28 DIC - Medici di base rimborsati per assistere pazienti defunti, false prescrizioni di farmaci e certificazioni Isee per ottenere le esenzioni, visite ambulatoriali fatte passare per day hospital o interventi di chirurgia estetica classificati come chirurgici per altra patologia, cartellini timbrati dal personale che poi lasciava il luogo di lavoro. E alla fine di tre anni di indagini della Guardia di Finanza, i danni erariali sono stati per 2 miliardi e 500 milioni quelli per frode. A offrire una fotografia del malaffare della sanità e dei suoi costi è la Guardia di Finanza stessa.
Tra i casi scoperti, quello della Regione Lazio, in cui 194 medici della provincia di Frosinone ricevevano i compensi per assistere circa 1.500 pazienti defunti ma ancora iscritti al Ssr e ad altre 5.500 persone di identità ignota, a cui 90 medici peraltro continuavano a prescrivere farmaci. E poi ci sono le false dichiarazioni di redditi familiari minimi per ottenere indebitamente l'esenzione dal ticket sanitario, visite ambulatoriali fatte passare per day hospital o interventi di chirurgia estetica classificati come interventi chirurgici per altre patologie rimborsate dal Ssn, come nel caso dell’indagine della Compagnia di Avellino ha portato alla segnalazione di 22 persone fra dirigenti, medici e personale paramedico di un'azienda ospedaliera.