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Precari Ssn. Su Dpcm il ministero della Salute si allea con i sindacati contro il Mef


Ascoltate le motivazioni dei sindacati, il sottosegretario De Filippo ha assunto l’impegno di trattare con l’Economia per il reinserimento nella bozza del Dpcm del riferimento alle linee guida sul personale approvate dalle Regioni nel 2011 per applicare il Dl 78/2010.

03 GIU - Finché la bozza del Dpcm sul precariato non sarà corretta, la situazione resterà “preoccupante”, ma l’esito dell’incontro di oggi è stato “positivo”, perché i sindacati hanno portato a casa l’impegno del sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, a farsi portavoce nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanza della necessità di reinserire nel Dpcm il riferimento alle linee guida sul personale approvate dalle Regioni nel 2011 per applicare il Dl 78/2010.

L’alleanza tra sindacati e De Filippo, secondo quanto riferito da fonti sindacali al termine dell'incontro, è arrivata dopo un ampio confronto nel corso del quale i sindacati hanno illustrato al sottosegretario le loro preoccupazioni rispetto alle modifiche alla bozza di Dpcm apportate dal Mef. Modifiche contro le quali si erano già espresse Cgil, Cisl e Uil in una lettera inviata al ministro Lorenzin e alle Regioni e anche l'Anaao Assomed.

Le ragioni dei sindacati sono state attentamente ascoltate da De Filippo che, da ex presidente di Regione (Basilicata) ben conosce quelle linee guida e la loro importanza. Per la Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp, “l'esclusione del riferimento alle linee guida del 10 febbraio 2011” e il “rigido richiamo ai vincoli imposti dal decreto 78/2010” comporterebbero “serissimi problemi al Ssn”. Primo tra tutti quello della stabilizzazione dei precari che rischiano di perdere presto il posto di lavoro dal momento che in molte Regioni la stabilizzazione proposta al momento dell'elaborazione del Dpcm è stata introdotta solo per un breve periodo tempo proprio in attesa della norma definitiva.

La questione, per i sindacati, è quindi anzitutto “strutturale”: “Occorre tenere conto della specificità del settore sanitario e, pure nei limiti economico finanziari previsti, permettere alle Regioni di investire nel personale per garantire l’erogazione delle prestazioni ai cittadini”.

Ora spetterà a De Filippo il compito di convincere il Mef. Il sottosegretario ha intanto assicurato ai sindacati che saranno presto riconvocati.
 

03 giugno 2014
© Riproduzione riservata

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