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Def 2014. Parere favorevole delle commissioni Igiene e Sanità e Affari Sociali. Ma con osservazioni

di Giovanni Rodriquez

Il testo approderà domani in Aula prima del via libera definitivo di venerdì in CdM. Le osservazioni delle commissioni hanno riguardanto il potenziamento dell'assistenza territoriale, la programmazione del fabbisogno per la specializzazione dei medici e il mantenimento dei risparmi ottenuti all'interno del comparto. IL PARERE DELLA AFFARI SOCIALI, IL PARERE DI IGIENE E SANITA'

16 APR - Semaforo verde per il Documento di economia e finanza 2104 (Def) in commissione Affari Sociali alla Camera e in commissione Igiene e Sanità al Senato. In entrambi i rami del Parlamento il testo è stato approvato a maggioranza, ma con alcune osservazioni.

Queste, in particolare, le condizioni segnalate dalla XII commissione di Montecitorio:
- la finalità e la sostenibilità del Ssn sono fondate sul finanziamento dei Lea appropriati e pertanto va sostenuta ogni azione tesa a superare ogni tendenza ospedalo-centrica riallocando le risorse sui servizi territoriali;
- l'avanzamento tecnologico e la necessità di innovazione organizzativa necessitano di una convinta azione di investimenti pubblici in sanità che potrà avvalersi dei "progetti di finanza" solo in parte ed in presenza di una nuova governance all'insegna della trasparenza dei processi di collaborazione tra pubblico e privato;
- vanno individuate urgenti idonee azioni per programmare il fabbisogno formativo delle professioni sanitarie ed in particolare della specializzazione dei medici;
- il contrasto alla povertà necessità di azioni strutturali che, a partire dalle sperimentazioni in corso assicurino agli Enti Locali un quadro normativo e risorse, con carattere di stabilità; allo stesso tempo, il grande obiettivo della coesione sociale va perseguito anche mediante il rafforzamento dei fondi per le politiche sociali, perla non autosufficienza e per il sostegno alla famiglia ed all'infanzia.
 
Queste, invece, le osservazioni della commissione Igiene e Sanità del Senato:
- si presti, nell'ambito del definendo "Patto per la Salute", un'elevata attenzione alla crescente difficoltà di accesso ai servizi da parte dei cittadini, soprattutto negli ambiti nei quali il nostro Paese presenta un deficit rispetto ai maggiori paesi europei (assistenza territoriale, non autosufficienza, cronicità), considerato che i dati consentono di confermare le preoccupazioni circa la sostenibilità di ulteriori consistenti riduzioni di spesa, come prospettato nelle "Proposte per una revisione della spesa pubblica (2014-2016)";
- si ponga particolare attenzione alle gravi conseguenze derivanti dal mantenimento totale del blocco del turnover nelle regioni in piano di rientro e delle politiche di contenimento delle assunzioni nelle rimanenti regioni, stante che il patrimonio professionale è l'elemento fondante per garantire l'ottimale erogazione e la qualità dei servizi sanitari;
- si dia sostegno all'integrazione e alla continuità delle cure e dell'assistenza tra ospedale e territorio e si adottino di provvedimenti volti all'implementazione dei servizi territoriali e dell'assistenza domiciliare, sanitaria e socio assistenziale;
- si presti un'attenzione particolare alle dinamiche demografiche, all'aumento della popolazione anziana ed alle persone affette da patologie cronico degenerative;
- si presti attenzione alla spesa per gli investimenti, anche correlata alla razionalizzazione della rete ospedaliera e all'informatizzazione dei flussi informativi;
- si preveda che i risparmi ottenuti dal Sistema Sanitario siano mantenuti all'interno dello stesso per sostenere politiche di innovazione organizzativo - assistenziale e di qualità dell'offerta sanitaria, soprattutto di prossimità, ai cittadini.

Nella giornata di ieri, in commissione Affari Sociali alla Camera, la relatrice, Anna Miotto (PD), nell'illustrare il contenuto del Def, aveva preannunciato che nel parere sarebbero figurate due osservazioni: "La prima riguarda gli investimenti strutturali futuri sui quali il Def prefigura il ricorso alla strategia cosiddetta delle tre P, ovvero partenariato pubblico-privato: riguardo a questo aspetto - ha detto Miotto - pur non avendo alcun pregiudizio ideologico rispetto a tale forma di reperimento delle risorse finanziarie, ritengo che la medesima presenti profili di inadeguatezza se applicata al settore della sanità. L'altra osservazione riguarda l'assunto secondo il quale va ripensato l'attuale modello di assistenza, che giudica non coerente con i principi universalistici del nostro Sistema sanitario nazionale". Ovvio qui il riferimento della relatrice a questa frase contenuta nel documento: "Ripensamento dell’attuale modello di assistenza, con l’obiettivo di tener conto della effettiva situazione economica nella modulazione delle prestazioni a chi ne ha effettivamente bisogno".
Paola Binetti (PI), aveva poi chiesto delucidazioni in merito alla presenza o meno di previsioni volte ad incrementare le risorse per il finanziamento delle scuole di formazione specialistica dei medici.
Passando alla commissione Igiene e Sanità del Senato, la relatrice, Annalisa Silvestro (PD), si era ieri riservata di individuare una possibile sintesi tra le diverse indicazioni emerse nel corso del dibattito, che avrebbe potuto condurre alla formulazione di un parere che contenesse anche osservazioni concernenti il Patto per la salute, che il Governo si appresta a discutere con le Regioni. Le indicazioni emerse riguardavano, infatti, in particolar modo, la necessità di mantenere i risparmi ottenibili dalla spending review all'interno dello stesso settore. In caso contrario era stato palesato dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari il rischio di "insostenibilità del Ssn" e di impossibilità di mantenere adeguati livelli di assistenza.
Infine, Amedeo Bianco (PD), aveva espresso "preoccupazione per il sostanziale congelamento delle risorse per la remunerazione dei fattori produttivi umani del Servizio sanitario nazionale", ritenendolo "inconciliabile con la necessità di riqualificazione ed efficientamento del sistema sanitario, che non può prescindere dalla valorizzazione dei fattori dinamici rappresentati dalla competenze rinvenibili nel personale sanitario".

Giovanni Rodriquez 

16 aprile 2014
© Riproduzione riservata

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