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Privacy/2. Oggi in vigore il nuovo regolamento UE sui dati personali. Ma il decreto di recepimento italiano slitta al 21 agosto


L’impasse si è creata per il ritardo nel parere parlamentare sul decreto legislativo per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE che in ogni caso entra in vigore oggi. Il decreto del Governo è stato infatti trasmesso alle Commissioni speciali di Camera e Senato solo il 10 maggio scorso. Ora le due Commissioni hanno deciso di prendere più tempo per l’esame avviando anche un ciclo di audizioni.

25 MAG - È impasse nelle due Commissioni speciali per gli atti urgenti del Governo di Camera e Senato sullo schema di Dlgs di recepimento del Regolamento (UE) 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali. La piena entrata in vigore del nuovo Regolamento è prevista per oggi, 25 maggio, ma i due relatori delle Commissioni concordano nell’impossibilità di esprimere qualsivoglia parere sull’attuale testo di schema di decreto, giudicandolo troppo impreciso e farraginoso e lamentandosi del ritardo con cui è giunto all'esame del Parlamento.
 
Per il relatore della Commissione speciale della Camera, Dario Galli (Lega), lo schema presenta "diverse criticità" e deve pertanto essere "sostanzialmente modificato". In particolare, il leghista segnala come gli adempimenti richiesti indifferentemente alle grandi società come alle piccole e medie imprese siano particolarmente gravosi per queste ultime, che non sono dotate di un apparato amministrativo adeguato a farvi fronte. Altre criticità riguardano le sanzioni amministrative pecuniarie, le quali sono previste solo nel limite massimo e riservano al Garante, chiamato ad applicarle, ampi margini di discrezionalità.

Tutto ciò premesso, preso atto dell'improrogabile entrata in vigore del Regolamento (UE) il 25 maggio, e quindi dell'impossibilità che lo schema possa essere adottato prima di questa data, Galli propone di "esaminare con la massima attenzione il contenuto dello schema, svolgendo un apposito ciclo di audizioni, per giungere, entro il prescritto termine del 24 giugno 2018, all'approvazione di un meditato e dettagliato parere, che tenga conto di tutte le criticità segnalate nella relazione e di quelle che dovessero ulteriormente emergere nel corso dell'esame".
 
Anche il relatore della Commissione speciale del Senato, Gianluca Perilli (M5S), evidenziando "numerose criticità di marcato rilievo giuridico" e anche "molteplici profili di illegittimità costituzionale, tali da giustificare un parere contrario", ha sottolineato come, prima della formale presentazione di una proposta di parere, "possa essere opportuno approfondire ulteriormente le questioni già segnalate nella relazione introduttiva, anche attraverso un ciclo di audizioni informali con le categorie interessate dal provvedimento".
 
Il via libera ad un approfondimento della materia tramite l'avvio di un ciclo di audizioni è arrivato prima dal viceministro all'Economia Enrico Morando che ha osservato come il termine per l'espressione del parere, fissato nel 24 giugno 2018, nonché quello per l'esercizio della delega, previsto per il 21 agosto 2018, consentano "un adeguato esame del provvedimento"; e successivamente dal sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, che ha condiviso la necessità di approfondire alcune problematiche rilevate nel provvedimento.
 
Lo slittamento potrebbe in ogni caso comportare alcuni problemi. A causa dell'entrata in vigore oggi del nuovo regolamento, per un certo periodo di tempo si potrà infatti verificare una sovrapposizione tra le disposizioni europee e il codice della privacy attualmente vigente.
 
G.R.
 

25 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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