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Lorenzin il giorno dopo: “E ora via blocco turn over anche nelle Regioni in Piano di rientro"


Lo ha promesso stamattina il ministro della Salute intervenendo a Sky Tg24. "Nel Ssn non c’è un concorso da più di 10 anni e rischiamo di avere due generazioni fuori dal Ssn". Ma non basta, dopo aver messo nel cassetto la minaccia dei tagli Lorenzin rilancia sugli investimenti: "Bisogna trovare risorse per le nuove tecnologie e per la ristrutturazione degli ospedali". L'intervista integrale.

16 OTT - “Per la prima volta in 10 anni la sanità non subirà tagli, né quest’anno né nei prossimi. Una stabilità che va utilizzata per fare in modo, attraverso il Patto per la Salute, di recuperare risparmi all’interno delle singole Regioni e di realizzare un nuovo piano di programmazione sanitaria a livello nazionale”. Questo l’invito che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha rivolto alle Regioni nel corso del suo intervento di stamani a Sky Tg24.

La sanità salva dai tagli
“Avere evitato nuovi tagli alla sanità è stato il risultato di un percorso compiuto a tappe, anche insieme alle Regioni, negli ultimi mesi”, ha affermato Lorenzin sottolineando che “non si arriva a Legge di Stabilità in una settimana. Da maggio ho portato i conti al ministero dell’Economia, dimostrando con i fatti che i tagli degli ultimi anni al comparto sanitario (22 mld in 6 anni) sono stati davvero lacrime e sangue. Tagli che erano anche necessari per recuperare l’enorme indebitamento delle Regioni, ma non potevano continuare perché a questo punto avrebbero inciso in modo diretto non sugli sprechi, ma sulla carne viva degli italiani, sull’accesso a farmaci innovativi per malattie complesse e sullo stesso funzionamento degli ospedali. Dimostrato questo, ho chiesto alle Regioni di fare un atto di responsabilità comune ed utilizzare questi tre anni di stabilità per realizzare tutto quello che è già in Conferenza delle Regioni, come i costi standard, allo scopo di mettere davvero in sicurezza il Ssn per i prossimi 20 anni”.

Le prossime tappe: "Sblocchiamo il turn over del personale sanitario"
“Contenere sprechi, ottimizzare risorse, cambiare la metodologia di gestione della governance, rendere più trasparente quello che accade in sanità e, per quanto riguarda il personale, operare sul blocco del turn over nelle Regioni in piano di rientro in modo da rendere accessibile alla sanità le nuove forze, le nuove leve”. Queste le priorità su cui lavorare nei prossimi mesi, per Lorenzin. “Nel Ssn non c’è un concorso da più di 10 anni e rischiamo di avere due generazioni fuori dal Ssn”, ha affermato il ministro spiegando che “non si tratta solo di una questione occupazionale, ma della possibilità di avere menti e culture fresche che ricambino la forza lavoro all’interno di un sistema che richiede specialità e grandi competenze”. Per il ministro è quindi necessario intervenire: “Il Governo ha fatto la sua parte, garantendo la copertura di due miliardi per il ticket e facendo un’operazione straordinaria sul sociale. Ora serve da parte di Stato e Regioni la presa in carico di responsabilità comuni. E credo che le Regioni italiane siano con me”.

Ospedali e nuove tecnologie
“Bisogna trovare risorse per le nuove tecnologie e per la ristrutturazione degli ospedali, ma non dalla spesa corrente. Su questo punto faremo un piano sugli investimenti. Credo sia un match molto importante, per il quale ho già chiesto l’aiuto del ministro Carlo Trigilia (Coesione territoriale, ndr) e Enzo Moavero (Affari Europei). Ci sono infatti fondi comunitari non utilizzati, 1-2 mld di euro da investire nella infrastruttura ospedaliera, che è un po’ come l’infrastruttura stradale, soltanto che percorsa da conoscenza e benessere. Questo rappresenterebbe per l’economia dei territori e nazionale un volano, permettendo, insieme alla politica sulla farmaceutica, di alzare di un punto il Pil del settore per il prossimo anno”.

Farmaceutica
“Il sistema industriale, per quanto riguarda il comparto farmaceutico e dei dispositivi medici, che incide per 12% del Pil, ha avuto in ultimi anni contrazione forte. Ulteriori tagli – ha affermato Lorenzin - avrebbero significato impedire nuovi investimenti e portare all’estero aziende che creano innovazione e valore in Italia”.

Decadenza di Berlusconi
“Purtroppo questo Governo ha dovuto affrontare, sin dalla sua nascita, un doppio binario: da una parte le cose da fare e da fare bene e in fretta; dall’altra un pressing politico su tutti i fronti molto complicato”. Per il ministro “il tema della decadenza di Berlusconi è drammatico per lui, per il mio partito e credo anche per l’Italia perché liquidare così una stagione politica di 20 anni è inaccettabile per la maggior parte di noi ma credo non faccia bene neanche al Paese”.

Rifiuti tossici
“La situazione in Campania è molto complicata”, ha affermato Lorenzin. “Il ministro Orlando (Ambiente, ndr) se ne sta occupando e ha chiesto anche legge nazionale per un intervento straordinario. Io sono stretta tra le non competenze, già che la materia non è più della Salute, e i fondi. Posso dire che l’Istituto superiore di Sanità ha capacità di analisi che lo pone al di sopra di ogni commissioni territoriale e di non accettazione di dati. Abbiamo chiesto alla Campania un sostegno per l’acquisto di reagenti da dare all’Iss per iniziare carotaggi. Dopo la mia visita in Campania ho anche chiesto all’Iss di ripetere i carotaggi in modo più approfondito per verificare se ci siano correlazioni tra il versamento rifiuti e le malattie presenti in quei territori. Stiamo cercando di reperire i fondi”. Secondo Lorenzin, questa difficile situazione rappresenta, però, anche “l’opportunità per aprire dibattito, di cui ho già parlato con Orlandi e Saccomanni (Economia, ndr). Salute e ambiente camminano sempre più vicine e da parte della popolazione c’è nuova sensibilità che si traduce in richieste, nei confronti del ministero della Salute, di verificare le condizioni dei siti industriali e dei siti per lo smaltimento dei rifiuti. Credo che la Salute abbia bisogno di essere rafforzata di nuovo in competenze che una volta erano centrali e che invece ora sono affidate alle Regioni”.

16 ottobre 2013
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