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Stabilità. Le Regioni sotto il fuoco del colonello Renzi/Quaritch

di Ivan Cavicchi

Cottarelli e la sua spending review sono stato sostituiti dal  colonnello Miles Quaritch, quello che, nel famoso film Avatar di James Cameron, silura lo smisurato  “albero casa” nel quale vivono  i “na’vi” gli abitanti di Pandora. Così Renzi silura la sanità, definanziandola per sfruttarne la spesa e destinarla altrove, secondo una sua precisa politica economica

19 OTT - Pochi giorni fa ho partecipato ad un seminario (corso di management per i direttori di struttura complessa ) organizzato dalla Ausl della Romagna  il cui titolo era “qualità e sostenibilità dei sistemi sanitari” .
 
Il seminario, organizzato e coordinato da Massimo Ferrari, era stato concepito  in modo  hegeliano: tesi-antitesi-sintesi  quindi  come  un confronto tra me, il direttore generale sanità e politiche sociale della Regione Emilia Romagna,  Kyriakoula Petropulacos,  con  la chiusura finale del nostro anfitrione cioè il direttore generale Ausl della Romagna, Marcello Tonini.
 
Le tesi a confronto  erano sostanzialmente due... per far fronte  ai crescenti  problemi della sanità serve:
· un tipo di miglioramento  marginalista  che assuma  il sistema sanitario  senza ridiscuterlo nel suo modello  ma  razionalizzandolo  il più possibile per liberarlo  dalle diseconomie  che contiene e quindi provare a restare dentro i parametri finanziari  imposti dal governo per evitare il disavanzo?
· Un tipo di cambiamento riformatore che oltre la razionalizzazione delle diseconomie  affronti la questione più radicale delle anti economicità del  sistema dovute in parte alla crescente regressività dei modelli in parte a vincoli economici impossibili da gestire? Quindi  riformare la struttura della spesa riformando i modelli con lo scopo di abbassare il costo complessivo  del sistema senza tradirne i postulati di legge.
 
Discutendo l’idea che ci  è venuta   è stata non tanto di scontrarci su tesi e antitesi cioè contrapponendo miglioramento a cambiamento  ma  di accordarci su un criterio molto pragmatico e su una ipotesi di lavoro:
· il criterio : miglioramento/cambiamento  sono concetti che non bisogna usare sulla base delle loro verità intrinseche (ci sono molte cose da migliorare e anche  molte cose da cambiare) ma sulla base  della loro convenienza, cioè della loro efficacia pratica ma in rapporto ad un contesto finanziario dato. Nel caso in cui il marginalismo rispetto al contesto finanziario deciso dal governo  si fosse rivelato  insufficiente e/o distruttivo, in questo caso e solo in questo caso bisognava mettere mano ad un robusto riformismo.
· L’ipotesi: organizzare parallelamente alla  riflessione  sulle possibili politiche marginaliste una riflessione sulle possibili politiche riformatrici  per prepararci eventualmente ad un pensiero di ricambio.
 
Come è noto il governo ha varato la legge di stabilità nella quale dalla  spending review  si passa  al definanziamento coatto, cioè la fissazione  di vincoli rigidi  che se non rispettati mettono tutto e tutti automaticamente fuori gioco, per di più programmati  per gli anni a venire quindi  ineludibile. Per far capire la novità di questa legge  ho scritto (blog Il Fatto Quotidiano) che Cottarelli è stato sostituito dal  colonnello Miles Quaritch che nel film Avatar  silura lo smisurato  “albero casa” nel quale vivono  i “na’vi”  gli abitanti di Pandora, per sfruttare il minerale che giace sotto.
 
Fuori di metafora Renzi, come il muscoloso colonnello silura la sanità  definanziandola per sfruttarne la spesa e destinarla altrove secondo una sua precisa politica economica.
 
La riflessione sulle politiche di Renzi e su cosa  bisognerebbe fare per contrastarle la rimando a dopo gli stati generali dei medici convocati per il 21 ottobre. Qui mi limito a richiamare la discussione del seminario di Rimini  e a porre la domanda  a Regioni ,ordini, collegi e sindacati: di fronte al definanziamento coatto del governo bastano le politiche marginaliste o di razionalizzazione o di riordino delle Regioni? Basta rivendicare dei diritti anche se definiti per legge? Io credo di no, anzi credo (a dir il vero da molto tempo) che ormai sia giunto il momento di porre molto seriamente la questione della riforma del modello del nostro sistema sanitario  e dell’idea di tutela che lo sorregge dal 1978, sia per evitare l’effetto Miles Quaritch, cioè l’abbattimento della sanità pubblica, che per evitare le derive privatistiche legate anche alle speculazioni sulla sanità integrativa.
 
Il marginalismo oggi per me è un pensiero debole non in quanto tale ma perché di fronte  ai siluri del colonnello Miles Quaritch non è sufficiente.
Il colonnello Miles Quaritchmetterà le Regioni tutte nessuna esclusa in grande difficoltà, spingendole per non andare in disavanzo  a fare dei loro sistemi sanitari  letteralmente “carne di porco”, cioè a violare qualsiasi tipo di garanzia e di diritto. Il definanziamento coatto e non un stupido decreto sull’appropriatezza sarà la strada  per affermare  la vera  medicina amministrata. Quella del decreto al confronto  fa solo ridere.
 
Quindi ....per me di fronte alla nuova legge di stabilità  l’idea di riordino e di razionalizzazione,   cara alle Regioni, deve  entrare a far parte di una strategia riformatrice più grande, che trasformi le politiche tarate sulla   compatibilità in politiche  tarate sulla  compossibilità, che combatta tanto le diseconomie che le anti economie ma soprattutto che ricapitalizzi con il lavoro il sistema.
 
Il punto  di forza del colonnello  Renzi  è che lui sa che sotto la sanità  vi è una innegabile  spesa negativa  che lui può e vuole sfruttare. Il nostro punto debole è che rispetto a questa spesa negativa  nessuno della sanità  può dichiararsi senza  responsabilità. Abbiamo troppi scheletri nell’armadio.
 
Ripropongo la proposta che ho fatto al seminario  alla dottoressa Kyriakoula  Petropulacos: facciamo  subito un tavolo di riforma  con le armi spuntate che abbiamo usato sino ad ora con il colonnello Renzi  non possiamo farcela.
 
Ivan Cavicchi

19 ottobre 2015
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