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Cozza (Cgil): “Ma uno Stato tecnicista non funziona”


14 FEB - Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, non condivide molto le soluzioni di Giuseppe Zuccatelli che in caso di commissariamento delle regioni in disavanzo preferisce i tecnici. “I tecnici – secondo Cozza – dovrebbero affiancare la politica democraticamente eletta e non sostituirla”, perché “la tutela della salute, il servizio sanitario universalistico sono scelte politiche e non tecniche. Uno stato tecnicista non funziona e la politica deve dare delle indicazioni di programmazione”.
 
“Noi siamo – spiega il segretario della Cgil Medici – per superare del tutto l’istituto del commissariamento perché è un modello debole e preferiremmo ristabilire le procedure democratiche trattandosi di persone elette come gli assessori. Detto questo in via preliminare la soluzione che preferiremmo è quella di una task force nazionale composta di tecnici il cui ruolo sarebbe quello di affiancare la politica democraticamente eletta e non sostituirla. Perché la tutela della salute, il servizio sanitario universalistico sono scelte politiche e non tecniche. Uno stato tecnicista non funziona e la politica deve dare delle indicazioni di programmazione ma senza entrare nelle scelte che non le competono come quelle di natura clinica e professionale”.
 
“Condivido invece – spiega Cozza – il pensiero di Zuccatelli che parla di ridurre l’inappropriatezza e di una riconversione della rete ospedaliera. Quando però si parla di autoreferenzialità noi chiediamo il coraggio di rivedere e rimettere in gioco, per rivalutare, le 17 mila guardie mediche”.
 
Altra nota di disaccordo tra il presidente Agenas e Cozza è sul turn over.“Non condivido assolutamente – aggiunge il segretario della Cgil Medici – l’affermazione di non coprire il turn overperchè a mio giudizio è una scelta irresponsabile che sta determinando l’aumento del precariato che lo stesso Balduzzi riconosce di aver superato il livello di guardia. Il problema non è non coprire il turn over, scelta fatta con l’accetta, quanto piuttosto garantire i livelli minimi essenziali con il personale appropriato”.
 
Infine sull’intramoenia “Noi come Cgil medici condividiamo il fatto che i medici debbano rientrare in ospedale, ma il problema non sono i camici bianchi bensì i direttori generali e le regioni che devono dare indicazioni in maniera tale che i Direttori generali si impegnino realmente a trovare gli spazi adeguati”.

14 febbraio 2012
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