Decreto vaccini. Scotti (Fimmg): “Eliminarne alcuni da obbligo sarebbe sbaglio enorme”
"Va mantenuta l’obbligatorietà per i 12 vaccini in quanto il decreto si basa su una solida documentazione scientifica, anzi, va introdotta anche la vaccinazione antipneumococcica. L’obbligo introdotto ha effetto soprattutto verso il maggiore nemico ovvero la post-verità sui vaccini diffusa sul web". Così il segretario nazionale Fimmg commenta le voci proveniente dal Senato di una possibile eliminazione di alcuni vaccini dal decreto.
21 GIU - "Ci giungono notizie che durante la discussione in Senato si starebbe ipotizzando di eliminare alcuni vaccini dal decreto. Sarebbe uno sbaglio enorme". E' quanto dichiara il segretario nazionale della Fimmg
Silvestro Scotti.
"Va mantenuta l’obbligatorietà per i 12 vaccini in quanto il decreto si basa su una solida documentazione scientifica - sottolinea Scotti - anzi, va introdotta anche la vaccinazione antipneumococcica. Per i medici va ricordato al legislatore che di fatto, scienza e coscienza renderebbero già obbligatorie tutte le vaccinazioni quale obbligo legato ad evidenze scientifiche e dovere professionale verso i nostri assistiti. Arretrare in questo momento sarebbe dannosissimo perché darebbe un'informazione confusa ai cittadini. Va compreso che l’obbligo introdotto ha effetto soprattutto verso il maggiore nemico ovvero la post-verità sui vaccini diffusa sul web, dare spazi a revisioni in cui appaia prevalente l’interesse politico a quello di assistenza non farà altro che avvalorare le tesi antiscientifiche diffuse".
“Piuttosto in sede di conversione del decreto - conclude Scotti - si affianchi all’obbligo vaccinale un evidente ruolo nella informazione e presa in carico pre e post vaccinale della medicina basata sul rapporto di fiducia dei pediatri e dei medici di famiglia, creando così il giusto equilibrio tra gli interessi collettivi dell’obbligo con quelli individuali di informazione e presa in carico. Facciamo appello a tutti i medici che siedono in Parlamento affinché agiscano in scienza e coscienza anche nella loro azione politica. Non sarebbe etico sottomettere a logiche di un apparente consenso mediatico, su social e web, la salute dei cittadini”.
21 giugno 2017
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