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Decreto Istruzione. Stop al “taglio lineare” della durata dei corsi di specializzazione


La commissione Cultura della Camera ha approvato un emendamento che corregge la norma contenuta nella Legge di Stabilità prevedendo sì la riduzione della durata (e della tipologia) dei corsi, ma ragionata. I risparmi derivanti saranno utilizzati per incrementare i contratti di formazione in Medicina.

25 OTT - L’aveva già annunciato nei giorni scorsi il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e, come promesso, il Governo è intervenuto per fermare la norma del Decreto Stabilità che prevede la riduzione di un anno (da 5 a 4) della durata dei corsi delle scuole di specializzazione in medicina (con il rischio tra l'altro al rischio di contravvenire a direttive europee). Il tutto è avvenuto ieri in commissione Cultura della Camera, nell’ambito della discussione sul Decreto Istruzione che contiene anche una parte dedicata agli specializzandi, stabilendo, ad esempio, la graduatoria unica nazionale per l’accesso alle Scuole di specializzazione.

Il Governo ha infatti presentato un emendamento, riformulato e approvato dalla commissione, in cui si prevede che il Miur, entro il 1 gennaio 2014, emani un Decreto per rimodulare la durata di una buona parte delle scuole di specializzazione e che riorganizzerà, semplificandole e riducendole, le classi e le tipologie di corsi di specializzazione di medicina. Tutti gli eventuali risparmi derivanti da queste misure sarebbero destinati all'incremento dei contratti di formazione specialistica medica. L’emendamento rafforza poi la possibilità per i medici in formazione specialistica di essere formati all’interno delle aziende del Ssn e sottolinea la necessità che il numero globale degli specialisti da formare, per ciascuna tipologia di specializzazione, tenga conto dell'obiettivo di migliorare progressivamente la corrispondenza tra il numero degli studenti ammessi a frequentare i corsi di laurea in medicina e quello dei medici ammessi alla formazione specialistica, nonché del quadro epidemiologico, dei flussi previsti per i pensionamenti e delle esigenze di programmazione.

Soddisfatto il Segretariato dei Giovani Medici (Sigm) , che sottolinea come “molti dei contenuti dell'emendamento tengono conto delle proposte del Sigm”. I Giovani Medici rivolgono quindi un ringraziamento a quanti tra Deputati e Ministri “si sono spesi per la finalizzazione di tale iniziativa legislativa” ed esprimono “grande soddisfazione per il fatto che sia stata recepita la loro richiesta che la rimodulazione del percorso formativo specialistico universitario post lauream di area sanitaria venga tradotta non in una legge di spesa, come da iniziativa assunta dal MEF che ha prodotto uno specifico articolo in seno al Decreto Legge di Stabilità, bensì in una norma di contenuto. In tal modo, la rimodulazione potrà essere frutto di una scelta ragionata e tarata sugli obiettivi formativi e professionalizzanti e non su un approccio di tipo ragionieristico che si fonda sulla logica dei ‘tagli lineari’, impostazione che è stata puntualmente colta dal Governo, a cominciare dal Ministro della Salute, On. Lorenzin”.

Parimenti soddisfacente sarebbe, per il Sigm, “il recepimento, a mezzo del citato emendamento governativo, della richiesta da anni avanzata dai Giovani Medici nel senso di ridurre i tempi medi di accesso all’esercizio della professione medica per i giovani medici Italiani, segnando un passo avanti verso il riallineamento dell’Italia agli standard degli altri Paesi UE. Inoltre, particolare enfasi deve essere posta sul fatto che l’emendamento, nella parte proposta e sostenuta dall’On. Raffaele Calabrò, affermerebbe il principio che la programmazione del fabbisogno di professionalità mediche sia un tassello fondamentale: il SIGM auspica che tale ulteriore appiglio normativo consenta al Ministero della Salute di dotare le Regioni di strumenti adeguati ed intellegibili per effettuare la programmazione delle risorse umane del SSN, a differenza di quanto registratosi in passato”.

Il Sigm si dice invece dispiaciuto “che non sia stata recepita la proposta di rendere più immediato il passaggio al percorso di studio abbreviato, predisponendo nel transitorio la possibilità di opzione su base volontaria, il che comporterà sia dei tempi più dilatati per ripristinare la portanza del Capitolo di spesa dei contratti di formazione specialistica, sia, a maggior ragione, l’esigenza di prevedere il reperimento di risorse aggiuntive da destinare a tale capitolo di spesa, in una prospettiva almeno biennale, per garantire il diritto all’accesso alla formazione specialistica per gli aspiranti specializzandi. Ci risulta che a verbale della VII Commissione sia stato riportato in sede di approvazione dell’emendamento l’impegno formale dei gruppi parlamentari a spendersi in tal senso in Senato, ramo presso cui è stato incardinato il Decreto Legge di Stabilità”.

Su tale punto i Giovani Medici spiegano di avere hanno già avanzato delle proposte specifiche di reperimento fondi in sede di conversione del DL di Stabilità e si preparano a mettere in campo delle “decise forme di sensibilizzazione delle Istituzioni”.

25 ottobre 2013
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