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Verso le elezioni. I farmacisti in Parlamento. Le loro idee e i loro progetti


I perché di una scelta e gli obiettivi dei 26 farmacisti che corrono per le prossime politiche. Parlano: Alfonso Albano (Amnistia, giustizia e libertà), Giuseppe Argentieri (Pdl), Maria Pia Aldrovrandi, Fabiola Cenisio, Francesco Ferretti e Paolo Minacori (Lista Monti), Carlo Maccari (Fratelli D'Italia), Antonio Pucci (La Destra). (Prima parte).

11 FEB - I farmacisti scendono in politica per avere un ruolo decisionale sul futuro della professione e della farmacia, dopo un anno, il 2012, che li ha visti presi di mira da numerosi provvedimenti del Governo Monti tesi a "dare respiro a un sistema un po' troppo ingessato", come ha più volte affermato il ministro della Salute, Renato Balduzzi. Provvedimenti che, tuttavia, per lo più non hanno raccolto il favore della categoria. Né dei titolari di farmacia, ma neanche di coloro che, almeno nelle intenzioni, avrebbero dovuto trarre maggiore vantaggi dalle nuove norme, cioè i titolari di parafarmacia, i farmacisti non titolari e i farmacisti delle giovani generazioni.
 
Ma nel 2012 ai farmacisti poco restava da fare oltre a cercare il confronto con il Governo e il Parlamento e restare poi a guardare quali decisioni sarebbero uscite dai Palazzi del potere. Ed è stato anche questo desiderio di contare di più a livello decisionale a spingere 26 farmacisti (secondo i dati provvisori forniti dalla Fofi) a scendere in campo in prima persona e candidarsi alle prossime elezioni politiche. Tra loro anche i vertici della Fofi, cioè il presidente Andrea Mandelli, in corsa con il Pdl nella lista Lombardia per il Senato (leggi l'intervista), e il vicepresidente e già senatore Pdl, Luigi D’Ambrosio Lettieri, confermato candidato Pdl nella lista Puglia per il Senato (leggi il contributo).
 
Per comprendere le ragioni che hanno spinto anche gli farmacisti a candidarsi, abbiamo chiesto loro di rispondere brevemente a tre domande: 1. Perché ha deciso di candidarsi? 2. Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione? 3. Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?
 
Ecco le risposte dei primi 8 farmacisti candidati: Alfonso Albano, Maria Pia Aldrovandi, Giuseppe Argentieri, Fabiola Cenisio, Francesco Ferretti, Carlo Maccari, Paolo Minacori, Antonio Pucci.
 
Alfonso Albano, candidato nella  Lista  Amnistia, giustizia e libertà nel collegio Sicilia 1 per la Camera dei deputati.
Perché ha deciso di candidarsi?
Ho sempre sostenuto con il mio voto i Radicali per le tante battaglie che hanno fatto anche prima che io nascessi e negli ultimi anni soprattutto ho avuto modo di entrare in contatto con questa meravigliosa galassia umana che sono appunto i Radicali.Già il nome stesso della lista Amnistia Giustizia e Libertà è una garanzia del fatto che a noi stanno a cuore i diritti di tutti e quindi nel senso più largo del termine l'amnistia è la cura che ci vuole per un Paese ammalato gravemente di mancanza di giustizia e diritti civili.E poi sono un convinto liberista.
Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione?
Vorrei fare una domanda provocatoria.Secondo voi viviamo in un vero Stato di diritto?E' evidente che in Italia c'è una questione morale che non viene affrontata adeguatamente dalla maggior parte dei politici perché scomodo ridurre privilegi e migliorare le performance dei nostri rappresentanti.I cittadini hanno bisogno di riconoscersi in pieno nella nostra magnifica Costituzione.Nel rispetto e nell'impegno dei propri doveri e diritti.E' ovvio che inoltre tanta attenzione verrà riposta nel provare ad uscire da questa tremenda crisi economica.
Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?     
Credo nella libertà professionale e nella Farmacia Non Convenzionata.Ritengo che sia un diritto di ogni laureato in farmacia che ne abbia titolo,competenze e voglia, poter esercitare la libera professione al di fuori del Ssn quindi senza gravare sui bilanci dello Stato e innescando una sana concorrenza che come primo beneficio darà un concreto risparmio ai cittadini in termini economici,come peraltro sottolinea spesso inascoltato l'Antitrust.Se non c'è concorrenza non c'è stimolo per la ripresa dell'economia.La Farmacia Non Convenzionata è la soluzione ai problemi della categoria.Inoltre vorrei che si desse dignità professionale a tutti i colleghi che collaborano nelle farmacie dando loro un contratto di tipo sanitario che valorizzi il reale valore di ciò che fanno quotidianamente per i cittadini.
 
 
Maria Pia Aldrovandi, candidata al Senato, in Lombardia, con la Lista Monti
Perché ha deciso di candidarsi?
Ho accettato la proposta del Presidente Monti perché ritengo che chiunque di noi abbia la possibilità concreta di "fare" per risollevare l'Italia dalla tragica situazione in cui versa debba in questo particolare momento storico, mettersi in gioco e dare la propria disponibilità. I sacrifici fatti non devono andare perduti. Partendo da una esperienza civica, voglio mettere  in campo  competenza, spirito di servizio, legalità  e trasparenza, perché il paese torni a crescere e dare un futuro ai nostri figli.
Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione?
Come donna e come  professionista in ambito sanitario, intendo promuovere la presenza  femminile nel  lavoro adeguandosi  il più possibile ai livelli europei. Per fare questo é necessario mettere in atto politiche di conciliazione  e azioni positive che permettano una corretto rapporto famiglia lavoro. Tutto ciò favorirà lo sviluppo  e il miglioramento delle condizioni economiche del paese. Stimolare la crescita con un rinnovato impegno per recuperare risorse dai risparmi ottenuti tagliando le spese assurde della politica e gli sprechi della pubblica amministrazione . Tutto ciò per abbattere il cuneo fiscale, far riprendere le attività produttive e favorire i consumi. Combattere il disagio sociale, vera piaga del nostro paese, favorendo  una solidarietà e sussidiarietà basata sul ruolo centrale della persona.
Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?     
Una spinta forte sulla professionalità, unita alla sostenibilità economica del sistema farmacia. La farmacia come  front off per il cittadino, luogo di accoglienza e di ascolto. interfaccia  territoriale del sistema di cura che vede nell'ospedale il luogo del urgenza e nella assistenza territoriale, che passa attraverso la farmacia, il concentrato delle risposte più vicine e autentiche, alle richieste e ai bisogni del cittadino in tema di salute.
 
 
Giuseppe Argentieri, candidato nella lista Pdl dell'Emilia Romagna per la Camera dei Deputati
Perché ha deciso di candidarsi?
Ho accettato la  candidatura alla Camera perchè penso che lamentarsi non serva a niente, stiamo vivendo momenti di grande difficoltà e quindi è necessario un maggiore impegno civico a vario livello.
Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione?
Per una persona come me, che vive e lavora in un piccolo paese dell'appennino bolognese e che da sempre si è impegnata nelle associazioni per lo sviluppo della montagna e delle attività di volontoriato, l'obiettivo è quello di diventare il tramite con quanti abbiano necessità di fare presente i molteplici problemi di una montagna troppe volte avvilita e dimenticata dalle dinamiche politiche. Ritengo anche indispensabile che le discussioni politiche che interessano il mondo della farmacia vedano protagonisti i farmacisti.
Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?     
Sono direttore di una farmacia rurale sussidiata. Ritengo che la nostra professione abbia subito, in questi anni, un attacco vergognoso senza precedenti. La situazione per le farmacie dell'Emilia Romagna, come delle altre regioni, è ormai insostenibile. La nuova remunerazione, la DPC, il giusto riconoscimento economico dei servizi erogati, l'identificazione della farmacia come unico canale di distribuzione del farmaco ad alto costo e ospedaliero, la difesa della capillarità e della sostenibilità economica delle farmacia rurali e non, il percorso formativo dei nuovi laureati, la ricerca di nuovi sbocchi lavorativi, sono tutti temi di vitale importanza per il nostro settore, che vanno dibattuti con grande competenza, ritengo però prioritario che tutto il mondo politico definisca con chiarezza se la farmacia e la nostra professionalità siano valori da salvaguardare e da difendere, altrimenti saremmo sempre perdenti in ogni tipo di discussione perchè esclusi o comunque scarsamente considerati ai tavoli programmatici.    
 
 
Fabiola Cenisio, candidata nella Lista Scelta Civica con Monti per l’Italia della Calabria per la Camera
Perché ha deciso di candidarsi?
In un momento cosi critico per il nostro Paese ho pensato che tutte le risorse potessero essere utili e tutte le  esperienze valorizzate. Ho pensato, con un po' di presunzione, di potere essere anch'io, assieme ad altri valorosi esponenti della società civile, utile al mio Paese: mi sono candidata affinché l'esperienza acquisita sul campo nel mondo del farmaco possa essere messa al servizio di chi ci governerà.
Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione?
Il mio obiettivo è quello di contribuire alla modernizzazione del comparto della distribuzione del farmaco, avendo a mente il modello Tedesco. Ovviamente, bisognerà trovare una sintesi con il mondo della farmacia tradizionale, non dimenticando mai  l'unico interesse comune che ci assiste quotidianamente e che è quello della salute del cittadino.
Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?     
Il primo in assoluto è impedire che venga scisso il binomio farmaco/farmacista. Questo assunto va tutelato e protetto per il bene della collettività. E' in questo solco che si inseriscono tutte le nostre proposte, al centro delle quali resta la figura del laureato in farmacia - e non la farmacia in quanto tale - il vero motore del settore. E' a favore del suo ruolo, delle sue competenze, peculiarità e della sensibilità verso i problemi legati alla malattia, che si concentra ieri come oggi tutto il nostro impegno.
 
 
Francesco Ferretti, candidato nella Lista Scelta civica con Monti per l’Italia della circoscrizione Lombardia 2 per la Camera dei Deputati
Perché ha deciso di candidarsi?
La mia candidatura all’interno della Lista Monti nasce in primo luogo dalla mia appartenenza a Italia Futura; questo movimento, che nasce come “think tank”, è diventato poi una parte fondamentale della lista civica che sostiene il Presidente Monti. Abbiamo voluto creare una lista civica perché pensiamo sia necessaria una nuova fase nella politica italiana, una fase che preveda l’ingresso della società civile e delle sue eccellenze, per aiutare un Paese in difficoltà a causa delle scellerate politiche perpetrate negli ultimi 15 anni da una classe dirigente che si è dimostrata fallimentare. La motivazione che mi ha spinto ad accettare la candidatura è che io credo davvero che noi saremmo in grado di fare meglio, saremmo in grado di rendere l’Italia una nazione più efficiente, più moderna; lo credo perché conosco il valore delle persone candidate insieme a me e perché tutti ci siamo messi in gioco per questo unico scopo.  
Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione?
Partendo dal presupposto che sono a Brescia il Presidente dei Giovani Farmacisti, due argomenti mi stanno particolarmente a cuore, il futuro dei giovani e l’ambito sanitario e in particolare ovviamente quello farmaceutico. Riguardo ai giovani, la prima cosa da fare è dar loro la possibilità di realizzarsi; per far ciò fondamentali sono istruzione e preparazione, perché solo attraverso il merito si possono raggiungere dei risultati. E’ però innegabile che sia necessario promuovere degli strumenti per facilitare l’accesso agli studi; Scelta Civica, e i suoi giovani in particolare, s’impegna alla creazione di un Fondo Opportunità che si ponga l’obiettivo di agevolare l’accesso a opportunità di studio o di realizzazione professionale che attualmente richiedono costi non sempre sostenibili da tutte le fasce di reddito. Solo attraverso politiche in tal senso che incentivano comportamenti meritori noi potremo combattere l’elevato tasso di inattività dei giovani italiani. Nel mondo sanitario penso che sia necessario continuare sulla strada intrapresa con la spending review, perché non ci possono essere disuguaglianze tanto ampie da regione a regione, non giustificate e giustificabili in alcun modo, in ambito di costi, che altro non sono che sprechi che vengono poi pagati da ogni cittadino. Secondariamente penso sia necessario un passo indietro della politica dalla sanità pubblica; questo è il comparto che per com’è organizzato genera più problemi che derivano dalle forniture, dalle scelte degli uomini di partito che sono quelli che prendono le decisioni. Abbiamo bisogno di manager in sanità che siano valutati per il lavoro svolto e per l’efficienza raggiunta e non per il colore politico.
Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?     
A riguardo del mondo delle farmacie credo che due siano gli ambiti nei quali sono necessari degli interventi: rinnovo della convenzione farmaceutica e assetto di distribuzione del farmaco. Nel rinnovo dovranno necessariamente essere inseriti alcuni nuovi aspetti che saranno essenziali per il rinnovamento della professione e mi riferisco quindi alla presa in carico del paziente, all’attività di pharmaceutical care che dovranno essere integrate nel nuovo sistema di remunerazione che è anch’esso fondamentale. L’assetto di distribuzione è sicuramente una criticità del sistema, io penso che “liberalizzare” il farmaco, con l’uscita della ricetta dalla farmacia sia un unicum che non risolve nessun problema e dà un’idea commerciale del farmaco che non mi piace e non mi appartiene. Penso debba esserci un unico canale di distribuzione, che magari può essere migliorato allargandolo, come sta avvenendo, per migliorare l’efficienza del sistema e la qualità del servizio ai cittadini, ma che va preservato. Vorrei far passare il concetto che non si può considerare la farmacia solo come un esercizio commerciale, ma essa è, soprattutto nelle realtà più disagiate, un vero presidio della salute, che eroga non solo merci ma servizi sociali, rapporti personali che non si possono e non si devono sostituire; perché questo non accada, l’unico modo è cercare di sostenere il “sistema farmacia” in Italia, riformandolo e migliorandolo ma non smantellandolo.
 
 
Carlo Maccari, candidato nella lista Fratelli d’Italia in Lombardia 3 per la Camera dei Deputati
Perché ha deciso di candidarsi? 
Ho deciso di ribadire il mio impegno politico, seguendo un percorso che mi ha portato nella scorsa legislatura ad essere eletto in Regione Lombardia come rappresentante del territorio mantovano e poi nominato assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione. Una delega inedita in Italia, grazie alla quale sono riuscito a confrontarmi con due nodi fondamentali che stanno ostacolando lo sviluppo del Paese e anzi ne assecondano la crisi. Parlo innanzitutto della burocrazia, con la necessità di semplificare procedure lente e spesso incoerenti, che costano tempo e denaro a cittadini e imprese. Ho avuto modo di occuparmi anche della necessità di colmare il divario digitale che ci allontana dall’Europa e da qualunque percorso di sviluppo e competitività. Sono inoltre convinto che temi come il lavoro, la crisi delle aziende e del credito dovrebbero essere al centro di qualunque programma serio. 
Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione? 
Credo per prima cosa che la politica debba tornare a mettere al centro il concetto di rappresentanza. Chi occupa qualsiasi carica perchè è stato eletto deve ricordarsi della comunità che con il suo voto lo ha designato. Per questo ho sempre tenuto a “rendere conto” di tutte le mie azioni e dei miei atti amministrativi durante l’attività politica. Nel concreto, da tutti gli incontri che sto tenendo in questa campagna elettorale emerge la forte preoccupazione degli imprenditori, dei professionisti e dei lavoratori per il futuro a breve termine. La crisi ha colpito duramente anche una regione virtuosa come la Lombardia e non si supera con gli slogan. Serve da subito una seria politica di defiscalizzazione, arrivando a fissare fin sulla Costituzione un tetto massimo al prelievo fiscale. Serve incentivare chi crea lavoro, esentandolo per due anni dal pagamento delle tasse sul nuovo assunto. Serve mantenere denaro nelle tasche dei cittadini, riducendo le sacche di spreco che sono enormi.
Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?
La priorità è nota: bisogna tutelare in ogni forma possibile la professionalità del farmacista e di conseguenza la qualità del servizio, ribadendo che la distribuzione deve rimanere una prerogativa della farmacia, contro qualsiasi deregulation e dispersione. Troppo spesso le cosiddette liberalizzazioni altro non si sono rivelate che meccanismi di svilimento della professione e, cosa più importante, di peggioramento dell’informazione all’utenza, con farmaci venduti nella grande distribuzione come fossero prodotti qualsiasi. Questo concetto va difeso strenuamente in tutte le sedi. Di pari passo, credo si debba proseguire sulla strada del potenziamento dei servizi in farmacia, che si adegua alle esigenze ribadendo il suo ruolo di centralità per la gente. Penso ad esempio alla prenotazione diretta degli esami, all’assistenza e alla consegna a domicilio dei farmaci.

 
Paolo Minacori, candidato con la Lista Civica con Monti per l'Italia nel collegio Sicilia 1 per la Camera dei Deputati
Perché ha deciso di candidarsi?
Credo in un progetto di civismo e di modernità politica, Scelta Civica è un'iniziativa autentica dove competenza, meritocrazia, onestà, spirito di servizio e altruismo sono i valori fondanti. Auspico, realisticamente, che Scelta Civica costituisca la forza ed il valore aggiunto per consolidare la maggioranza del prossimo Governo, sia che esso sarà di centro destra o centro sinistra. I parlamentari di Scelta Civica sapranno moderare il liberismo ormai fuori dal tempo di un governo di CD o lo statalismo e l'assistenzialismo eccessivo di un governo di CS.
Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione?
Il mio impegno si concentrerà sulla realtà economica ed occupazionale della mia isola, la Sicilia. La Sicilia richiede una visione del suo sviluppo che si concentri nell’assecondare quanto già esiste, quindi di un progetto rivolto alla valorizzazione e al rilancio dei fattori già esistenti del contesto paesaggistico, rurale, agricolo e culturale. Se la visione innovativa deve essere la valorizzazione dell’esistente, ne consegue la rivalutazione e la rilettura delle aree agricole con la loro incentivazione attraverso interventi di assistenza progettuale ed economica a sostegno di iniziative atte a rilanciare l’agricoltura, privilegiando quella biologica ed eco-sostenibile. Allo stesso tempo, attraverso l’incoraggiamento al recupero, restauro e ricostruzione dei fabbricati rurali, dette aree andranno destinate anche allo sviluppo del turismo rurale, al rilancio delle identità locali e dell’enogastronomia tradizionale e delle relative attività produttive. Il recupero delle aree agricole e rurali deve estendersi fino alle aree delle marinerie per determinare analogo impulso alle coste in termini di turismo balneare. Gli incentivi economici non possono prescindere dall’intervento dei fondi strutturali Europei. Purtroppo la Sicilia non è riuscita appieno a sfruttare quanto destinatole nel programma FESR 2007-2013, solo il 30% è stato utilizzato.
Con la prossima programmazione europea 2014-2020 è assolutamente necessario intercettare il 100% dei fondi, sia qualificando e formando i progettisti privati che la governance regionale. Un progetto così ambizioso intende trasformare l’economia della Sicilia attraverso una soluzione sostenibile e che si fonda sul rilancio dei fattori esistenti, sulla valorizzare del paesaggio e del territorio. Tutto quanto produrrà una cospicua richiesta di mano d’opera. Questa opportunità dovrà essere rivolta in un’ottica di solidarietà ed integrazione anche ai popoli del Mediterraneo, dal Maghreb all’Africa sub sahariana. L’occupazione andrà analogamente sostenuta da un fondo assicurativo (europeo) e dal totale sgravio fiscale. Sviluppo, occupazione e integrazione con i popoli del Mediterraneo consentiranno alla Sicilia di diventare concretamente il crocevia a sud dell’Europa, acquisendo non solo la centralità geografica, ma anche politica e sociale.
Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?
La farmacia deve riacquistare centralità nello scenario del welfare italiano principalmente puntando sulla figura professionale del farmacista e sul valore del "pharmaceitucal care". Deve proprorre al SSN servizi che possono farsi carico le farmacie e che producano forti risparmi allo Stato. La carta vincente e la capillarità delle farmacie, il punto debole e che il livello di organizzazione varia da regione a regione. L'impegno deve essere quello di superare questo limite, le farmacie italiane devono farsi carico di modernizzare il rapporto tra utente e SSN quando questi necessariamente passa per la farmacia. Se la farmacia italiana riuscirà a diventare "indispensabile" per il SSN, allora la sua posizione sarà notevolmente rafforzata. E non illudiamoci che, oggi, la forza della farmacia sta nella distribuzione del farmaco o nella farmacovigilanza classica, niente di più sbagliato, questi sono fattori importanti, ma non occupano certamente le prime posizioni in una scala di necessità nel rapporto tra SSN e farmacie.
 
 
Antonio Pucci, candidato con La Destra in Calabria per la Camera dei Deputati
Perché ha deciso di candidarsi?
Sono impegnato in politica dal 1994. Provengo dalle fila del MSI, sono stato consigliere provinciale poi di Alleanza Nazionale e dal 2007 milito nella Destra. Questa volta ho accettato l'invito del partito a candidarmi, che mi ha voluto gratificare di una candidatura in una posizione eleggibile, per dare il mio contributo come impegno politico/sociale in una Italia lacerata dagli scandali e dal mal costume, in una Italia che rischia di smarrire la propria sovranità in ottemperanza di una sottomissione ai mercati internazionali. Non sono le banche, né la Merkel che devono decidere chi  ci deve governare. Non voglio veder distrutto quell'ultimo residuo di stato sociale che ancora oggi tenta di garantire i più deboli. Non si può sacrificare il sistema farmacia, che funziona, sull'altare delle esigenze della GDO e della COOP in particolare. L'Italia deve ricomoinciare a crescere e deve ricominciare a credere nel proprio futuro. Peggio di un governo Bersani ci può essere un governo Monti/Bersani. dobbiamo evitare che accadono entrambe le cose.
Quali sono gli obiettivi su cui intende concentrare il suo impegno in caso di elezione?
Dare il mio contributo per moralizzare la cosa pubblica, rinunciando se necessario, anche in prima persona agli sprechi e sperperi della politica. Puntare ad un Italia sovrana nelle decisioni, puntare al Presidenzialismo, che è l'unica strada per rendere l'Italia governabile. Contribuire a liberarla dalla corruzione e dalla malavita organizzata, per ridare fiducia agli investitori. Creare i presupposti fiscali e burocratici perché i giovani possano diventare imprenditori di se stessi. Far si che le aziende e il privato possano investire nella cultura e nelle università per dare il merito a chi vale, in maniera tale da valorizzare il nostro patrimonio intellettivo e di fantasia. Mutuo sociale per le giovani coppie per dar loro una casa non tassata e non pignorabile, come la prima casa di tutti gli italiani. Nessuna redistribuzione del reddito, ma defiscalizzazione degli investimenti per chi vuol fare impresa e creare lavoro, soprattutto per i giovani.
Quali interventi propone per il futuro della farmacia e della professione?     
Nell'ambito della difesa del sistema sanitario nazionale la cui spesa non va tagliata ma razionalizzata, per garantire il diritto alla salute, soprattutto ai più deboli (anziani e disoccupati), la difesa del sistema farmacia e del ruolo del farmacista, unico dispensatore di farmaci, è un passo obbligato per non rendere il farmaco oggetto di mera speculazione. I punti salienti e immediati devono essere: rinnovo della convenzione col sistema della renumerazione proposta dai nostri organi, sancire una volta per tutte che il farmaco, fascia A fascia C, sono di esclusiva competenza della farmacia che ne è garante anche come monitoraggio della salute pubblica, "sfruttrae" la farmacia come presidio e avamposto sanitario per ulteriori servizi. I farmacisti saranno ben lieti ad accogliere anche questa ulteriore sfida e onere perché sono stati da sempre professionisti da prima linea e lo saranno sempre. Da farmacista nelle istituzioni vorrà  ascoltare le esigenze e i suggerimenti della categoria per farli propri.

 

11 febbraio 2013
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