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Decreto vaccini. Avanti al Senato ma al rallentatore. Approvato solo l’art. 2 con alcuni emendamenti. Rinvio per le norme sull’obbligo

di G.R.

Mancano solo tre settimane alla scadenza del decreto ma al Senato si procede molto lentamente, tra stop and go che hanno caratterizzato l'avvio dei lavori fin dall'inizio. Anche oggi alla ripresa dell'esame subito un rinvio dell'esame dell'articolo 1 soprattutto perché mancava la relazione tecnica a un emendamento sui vaccini monocomponenti dei 5 Stelle. A quel punto si è passati direttamente all'esame dell'articolo 2 che è stato approvato con alcune modifiche. Si riprende domani mattina

18 LUG - Nuovo stop al decreto vaccini. Si avvicina la scadenza del prossimo 6 agosto ma i lavori al Senato procedono a rilento con continui rimpalli tra Aula e Commissione Bilancio. Nella giornata odierna si è riusciti ad portare a termine solo i lavori sull'articolo 2 in tema di iniziative di comunicazione e informazione sulle vaccinazioni, con l'approvazione di alcuni emendamenti. A quel punto i lavori sono stati interrotti. Essendo ancora bloccato l'articolo 1, richiamato più volte nei diversi articolati che compongono il decreto, è stato di fatto impossibile proseguire con l'esame degli articoli successivi. I lavori dell'Assemblea riprenderanno da domani mattina.
 
L'impasse sull'articolo 1 è dovuta principalmente alla mancanza di relazione tecnica sull'emendamento del M5S con il quale si propone l'introduzione di vaccini obbligatori in formulazione monocomponente, da produrre presso lo Stabilimento Chimico farmaceutico militare di Firenze. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente della Commissione Bilancio Giorgio Tonini, che ha invitato all'accantonamento per non dover dare parere contrario alla proposta senza aver prima valutato il parere della Ragioneria.
 
Sempre in V Commissione sono stati presentati tre nuovi emendamenti riferiti all'articolo 1 da parte della relatrice Patrizia Manassero (Pd). Uno di questi dovrebbe affrontare proprio il tema dei vaccini monocomponente. Intanto dalla V Commissione è arrivato parere non ostativo all'emendamento a prima firma Francesca Puglisi (Pd), che, al fine di assicurare gli adempimenti previsti dal decreto in realzioen all'obbligo vaccinale, prevede che nelle scuole con più di 500 alunni (o più di 300 nelle piccole isole e aree specifiche) sia esonerato dall’insegnamento un docente individuato dal dirigente reggente. L'importo previsto per la misura è pari a 11,47 milioni di euro per l’anno 2017 ed a 22,93 milioni di euro per l’anno 2018. Per il finanziamento si provvederà tramite una riduzione del Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi.
 
Via libera poi all'Ordine del giorno che dispone, su motivata richiesta dei genitori, restando valide le condizioni previste per l’accesso ai servizi per l’infanzia e con l’esclusione dei gruppi di popolazione a maggior rischio d’infezione singolarmente valutati, che "può essere concessa una diversa cadenza nelle somministrazioni previste dal calendario vaccinale nazionale, purché il programma di vaccinazioni obbligatorie sia completato entro i trentasei mesi di vita e garantisca l’efficacia dei richiami". Questa diversa cadenza dovrà essere definita d’intesa con il Servizio vaccinale della Asl, sulla base di protocolli nazionali.
 
 
Quanto all'articolo 2, approvatati diversi emendamenti in tema di comunicazione istituzionale sui vaccini. Il primo punta al coinvolgimento dei medici di medicina generalem dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti, nella promozione di iniziative di comunicazione e informazione istituzionale per illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni contenute nel decreto.
 
Queste iniziative, sulla base dell'emendamento 2.4-bis a prima firma Nerina Dirindin (Mdp), prima accantonato e poi ripresentato dalla relatrice, riguarderanno inoltre la promozione di "una adesione volontaria e consapevole alle vaccinazioni previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale".
 
Un ulteriore emendamento della commissione aggiunge tra le finalità di queste iniziative anche la diffusione "nella popolazione e tra gli esercenti le professioni sanitarie la cultura delle vaccinazioni".
 
Infine, sempre la commissione ha proposto il coinvolgimento delle associazioni di categoria delle professioni sanitarie.
 
La proposta di modifica a prima firma Ivana Simeoni (Misto), accolta come Ordine del giorno, impegnerà i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta a fornire ai genitori le informazioni necessarie "al fine di comprendere le peculiarità cliniche ed epidemiologiche delle pratiche vaccinali". I genitori saranno chiamati a sottoscrivere un apposito modulo predisposto dal Ministero della Salute entro 30 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, in cui dichiareranno di aver ricevuto l’informativa in merito alle pratiche vaccinali.
 
Sempre in tema di comunicazione, è arrivato poi il via libera dell'Aula all'Ordine del giorno della Commissione che impegna il Governo a valutare l’opportunità di promuovere campagne di educazione sanitaria in materia vaccinale con cadenza almeno annuale in collaborazione con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti Italiani e con la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, nonché con la rete delle farmacie aperte al pubblico.
 
Semaforo verde anche all'altro Ordine del giorno della Commissione che impegna il Governo a sostenere e diffondere su scala nazionale le stesse iniziative promosse dalle Regioni, anche a livello di piattaforma online, per informare e sensibilizzare le famiglie italiane sull’importanza e l’utilità dell’immunizzazione dalle patologie dannose per la collettività.
 
Infine, è stato approvato con riformulazione l'Ordine del giorno a prima firma Elena Fattori (M5S) con il quale propone al Governo di valutare l'opportunità di: 

1) istituire corsi formativi per i genitori durante i corsi preparto e prima di effettuare le prime vaccinazioni ai propri figli prevedendo che in caso di rifiuto della vaccinazione la partecipazione al corso diventi obbli- gatoria e alternativa alla sanzione;
 
2) istituire corsi di aggiornamento sulla prevenzione vaccinale per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado;
 
3) ampliare o integrare i programmi scolastici istituendo percorsi formativi di prevenzione sanitaria rivolti agli alunni riguardanti la corretta alimentazione e la somministrazione delle vaccinazioni, prevedendo l’af- fiancamento, in classe, di figure di riferimento come medici operatori sa- nitari;
 
4) promuovere la cultura delle vaccinazioni nelle scuole in modo da estendere l’offerta vaccinale a spazi nuovi, maggiormente frequentati e piu` facilmente accessibili ai genitori per evitare la dispersione di poten- ziali persone interessate alla vaccinazione cos`ı come avviene in regioni come la Puglia e Liguria;
 
5) prevedere giornate a livello nazionale e locale di promozione e informazione sulle vaccinazioni.
 
Giovanni Rodriquez

18 luglio 2017
© Riproduzione riservata

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