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La sanità e i provvedimenti attesi per l'autunno. Dai Lea ai ticket fino ai tagli della manovra

di Luciano Fassari

Dai nuovi Lea, ai ticket, passando per l’applicazione dei tagli della manovra, la riorganizzazione delle cure primarie, fino ad arrivare alle riforme di Iss ed Agenas, il tutto riprendendo le fila del Patto per la Salute. La sanità si appresta ad ‘andare in ferie’ ma tra nuovi e 'vecchi' provvedimenti i nodi da sciogliere in vista dell’autunno sono parecchi.

02 AGO - Con l’approvazione definitiva del Dl Enti locali, che contiene la manovra sanità, prevista la prossima settimana alla Camera, si potrebbe quasi dire che il settore ‘va in ferie’. Ma i 'compiti per le vacanze' sono tanti, come parecchie sono le verifiche che attendono la sanità nel prossimo autunno. Molte, infatti, le misure che sono state annunciate, ma tante anche quelle che hanno superato la data di scadenza e rischiano di ammuffire.
 
Prima di tutto, e forse rappresenta l’urgenza primaria, si dovrà affrontare il recepimento delle misure per far fronte ai 2,3 miliardi di euro di tagli. Dalla rinegoziazione dei contratti per dispositivi medici, beni e servizi, fino all’atteso decreto sull’inappropriatezza prescrittiva di visite, analisi ed esami, che non sembra aver accolto il favore dei medici. Senza dimenticare le misure di risparmio di 500 mln sulla farmaceutica (previste entro il 30 settembre) che già stanno creando polemiche.
 
Ma non ci saranno solo i tagli e le misure previste dalla manovra sanità, Regioni e Governo dovranno riprendere le fila del Patto per la Salute che, di fatto, (da un lato per le intense trattative sull'Intesa che ha portato ai tagli, dall'altro a causa delle elezioni in 7 regioni) è ormai fermo dall’inizio dell’anno con una media di realizzazione dei provvedimenti bassissima tra cui, di rilevante, spicca solamente la pubblicazione del nuovo Regolamento sugli standard ospedalieri. E dire che le novità in ballo nel Patto sono parecchie. In primis i nuovi Lea che dovevano essere sottoscritti entro il 2014 e che sono ancora fermi ai box.
 
C’è poi la partita dei nuovi ticket e delle nuove esenzioni che era prevista per novembre dello scorso anno e di cui si sono perse le tracce. L’idea, in ogni caso è di lavorare soprattutto sulle esenzioni.
 
Mancano all’appello anche il sistema di valutazione delle cure e il ‘meccanismo di allerta’ per prevenire i disavanzi regionali. In stand-by anche tutto il tema che riguarda il processo di riorganizzazione delle cure primarie dopo un 2015 caratterizzato da una forte protesta di medici di famiglia e pediatri e da una trattativa per il rinnovo della convenzione che non ha fatto nessun passo in avanti. E sempre in ambito di contratti c'è pure da vedere cosa farà il Governo dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il blocco per il personale della Pa. 
 
Ma i provvedimenti in ballo non finiscono qui. Ancora vivo e denso di polemiche è il dibattito intorno al comma 566 sulle nuove competenze delle professioni sanitarie dove le posizioni di camici bianchi e infermieri sembrano divergere in modo assoluto, nonostante i tentativi di mediazione del Ministero della Salute.
 
Al palo anche tutto il tema legato alla farmacia dei servizi. Mentre sarà invece da valutare cosa emergerà dal Ddl Concorrenza sempre in tema di farmacie. E ancora, dopo la riforma dell’Agenzia del Farmaco, sono attese anche quella di Agenas e dell’Istituto superiore di Sanità, le nuove norme sui manager sanitari, la riforma della ricerca biomedica e dei comitati etici e per l'accesso dei pazienti ai farmaci innovativi.
 
Molta attesa anche per la legge sulla Responsabilità professionale sanitaria ferma in Parlamento da quasi due anni. Un menù di misure ricco quindi, la cui applicazione rappresenta la vera sfida di riforma che attende Governo e Regioni nei prossimi mesi. Sempre che tutto non venga nuovamente bloccato per far posto a nuovi tagli.
 
 
Luciano Fassari

02 agosto 2015
© Riproduzione riservata

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