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Lavoro. Il Jobs Act arriva al Senato. Novità anche per maternità e conciliazione tempi vita e lavoro


Inizierà presto l’esame dell’atteso ddl delega con il quale il Governo si impegna a riformare molti aspetti del mercato del lavoro. Dai contratti, agli ammortizzatori sociali. E una parte è dedicata alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con riferimento anche all’assistenza ai non autosufficienti. IL TESTO DEL DDL.

04 APR - Il Disegno di Legge "Delega al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità ed alla conciliazione" è stato presentato ieri al Senato. Tra le misure previste anche quelle per ampliare le tutele di maternità alle categorie di lavoratrici oggi non protette e favorire le forme di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con riguardo anche all’assistenza alle persone non autosufficienti.
 
Nel ddl è infatti previsto (art. 5) che il Governo vari uno o più decreti delegati ispirandosi ai seguenti principi e criteri direttivi:
 
a) ricognizione delle categorie di lavoratrici beneficiarie dell’indennità di maternità, nella prospettiva di estendere, eventualmente anche in modo graduale, tale prestazione a tutte le categorie di donne lavoratrici;
 
b) garanzia, per le lavoratrici madri parasubordinate, del diritto alla prestazione assistenziale anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro;
 
c) introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo della donna lavoratrice, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico;
 
d) incentivazione di accordi collettivi volti a favorire la flessibilità dell’orario lavorativo e dell’impiego di premi di produttività, al fine di favorire la conciliazione tra l’esercizio delle responsabilità genitoriali e dell’assistenza alle persone non autosufficienti, con l’attività lavorativa, anche attraverso il ricorso al telelavoro;
 
e) favorire l’integrazione dell’offerta di servizi per l’infanzia forniti dalle aziende nel sistema pubblico – privato dei servizi alla persona, anche mediante la promozione dell’utilizzo ottimale di tali servizi da parte dei lavoratori e dei cittadini residenti nel territorio in cui sono attivi;
 
f) ricognizione delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, ai fini di poterne valutare la revisione per garantire una maggiore flessibilità dei relativi congedi, favorendo le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;
 
g) estensione dei principi di cui al presente comma, in quanto compatibili e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, con riferimento al riconoscimento della possibilità di fruizione dei congedi parentali in modo frazionato e alle misure organizzative finalizzate al rafforzamento degli strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

04 aprile 2014
© Riproduzione riservata

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