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Pecorelli: “Ecco i fatti. Verso di me solo killeraggio, qualcuno mi vuole fuori dall'Aifa”. Intervista esclusiva al presidente dell'Agenzia

di Cesare Fassari

"Su di me sono state scritte molte cose non vere. L'unica cosa vera è il mio rapporto con Principia, una realtà di start up italiana, che non si occupa di farmaci. Mi hanno addirittura accusato di aver promosso le vaccinazioni in Italia, come se ciò fosse in contrasto con il mio ruolo istituzionale. La sospensione è una prerogativa del Ministero della Salute e il Dg Aifa l'ha adottata usando cavilli regolatori"

27 NOV - “Sono attonito. Adesso farò tutto quello che è nelle mie possibilità per dichiararmi estraneo a questa vicenda. Leggendo quello che è stato scritto in questi giorni non posso esimermi dal dire che c’è stato un killeraggio nei miei riguardi. Tra l’altro nessuno mi hacontattato per chiedere la mia versione dei fatti”. Così Sergio Pecorelli in quest’intervista esclusiva a Quotidiano Sanità.
 
Professor Pecorelli, dalla nota che abbiamo appena letto lei dichiara la sua totale estraneità dai fatti che le vengono addebitati. Qual è la sua versione?
Tutto nasce da una vicenda che ha a che vedere con la società Principia Sgr. In tal senso, in realtà, io avevo già fornito spiegazioni sul fatto di non aver firmato alcun contratto con questa Principia, società che, tra l’altro, non si occupa di farmaceutica. Non ho mai percepito neanche un quattrino da queste persone, né ho mai dato pareri o altro sulla farmaceutica. Anche perché, torno a ripetere, non si occupano di questa materia.
 
In che modo avrebbe dunque avuto a che fare con loro?
Io avevo aderito all’advisory board, dove tra l’altro ci sono persone di grandissimo valore, semplicemente perché si trattava di start up e ritengo doveroso poter dare una aiuto per il Paese a partire con venture capital per delle start up. Ma queste start up, lo ripeto, non si occupano di farmaceutica, hanno piuttosto a che fare con polimeri, nanotecnologie e così via. Ricerche che un domani forse potrebbero avere ricadute nel farmaceutico ma appunto, forse, e certamente non oggi.
 
Allora professore, secondo lei, perché e chi l’ha tirata in ballo?
Il perché non lo so neanche io. So che si sta tentando di mascherare con presunti problemi di eticità un’attività di puro killeraggio nei miei riguardi.
Sul chi, devo ancora capire chi possa essere stato. Ho tante ipotesi in mente ma certamente non farò nomi finché non avrò la conferma. Ma di una cosa sono certo: torno a ripete che si è trattato di un’operazione di killeraggio nei miei confronti. Evidentemente qualcuno mi vuole lontano dall’Aifa. Si è arrivati perfino al punto di accusarmi di aver scritto a favore delle vaccinazioni, come se questa presa di posizione, che rispecchia quelle delle massime autorità pubbliche della sanità italiana, potesse in qualche modo tradursi in un appoggio alle aziende che producono i vaccini. Tutto questo è una follia.
 
Che interpretazione dà a questo punto della sua sospensione?
La sospensione è stata decisa dal Direttore generale dell’AIfa la notte prima del Consiglio di amministrazione al quale non ho potuto partecipare. E questo, appellandosi a dei cavilli di regolamento, perché, com’è noto, la decisione della sospensione del presidente dell’Aifa spetterebbe al Ministero della Salute.
 
Sostanzialmente quindi lei smentisce tutte le accuse che le hanno rivolto.
Sì, non solo smentisco tutto, ma porterò nelle sedi dovute tutti gli elementi a mia discolpa.  
 
Cesare Fassari

27 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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