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Carbone (Fials): “Nata solo per i medici, questa legge riguarda ora tutti gli operatori”


01 MAR - “Finalmente il Parlamento da vita ad una legge che porta tranquillità e pace nell’operare quotidiano dei professionisti sanitari nell’assicurare il diritto alla salute e crea un nuovo clima nei rapporti con i cittadini che usufruiscono delle loro prestazioni”, così Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS il giorno dopo l’approvazione della legge sulla Responsabilità Professionale.
 
“Certamente, dichiara Carbone, i comportamenti ripetuti, ripetitivi e consolidati di chi ha sinora scelto la pratica patologica della c.d. medicina difensiva, non cambiano con la bacchetta magica né altrettanto l’utilizzo patologico dei studi legali che hanno invaso i tribunali con  pratiche di rivalsa presunte o vere che siano. Però questa legge, prosegue Carbone, pone tutte le condizioni perchè da queste pratiche patologiche si passi ad uno scenario di ordinarietà di rapporti fisiologici tra operatori e cittadini”.
 
“Tanti, tantissimi hanno esaltato e valorizzato le parti positive di questa legge, realmente storica, ci piace sottolineare, in primis, continua il Segretario Generale della FIALS, l’universalità professionale in ambito sanitario: questa legge nata per la professione medica grazie all’intelligenza politica del relatore Gelli e di chi l’ha approvata è divenuta la legge sulla responsabilità di tutte le quasi 30 professioni sanitarie, tutta nessuna esclusa né senza sottolineare il primato o la differenza di una rispetto alle altre”.
 
“Dopo decenni di sudditanza e subalternità specie di certa politica nei confronti di una visione medicocentrica se non medico dipendente della sanità, questa legge anche e soprattutto per questa scelta, sottolinea Carbone, è una grandissima conquista storica di civiltà e di reale integrazione europea professionale e sanitaria”.
 
“Ci auguriamo che su questa strada di riconoscimento dell’eguale apporto di ciascuna professione sanitaria nel contribuire all’attuazione del diritto alla salute Governo, Parlamento e Regioni continuino nei successivi atti”.
 
“Certamente la legge prevede, come conseguenza diretta di quanto sopra, che tutti professionisti siano coperti da un’assicurazione obbligatoria per l’esercizio dei propri atti professionali, per questo, conclude Carbone, per i propri iscritti della Sanità Pubblica, nessun profilo professionale escluso, ha già anticipato questa conseguenza prevedendo una specifica copertura assicurativa senza costi per il dipendente evitando così che i già scarsi stipendi vengano falcidiati ulteriormente”.

01 marzo 2017
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