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Ddl Fazio. Se la Lega si mette di traverso: "No alle norme sui direttori Irccs"


Non si può ancora parlare di un no generale ma è certo che mercoledì scorso la deputata leghista Molteni non c’è andata leggera. Intervenendo in Commissione  ha sezionato il provvedimento. Bilancio: per otto volte ha espresso condivisione su specifiche norme ma ben 12 volte perplessità o contrarietà. E tra i no spicca quello sull’abolizione dell’obbligo di esclusività per i Ds degli Irccs.

10 GIU - Si è concluso (mercoledì 8 giugno) l’esame preliminare della Commissione Affari Sociali della Camera sul ddl Fazio contenente norme che vanno dal riassetto della sperimentazione clinica, alla riforma degli ordini, alla sicurezza delle cure e alla farmacia dei servizi.
Dei sei interventi (senza contare quello del presidente Palumbo) cinque sono stati dell’opposizione ma è indubbio che il più rilevante sia stato quello di Laura Molteni della Lega assimilabile a una vera e propria relazione bis, che di fatto affianca quella tenuta dalla relatrice di maggioranza Melania De Nichilo Rizzoli del Pdl il 18 maggio scorso.  Cui aveva fatto seguito una prima serie di interventi il 31 maggio, dai quali era emerso un clima tutto sommato positivo da parte dell’opposizione con l’esclusione della norma che prevede l’eliminazione dell’obbligo dell’esclusività per i direttori scientifici dell’Irccs decisamente osteggiata da tutti gli interventi.

In questo clima sostanzialmente sereno, arriva per l’appunto l’intervento di Molteni, che è degno di nota non solo e non tanto per la sua lunghezza (la deputata leghista ha passato in rassegna tutti gli articoli del provvedimento governativo) quanto per il merito delle questioni sollevate.
Abbiamo provato  a contare quante volte (così come riportato dai resoconti parlamentari) sia stata espressa condivisione e quante volte perplessità o contrarietà. Ebbene le condivisioni chiaramente espresse risultano 8, mentre le perplessità/contrarietà 12.
E non si tratta di perplessità di poco conto. Si passa dal no secco alla possibilità prevista dal ddl di rapporti non esclusivi per i direttori scientifici degli Irccs all’altrettanta netta contrarietà per il finanziamento di 45 milioni di euro allo Spallanzani di Roma (per completare opere edilizie avviate nel 2003 all’epoca dell’allarme bioterrorismo) che, secondo la deputata della Lega, sarebbe molto meglio destinare all’expo di Milano. Ma non mancano forti riserve sulla messa in discussione dell’autonomia regionale ravvisabili, secondo la parlamentare, in almeno quattro casi. E poi i dubbi pesanti sulle nuove farmacie dei servizi verso le quali la Lega manifesta scetticismo sulle nuove norme sull’incompatibilità resesi necessarie per consentire la presenza di operatori sanitari non farmacisti all’interno della farmacia, norme che – sempre secondo Molteni – potrebbero non essere sufficienti ad evitare situazioni di conflitto d’interessi a danno del Ssn.
Ma non finisce qui. Sotto le critiche della Lega finiscono anche le norme sulla sicurezza delle cure per le quali si suggerisce una più opportuna collocazione nell’ambito del ddl in materia già all’esame del Parlamento e sul Fascicolo sanitario elettronico per il quale si chiede che vengano meglio specificati gli ambiti di applicazione per le strutture private.
Insomma, non si può parlare di bocciatura, ma certamente i quesiti e i no rivolti al Governo dalla Lega dovranno trovare un chiarimento nella maggioranza che probabilmente potrebbe già avvenire nella prossima seduta quando sono previste le repliche della relatrice De Nichilo Rizzoli e del ministro Fazio.

Per quanto riguarda l’opposizione (sono intervenuti Palagiano dell’Idv, D’Incecco e Burtone del Pd e Binetti dell’Udc) c’è unanimità nel dire no all’eliminazione dell’obbligo dell’incompatibilità per i direttori scientifici Irccs e anche alcune perplessità sulle nuove farmacie dei servizi, tra chi vorrebbe ampliare la possibilità dei nuovi servizi anche alle parafarmacie (D’Incecco) e chi non vede di buon occhio il fisioterapista in farmacia (Binetti).
 

10 giugno 2011
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