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Biotestamento. Marino (Pd) prepariamoci a raccogliere le firme per un referendum


Il Parlamento sta scrivendo “una legge con cui si dice al medico che se il paziente è morto si possono sospendere le cure”. Così il senatore del Pd Ignazio Marino, nel corso di una conferenza stampa insieme a Beppino Englaro e Mina Welby. “Dobbiamo prepararci a raccogliere le firme per un referendum perché bisogna dare il segno a questa politica che non può calpestare i diritti delle persone”.

12 LUG - In contemporanea con il voto della Camera sull’articolato della proposta di legge che dovrebbe disciplinare il testamento biologico, Ignazio Marino, senatore del Pd e presidente della Commissione d’inchiesta sul Ssn, Mina Welby e Beppino Englaro hanno tenuto una conferenza stampa, adiacente a Montecitorio per illustrare le loro posizioni, da punti di vista diversi ma convergenti, sulla proposta di legge Calabrò.
 
Secondo il senatore del Pd, in questo ore il Parlamento sta scrivendo “una legge con cui si dice al medico che se il paziente è morto si possono sospendere le cure”. E per questo Marino si dice convinto che se la legge fosse sottoposta al voto popolare “avrebbe un risultato ancora più plebiscitario di quelli sull’acqua o sul nucleare”.
 
“Con questa legge – ha spiegato ancora Marino – aumenteranno i ricorsi ai giudici” perché il testo “è scritto male, ad esempio quando delimita la validità delle Dichiarazioni anticipate di trattamento all’accertata inattività cerebrale sottocorticale”. L’accertamento, questo, che secondo il senatore “è già molto complesso in grandi città come Milano, Torino o Roma. Come si potrà fare in provincia?”. Peraltro, ribadisce ancora Marino “solo in Parlamento c’è divisione sul tema, mentre fuori i cittadini vorrebbero una legge che permetta a chi vuole tutte le cure di ottenerle, e a chi non le vuole di potervi rinunciare”.
 
È insomma incredibile la sordità di questa maggioranza ai suggerimenti e agli appelli del mondo scientifico. A questo punto “è importante – per il senatore del Pd – che il Consiglio Superiore di sanità dia un parere sulla natura di alimentazione e idratazione artificiale. Già due anni fa chiesi al presidente della Commissione Sanità un parere del Css che si riunisse specificatamente su questo tema e questo è stato negato perchè a quel tempo il ministro era Sacconi che disse che non era necessario chiedere questo parere. Vediamo se Fazio lo riterrà necessario o meno”, considerando che per la comunità scientifica a partire dalla Federazione degli ordini dei medici “che ha presentato al Parlamento un documento, scritto e votato a Terni nel giugno del 2009, in cui si chiarisce che alimentazione e idratazione artificiale sono terapie che vanno somministrate mediante consenso informato e che vanno sospese quando questo consenso viene meno”.
 
Allora cosa fare? Viene chiesto al senatore del Pd “quando il testo sul testamento biologico tornerà  al Senato – è la risposta “dobbiamo prepararci a raccogliere le firme per un referendum perchè bisogna dare il segno a questa politica che non può calpestare i diritti delle persone”.
 
“Con questa legge – ha continuato Marino – si obbligano le persone, anche coloro che hanno indicato di non volere un tubo nell’intestino, a riceverlo per legge, e poi le indicazioni che ognuno lascerà non saranno vincolanti per il medico. Per il medico sarà sufficiente documentare in cartella per quale motivo la pensa diversamente dal paziente. Questo è incivile e inaccettabile”.
 
Al fianco di Marino, nella conferenza stampa c’erano anche Mina Welby, vedova di Piergiorgio Welby (il cui caso salì alla ribalta della cronaca nel settembre del 2006, quando negli ultimi mesi della sua vita scrisse una lettera aperta al Presidente Napolitano chiedendo il riconoscimento del diritto all’eutanasia) e Beppino Englaro padre di Eluana.
 
“L’unica legge che serve – ha detto Mina Welby – è quella che rispetta le decisioni di tutti e per questo sarebbe auspicabile un approccio laico”. Mentre questa legge ha aggiunto la Welby “cerca di far tirare avanti vite che non sono più tali. Ma vivere costretti è inumano”.
“Lo Stato – ha concluso la Welby – non ama queste persone”.
 
Per Beppino Englaro “la vicenda dell’Eluana non era contro nessuno ma solo a favore dell’Eluana. Lei che si era espressa chiaramente”. Questa legge sul testamento biologico è “incostituzionale”.
 
Il ddl, secondo Englaro, “va nella direzione opposta rispetto a quella in cui dovrebbe andare secondo i principi di diritto della nostra Costituzione che sono emersi chiaramente nella sentenza del 16 ottobre del 2007 della Corte Suprema di Cassazione”.


 
“Nessuno, nè lo Stato nè un medico, – ha aggiunto Englaro – può disporre della salute di un cittadino. Le libertà fondamentali delle persone non possono essere messe in discussione da una legge”.



12 luglio 2011
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