova conferma nei dettagli. Uno, particolarmente significativo, anche in casi come quello del Loreto Mare, è la ricerca del corvo, cioè della persona che con la sua segnalazione ha fatto partire le indagini. E’ normale che tale persona venga caratterizzata negativamente, quasi fosse una spia, un traditore? Questa persona dovrebbe ricevere la nostra gratitudine, la nostra stima per quello che ha fatto, a meno che il suo movente non sia stato un interesse personale. In quest’ultimo caso essa sarebbe una diversa manifestazione dello stesso male che ha denunciato. Il whistleblower, ossia colui che, all’interno di una azienda, soffia nel fischietto, per segnalare possibili frodi, pericoli, rischi, è uno strumento che, se adottato e utilizzato con consapevolezza e buonsenso, potrebbe aiutare il sistema a migliorare, dal suo interno, in un’ottica preventiva (legge 190/2012 e s.m.i., Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti);
 
· un altro tema strutturale, a valenza negativa, mai correttamente e concretamente affrontato, che caratterizza il nostro Paese è il conflitto di interessi. Che il tema sia delicato e complesso da gestire non è una giustificazione sufficiente per esimersi dal farlo. Ci hanno insegnato che la corruzione ha un legame stretto col potere. Crediamo che la stessa abbia un legame altrettanto stretto col conflitto d’interessi. Una persona di potere con più incarichi ha anche una maggior probabilità di essere corrotta, a volte anche solo dalle circostanze che, inevitabilmente, la sua condizione genera. Spesso la corruzione e l’illegalità assumono le sembianze della normalità: l’atto violento eclatante e improvviso è più facilmente riconosciuto come tale, ma il silenzioso comportamento illecito quotidiano, nel tempo, diventa più difficile da individuare come tale, perché ci siamo cresciuti a fianco, o dentro, non riuscendo più a vederlo per quel che è. Ecco perché è bene tenere sempre la guardia alta, soprattutto in alcuni contesti, a partire dal quelli in qui sono in ballo enormi interessi economici, come in sanità. Sulla base di quanto stiamo apprendendo, possiamo escludere una correlazione tra le carenze di quella struttura sanitaria e l’attività svolta nel privato da alcuni suoi dipendenti? Su alcuni aspetti, chi lavora in sanità dovrebbe fare scelte radicali, ad esempio tra l’attività nel pubblico e quella nel privato, soprattutto per chi nel primo assume incarichi di responsabilità.
 
In conclusione, in attesa che le indagini e la giustizia facciano il loro corso, per sfruttare la preziosa occasione di riflessione offertaci dal caso del Loreto Mare, altre due notazioni di metodo, entrambe potenzialmente molto utili per individuare l’illegalità esistente e prevenire quella nuova:
1. accendiamo le luci, perché come dice un nostro carissimo amico: “Nell’ombra operano topi e scarafaggi”. Lo scorso autunno la Federazione nazionale dei tecnici di radiologia ha intrapreso un percorso con e all’interno della rete Illuminiamo la salute (www.illuminiamolasalute.it), proprio per riflettere anche sui temi sollevati dal caso del Loreto Mare, partendo da una valutazione critica del contesto in cui operiamo e di come in esso agiamo, cercando di acquisire gli strumenti culturali e operativi per individuare l’illegalità esistente intorno a noi, della quale possiamo essere corresponsabili, anche inconsapevolmente, nonché per riconoscere e potenziare il patrimonio di integrità comunque presente nel nostro mondo;
 
2. agiamo con metodo: non diamo nulla per scontato, sottoponiamo costantemente noi stessi, chi ci sta vicino, la nostra opera e il nostro ambiente a una valutazione oggettiva, preferibilmente terza. Tale modalità ci consentirà sia di verificare nel tempo la bontà di quel che facciamo -in termini di appropriatezza, sicurezza, efficienza ed efficacia- sia di prevenire e, un passo più in là, di individuare con maggior precisione l’illegalità e le sue determinanti.
 
Alessandro Beux 
Presidente della Federazione nazionale Collegi professionali Tecnici Sanitari di Radiologia Medica

28 febbraio 2017
© Riproduzione riservata

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