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Responsabilità professionale. I commenti degli esperti internazionali: “Ottima legge. Italia nel club dei Paesi più attenti a sicurezza delle cure”


La nuova legge italiana sul rischio clinico e la responsabilità professionale è promossa a pieni voti dalla comunità internazionale. Con la collaboraziopne del Centro gestione rischio clinico della Toscana abbiamo sentito cosa pensano della nostra legge i maggiori esperti mondiali e il verdetto è stato unanime: “Avete fatto un buon lavoro”

01 FEB - La legge sulla Responsabilità professionale, appena approvata dalla Camera e che inizia ora il suo iter al Senato, riceve una netta promozione dagli esperti internazionali. Grazie alla collaborazione di Tommaso Bellandi e Riccardo Tartaglia del Centro Gestione Rischio Clinico (GRC) della Toscana - da 13 anni punto di riferimento italiano per le attività per la sicurezza delle cure, con ottimi rapporti in attività di ricerca e scambio culturale a livello internazionale - abbiamo infatti raccolto in esclusiva per Quotidiano Sanità i commenti dei più autorevoli esponenti internazionali del settore della sicurezza delle cure.
 
“Siamo onorati dell’aver ricevuto commenti lusinghieri da alcuni tra i leader globali della sicurezza dei pazienti, che hanno risposto con piacere alla nostra richiesta inviata solo due giorni fa”, spiegano Bellandi e Trataglia.
 
“La legge approvata alla Camera porta finalmente il nostro servizio sanitario al livello dei Paesi più avanzati nella prevenzione e gestione del rischio clinico, seguendo e sviluppando le raccomandazioni dell’Unione Europea e dell’Organizzazione mondiale della sanità in merito alla sicurezza delle cure. I cittadini – sottolineano i due dirigenti del GRC - avranno la garanzia di un servizio sanitario più sicuro, grazie al sostegno delle linee guida e delle buone pratiche, che ogni operatore sanitario dovrà impegnarsi ad applicare con intelligenza per offrire servizi basati su evidenze e che si potranno mettere in discussione imparando dagli errori, senza il timore di un uso improprio a fini giudiziari degli audit e delle altre attività di studio e di miglioramento continuo”. 
 
“Speriamo che le parole dei nostri illustri colleghi possano sostenere una rapida approvazione della legge in Senato – concludono Bellandi e Tartaglia - che può liberare risorse e dare fiducia agli operatori sanitari per rilanciare il Ssn. La cultura della colpa non deve impedire di vedere alcune importanti novità presenti nella legge volte a controllare il rischio clinico e a rendere trasparenti ai cittadini i dati sulla sinistrosità”.
 
Ma ecco cosa ne pensano gli esperti internazionali:
 
Charles Vincent, Professore di psicologia, Oxford University e Direttore della Sicurezza dei Pazienti, Oxford Academic Health Science Network.
“Un'assistenza sanitaria sicura può essere raggiunta solo con la discussione e la segnalazione di problemi di sicurezza aperta e trasparente. Le persone che sollevano onestamente preoccupazioni per la sicurezza devono essere protette e mi complimento quindi con il governo italiano per l'assunzione di questi passi importanti. I pazienti e le famiglie devono ovviamente essere protetti, sostenuti e compensate quando si verifica un danno, ma questo può essere raggiunto più facilmente quando il dialogo aperto è possibile tra personale e pazienti”.  
 
Neelam Dhingra, Coordinatrice dell’Unità per la Sicurezza dei Pazienti e la Qualità dell’Oms, Ginevra.
“Questo è uno sviluppo molto importante nel campo della sicurezza e gestione dei rischi nella cura salute del paziente. Credo che questa legge fornirà una solida base nel Paese per un sistema di segnalazione di eventi avversi che superi la cultura della colpa, facilitando la comunicazione aperta con i pazienti e fornendo opportunità di apprendimento di miglioramento”. 
 
Basia Kutryba, Presidente dell’Expert Group dell’Unione Europea sulla sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure, Direttrice del Centro Collaborativo Oms, Centro Nazionale per la Qualità dell’Assistenza, Krakow.
“Con la massima ammirazione e gioia sono venuta a sapere dell'iniziativa del Parlamento italiano, volta a migliorare la sicurezza e la qualità dell'assistenza sanitaria. Con l’approvazione della legge sulla sicurezza dei pazienti e la responsabilità professionale, l'Italia ha aderito ad un gruppo di Paesi che rappresenta la consapevolezza alta e matura del significato di sostegno politico alla sicurezza del paziente. Il supporto che si traduce in misure più avanzate per l'attuazione effettiva della scienza per il miglioramento della sicurezza nella pratica. Io sinceramente mi congratulo con i pazienti ed i professionisti italiani e sono ansiosa di iniziative simili in Europa e nel mondo”.  
 
John Ovretveit, Professore di scienze della valutazione e dell’implementazione, Direttore di Ricerca, Medical Management Centre, Karolinska Institutet Medical University, Sweden.
“La recente legge nazionale sulla sicurezza del paziente e la responsabilità degli operatori sanitari è coerente con gli sviluppi più moderni della legislazione europea ed in linea con la tendenza in molti paesi in una serie di aspetti, in particolare nel mostrare la continuità con la dichiarazione europea dei diritti dell'uomo, affermando il diritto dei pazienti a cure che sono libere da danni derivanti dal servizio sanitario. L’enfasi sulla confidenzialità nelle analisi per la gestione del rischio è particolarmente benvenuta, nonché assolutamente necessaria per condurre l’analisi delle cause dei problemi in modo non colpevolizzante per sviluppare cure più sicure. Allo stesso modo, l'esenzione del personale clinico da misure di rivalsa se non in caso di dolo o colpa grave ridurrà un ostacolo per ampliare le segnalazioni e le analisi dei problemi, mantenendo al contempo il diritto dei pazienti a chiedere il risarcimento ed a denunciare in casi estremi. Chiarire, inoltre, che il risk manager deve essere un dipendente qualificato con formazione ed esperienza specifica sulla materia è anche un cambiamento benvenuto”. 
 
Peter Lackman, Direttore della sicurezza dei pazienti, Great Ormond Street Hospital, London e Direttore nominato della International Society for Quality in Healthcare (Isqua).
“L’elemento chiave di un sistema di sicurezza è quello di garantire che l'apprendimento ne sia il fondamento ed il principio di base. Sembra che questo sia il caso della nuova legge italiana sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure. È importante che i medici siano intimamente coinvolti nello studio degli eventi avversi in modo che attraverso l'apprendimento possa cambiare la pratica clinica. Questo deve essere fondato su teorie di sicurezza del paziente. Sarebbe utile promuover anche l’apprendimento da ciò che funziona, nella maggior parte dei casi in cui i pazienti non sono danneggiati. La protezione dai procedimenti giudiziari genererà una maggiore trasparenza, ma sarà necessario un programma di educazione per i professionisti del settore sanitario, il pubblico ed i media”. 
 
Peter HibbertJohanna WestbrookJeffrey Braithwaite, Istituto Australiano per l’Innovazione in Sanità, Macquarie University, Sidney.
“Nella nostra esperienza australiana in sicurezza del paziente, negli ultimi 15 anni, abbiamo lavorato allo sviluppo dei sistemi di segnalazione e apprendimento dagli incidenti, alla valutazione di questi sistemi, nonché all'analisi delle cause degli incidenti, alla formazione del personale in materia di sicurezza dei pazienti, alla realizzazione di ampie iniziative di miglioramento della sicurezza con il personale sanitario, grazie alle lezioni apprese dagli eventi avversi. La legislazione australiana, che protegge chi segnala un incidente e tutte le informazioni prodotte nelle analisi, ci porta a ritenere che la cultura prevalente e la leadership di una organizzazione sono fattori determinanti di successo. Una cultura che sostiene le cose che vanno bene, supportata da leader che comprendono i rischi presenti nella pratica clinica quotidiana, nonché l’impegno degli operatori per creare la sicurezza con intelligenza e flessibilità, sono aspetti importanti per un sistema sanitario sicuro. Proprio la cultura e la leadership sono componenti fondamentali perchè un'organizzazione sappia dare la priorità alla sicurezza dei pazienti. La legislazione che protegge gli operatori che segnalano ed apprendono dagli errori, e promuove la sicurezza del paziente con un approccio sistemico, è uno degli elementi fondamentali per un sistema sanitario più sicuro”. 
 
Interviste raccolte con la collaborazione del Centro Gestione Rischio Clinico (GRC) della Toscana

01 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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