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Mandara (Confosteopatia): “Osteopatia ha propria identità e autonomia che va rispettata”


10 LUG - Mi sono più volte espresso, anche su queste stesse pagine, circa l’inadeguatezza del contesto entro cui è stata inserita l’Osteopatia. Il Ddl 1324 non rappresenta l’habitat dove poter regolamentare ed inquadrare l’Osteopatia e questo per diversi motivi sia di natura giuridica che per l’opposizione forte e scontata delle Professioni Sanitarie.

Le condizioni perché si possa arrivare, attraverso questo DdL, ad un corretto ed idoneo riconoscimento della professione non sussistono e, l’ultimo comunicato della Conferenza permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie, non fa altro che sottolineare ed evidenziare in maniera netta come tale iniziativa sia fortemente osteggiata dalla categoria. Seppur per diverse motivazioni, facilmente deducibili e riscontrabili, la ritrosia nei confronti dell’inserimento dell’Osteopatia nel Ddl 1324, è risultata essere l’unico punto di comunione con quanto asserito dalla Conferenza permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie.

A tal proposito mi preme soffermarmi su un aspetto, palesato nel comunicato, completamente fuorviante e svilente per la Nostra Disciplina. L’Osteopatia non è una tecnica, non è un modulo o un compendio di manipolazioni specifiche per le sole problematiche muscolo-scheletriche. L’osteopatia non svolge il ruolo di sparring partner della Fisioterapia o di protesi applicabile per creare una “super–fisioterapia”.

L’osteopatia ha una propria identità, una propria autonomia, una propria specificità che vanno rispettate, riconosciute e tutelate. Negli altri Stati Europei quando parliamo di Osteopatia parliamo di una Professione regolamentata, utilizzata da milioni di persone con un ottimo rapporto costo/opportunità che, scelgono in maniera autonoma e libera di essere trattati per gli evidenti benefici psico/fisici, parliamo di una disciplina che è nata alla fine dell’800 ed ha avuto nel corso degli anni un enorme sviluppo.
 
Essere ridotta ad una mera tecnica e legarla solamente ad un di più a disposizione delle altre Professioni significa mostrarsi sordi nei confronti di tutti coloro che si rivolgono all’Osteopatia per le diverse problematiche, significa declassare il lavoro dei tanti osteopati presenti al mondo, significa essere ciechi dinanzi alle regolamentazioni e ai riconoscimenti degli altri Stati.

L’Osteopatia è una Professione autonoma e dotata di propria specificità ed è per questo che deve essere posta in un contesto diverso dal Ddl 1324. Lontana da possibili sovrapposizioni con altre discipline, lontana dalle Medicine Allopatiche perché essa deve conservare la propria tipicità ed esclusività, quella di Medicina non Convenzionale.
 
Alfonso Mandara
Presidente Confosteopatia

10 luglio 2015
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