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Emilia Romagna. Allo studio superamento guardia medica notturna. Intersindacale: “Nessuno ci ha chiesto nulla”

Il progetto della Regione è quello di aumentare il numero di camici bianchi negli ambulatori, assieme ai medici di famiglia, dalla mattina fino alla mezzanotte. A quel punto, subentrerà poi il servizio 118. L'obiettivo perseguito con l'ampliamento della fascia oraria di apertura degli studi, è quello di fornire ai pazienti una valida alternativa da scegliere per alleggerire i pronto soccorso. Intersindacale: "Nessuna preclusione ma no a soluzioni precotte".

27 AGO - Stop alle guardie mediche notturne e più camici bianchi egli ambulatori, assieme ai medici di famiglia, dalla mattina fino alla mezzanotte. A quel punto, subentrerà poi il servizio 118. Questo il piano allo studio da parte della Regione Emilia Romagna per rivoluzionare il servizio. L'obiettivo perseguito con l'ampliamento della fascia oraria di apertura degli studi, è quello di fornire ai pazienti una valida alternativa da scegliere per alleggerire i pronto soccorso.
 
La decisione della Ragione ha lasciato perplessi i sindacati del settore venuti a conoscenza del progetto solo a mezzo stampa. "Rimaniamo perplessi dalle affermazioni attribuite all’ Assessore e a Funzionari dell’Assessorato apparte su Repubblica rispetto ignoti progetti di riordino della Continuità Assistenziale.
Nessuno ci ha chiesto nulla e non ci sono stati tavoli sull’argomento", commenta in una nota l'Intersindacale dell'Emilia Romagna.
 
Di seguito le considerazioni sul tema di Fimmg, Cisl Medici, Cimo, Fials, Anaao, Snami e Sumai:
 
- L’ Unificazione nel Ruolo Unico della Medicina Generale è fenomeno che riguarda il nuovo Accordo Collettivo Nazionale di lavoro in discussione a Roma, ben altra cosa è poi l’applicazione, anche in termini organizzativi, della nuova forma contrattuale in Emilia Romagna
 
- Tagliare la continuità assistenziale dalle 24 alle 8 è un processo che richiede un accurato confronto e una pianificazione condivisa che consenta di limitare l’impatto sui cittadini e sulle strutture dell’emergenza urgenza territoriale e ospedaliera.
 
- Oggi affermare che dopo la mezzanotte “c’e’ il 118” va ben chiarito: secondo l’Assessore i pazienti dopo mezzanotte vanno accompagnati tutti in pronto soccorso? o intende che vengano visitati a casa dai medici del 118? troppo pochi per affrontare questa eventuale incombenza. Sia chiarito ai cittadini quale è il fine dell’Assessorato nell’assistenza notturna.
 
- Già oggi le strutture dell’Emergenza Urgenza sono in forte difficoltà, il personale è distrutto da turni massacranti e carichi di lavoro insostenibili, spesso convive con l’enorme difficoltà delle aziende a reclutare personale che da questo contesto lavorativo scappa appena riesce.
 
- Senza un contestuale e sostanziale potenziamento delle reti di emergenza territoriale e accettazione e urgenza ospedaliera, è oggi IMPOSSIBILE pensare alla chiusura della Continuità Assistenziale “tout court”.
 
- Oggi gli incarichi dei medici 118 non hanno ancora visto la pubblicazione comunicata dalla Regione nel Comitato Regionale di molti mesi or sono, cosa si aspetta? Nel frattempo il in alcune province le AUSL reclutano con le cooperative senza contratto i contratti di lavoro previsti per i medici, nonostante la regione ogni anno produca una specifica graduatoria che non viene scorsa
 
- Abbiamo ben visto e la cronaca raccontato gli effetti, su una scala molto inferiore rispetto quella regionale, della rimozione del medico dal PSSA Aeroportuale del Marconi di Bologna ,via vai di ambulanze e ricorso ai sistemi di emergenza urgenza di problematiche che spesso sono inappropriate e non avrebbero necessità di afferire al pronto soccorso.
 
!Nessuna preclusione al confronto e alla ricerca di soluzioni condivise e ragionevoli - conclude l'Intersindacale - nessuna preclusione all’apertura degli ambulatori, ma basta a soluzioni precotte e confezionate che non tengano conto delle criticità che esistono".

27 agosto 2016
© Riproduzione riservata

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