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Sicurezza operatori sanitari. Grillo chiede ai Ministri di Interno e Difesa di rimodulare l’operazione “Strade sicure” per schierare l’Esercito nei presidi sanitari e ospedalieri

di Giovanni Rodriquez

La redazione di Quotidiano Sanità è venuta a conoscenza di una nota diramata lo scorso 25 luglio dal dicastero di Lungotevere Ripa con cui si propone ai Ministeri di Interno e Difesa una "rimodulazione del piano di utilizzo del contingente di personale militare adibito all'operazione 'Strade sicure', affinché sia impiegato anche per la sicurezza ed il controllo dei presidi sanitari e ospedalieri". In quest'ottica, è stata inviata agli Ordini delle professioni sanitarie una richiesta di segnalazione sui presidi dove si sono verificati atti di violenza.

01 AGO - La forte attenzione mediatica e politica sul crescente fenomeno delle aggressioni nei presidi sanitari e ospedalieri a danno degli operatori sanitari inizia a produrre i primi risultati. In questi ultimi mesi sono state presentate in Parlamento diverse proposte di legge e, lo stesso ministro della Salute Giulia Grillo, dopo l'ennesima aggressione registratasi a Catania, aveva annunciato lo scorso 21 luglio l'imminente presentazione di un nuovo disegno di legge per introdurre pene più severe e maggiore vigilanza.
 
Nel mentre, però, il Ministero della Salute non è rimasto con le mani in mano. La redazione di Quotidiano Sanità è infatti venuta a conoscenza di una nota diramata lo scorso 25 luglio dal dicastero di Lungotevere Ripa, nella quale si propone ai Ministeri di Interno e Difesa una "rimodulazione del piano di utilizzo del contingente di personale militare adibito all'operazione 'Strade sicure', affinché sia impiegato anche per la sicurezza ed il controllo dei presidi sanitari e ospedalieri". Si chiede quindi di poter distogliere una parte del contingente dell'Esercito impiegato nelle strade in chiave antiterrorismo per schierarlo negli ospedali come deterrente per possibili future aggressioni a danno del personale sanitario.
 
In quest'ottica, sempre dal Ministero della Salute, è stata inviata ai diversi Ordini delle professioni sanitarie una richiesta di segnalazione su informazioni e dati riguardo le città ed i presidi sanitari e ospedalieri dove si sono verificati atti di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, e sulle strutture potenzialmente considerate a rischio.
 
Giovanni Rodriquez

01 agosto 2018
© Riproduzione riservata

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