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Legge di stabilità. Lorenzin ce l’ha fatta. Saltano i tagli alla sanità. Assicurati i 2 mld per i ticket


L'annuncio dallo stesso premier Letta a Consiglio dei Ministri in corso. Via i 2,65 miliardi di tagli nel triennio 2014/2016 previsti nella bozza. E poi dovrebbe essere anche garantita la copertura del mancato gettito dei ticket che sarebbero dovuti scattare nel 2014. Lorenzin: "Per la prima volta in dieci anni niente tagli". LE LINEE GUIDA DEL DDL STABILITA'. IL COMUNICATO DEL GOVERNO.

15 OTT - Il Consiglio dei ministri è ancora in corso ma alle 19.30 le agenzie battono un dispaccio che cambia tutte le previsioni della vigilia: “Niente tagli alla sanità”. La fonte? Lo stesso premier Letta che in una pausa dei lavori dice ai giornalisti: "In questa manovra nessun taglio alla sanità in tre anni, i cittadini ripensino a quello che hanno letto sui giornali". Sempre Letta ha poi anticipato che nel ddl ci saranno anche fondi per il sociale e la non autosufficienza.
 



 
Al momento non sappiamo molto di più se non che è passata la linea di Lorenzin di spostare tutta la partita sul Patto per la Salute negoziando con le Regioni una nuova stagione di sostenibilità del Ssn.
 
Buone notizie anche per l'altra grande incognita della vigilia. Quella sulla copertura del "buco" di 2 miliardi venutosi a creare nella disponibilità del Fsn 2014 a seguito della bocciatura dei nuovi ticket che sarebbero dovuti scattare nel 2014 in base alla vecchia manovra Tremonti. Una misura che, dopo la bocciatura della Corte Costituzionale che rilevò illegittimo lo strumento (un regolamento) per introdurre le nuove compartecipazioni, è rimasta appesa al palo fino ad oggi. Non a caso ieri Errani aveva chiesto esplicitamente che il fondo 2014, per il momento indicato in 107,9 miliardi dalla legge di stabilità di Monti, salga a 109,9 miliardi per onorare gli impegni presi al fine di chiudere il Patto per la Salute.
 
Non è ancora chiaro però il meccanismo con il quale la coperturà sarà assicurata ma ci dovrebbe essere. Del resto il ddl stabilità, si apprende da fonti del ministero della Salute, non affronta direttamente la questione (tant'è che il Fsn 2014 resterebbe a 107,9 miliardi come previsto dalla legge di stabilità dello scorso anni). Ma, viene però assicurato, sarà risolta in altra sede e molto probabilmente con un accordo con le Regioni su forme di trasferimento di risorse utilizzando meccanismi contabili del bilancio dello Stato. E poi è stata direttamente Lorenzin a chiudere la questione intervenendo alle 20.30 in diretta telefonica a Rai news 24 dove il segretario nazionale della FP Cgil Medici Massimo Cozza aveva appena posto dubbi sulla copertura dei 2 miliardi. "Ho chiamato per rassicurare il dottor Cozza che la copertura di 2 miliardi c'è", ha detto il ministro con fermezza.
 
Oggi era il grande giorno per il Governo Letta. Con la legge di stabilità si pone infatti il primo consistente mattone della fase due. Quella successiva alla crisi che lo ha portato vicinissimo allo schutdown. Nella giornata di ieri e fino alla vigilia dell'inizio del Cdm è stata battaglia sulla sanità. Si parte dai 2,65 miliardi di tagli nel triennio 2014/2016 (vedi dettaglio). Ma poi nel corso della giornata arrivano segnali da più parti che quei tagli potrebbero essere di minore entità o addirittura cancellati del tutto. 
 
E, come abbiamo detto, alle 19.30 sarà lo stesso Letta ad annunciare che quei tagli non ci saranno. 
Del resto rileggendo ora l’intervista di stamattina a La Stampa del ministro Saccomanni, che ieri era a Lussemburgo per il Consiglio dei ministri UE, si deve ammettre che il titolare dell'Economia già parlava di accordo e di misure solo contro gli sprechi. “Le trattative - diceva il ministro - le abbiamo fatte prima che partissi, domenica sera, sino a tardi. Ieri mattina siamo stati da Napolitano col presidente Letta. Adesso siamo nella fase di stesura dei testi. La legge di stabilità è un disegno di legge la cui stesura è complessa. L’accordo c’è”. E sulla sanità saranno solo misure antispreco: “E’ il nostro intendimento - sottolineava il ministro - . Abbiamo già compiuto i primi passi per avviare una spending review, un meccanismo che permetterà di identificare sia i fabbisogni standard che i costi standard, soprattutto per la sanità. Gli spazi per economie ce ne sono sicuramente”.
 
Ma chi non ha mai abbassato la guardia è stata certamente il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che, intervenendo in tarda mattinata al Tg2 insieme, dichiarava: "Torturerò nelle prossime ore Saccomanni". Per il ministro ci sono sì ancora sprechi da scovare nella rete della spesa sanitaria, ma si devono evitare "tagli lineari". "Il punto - concludeva Lorenzin - non è solo quanto, ma come si taglia".
 
E alla fine la partita l'ha vinta. E gliene va dato atto.

15 ottobre 2013
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