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Sperimentazione animale. In arrivo maxi multa di 150mila euro al giorno all’Italia


Domani la Commissione UE, secondo quanto riferisce l’Ansa, potrebbe decidere di commutare all’Italia una multa salatissima per il ritardo nel recepimento della direttiva europea. Al momento il Dlgs di recepimento, approvato dal Governo il 21 novembre scorso, è ancora fermo al Senato.

21 GEN - La Commissione Europa sarebbe pronta a deferire l'Italia alla Corte di giustizia Ue per il mancato recepimento della direttiva che regolamenta lo svolgimento di test scientifici sugli animali. Secondo quanto appreso dall'Ansa, la decisione sarà presa domani e prospetta una multa da oltre 150 mila euro al giorno.
 
La sanzione, secondo la proposta messa a punto dai servizi del commissario Ue all'ambiente Janez Potocnik, dovrebbe scattare dal momento della condanna dell'Italia da parte della Corte. Lo scorso giugno l'esecutivo comunitario aveva già lanciato un primo avvertimento alle autorità italiane emettendo un cosiddetto 'parare motivato', ultimo stadio della procedura d'infrazione prima del deferimento alla Corte.
 
Il nostro Paese, secondo le informazioni raccolte a Bruxelles dall'Ansa, è rimasto oggi l'unico tra i partner Ue a non aver ancora recepito la direttiva numero 63 approvata nel settembre del 2010, una norma sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici adottata dall'Unione dopo un iter durato anni. La data limite per la sua introduzione nel diritto nazionale era fissata per il novembre del 2012, mentre il primo gennaio 2013 è scaduto il termine ultimo per la sua applicazione.
 
In realtà, il testo del decreto legislativo, approvato dal Governo lo scorso 21 novembre e destinato a recepire la direttiva europea, dopo essere passato dalla Camera, è ora fermo al Senato e tutto il suo iter è stato finora condizionato dallo scontro apertosi tra chi ritiene insufficienti le tutele previste per gli animali e chi sottolinea la necessità di poter utilizzare delle cavie per testare farmaci e altri prodotti potenzialmente pericolosi per la salute umana.
 
Fonte: Ansa.it

21 gennaio 2014
© Riproduzione riservata

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